E' un Palazzo incredibile; una sorta di scatola cinese o di matrioska dove aprire la scatola o svitare la bambola russa riserva sempre qualche sorpresa e poi un'altra ancora.
Visitandolo la prima volta ci siamo chiesti: é un'abitazione o un giardino? E' un museo o una coffee house? E'situato nel bel mezzo del caos cittadino o in una zona isolata? E così via speculando forse suggestionati dall'alone filosofico sprigionato dalla vecchia e adiacente residenza di Benedetto Croce, Palazzo Filomarino,
Fatto sta che in questo posto abbiamo conosciuto gente straordinaria(fra cui ovviamente Gennaro Buccino che fa gli onori di casa), abbiamo pensato molto (cosa davvero inusitata di questi tempi), abbiamo riposato(stranamente il silenzio abbonda), abbiamo respirato a pieni polmoni (le piante, le essenze e gli alberi del giardino pensile non esauriscono mai la loro naturale attività fotosintetica), abbiamo sorseggiato un bel caffé (d'altra parte la Casina Pompeiana serviva proprio a questo). Abbiamo inoltre ascoltato musica (pianoforte) e assistito a corsi di varia natura (il rosso pompeiano della Casina del XIX secolo si presta anche dal punto di vista acustico oltre che visivo); abbiamo consumato un aperitivo in compagnia di attori di teatro. E qui ci fermiamo perchè la lista sarebbe troppo lunga. Se qualcuno volesse cercare nella nostra città un luogo davvero polivalente, versatile e polifunzionale nella nostra città, Palazzo Venezia sarebbe in cima alla lista come candidato e come sicuro vincitore.
(Antonio Tortora)
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