Casina Reale Vanvitelliana del Fusaro

LA CASINA REALE VANVITELLIANA
PRESSO IL LAGO FUSARO (BACOLI)


Nell’area dei campi Flegrei, a sud di Cuma, si estende il Lago Fusaro. La formazione vulcanica è la causa della presenza di fumarole e di esalazioni sulfuree, oltre che di falde di acqua termale: queste caratteristiche lo avevano fatto identificare in antichità con la mitica Acherusiapalus, ovvero la palude infernale formata dal fiume Acheronte e menzionata, nel III secolo a.C., da Licofone di Calcide nel poema Alessandra (vv.694-709).
Le popolazioni locali, anche prima dell’arrivo dei greci, sfruttavano il Fusaro per la coltivazione dei mitili e soprattutto delle ostriche.
Le ricerche effettuate sulle sponde del lago hanno rilevato numerose tracce di frequentazione del sito, soprattutto in età greco-romana, con insediamento di edifici rurali, muri di terrazzamento, cisterne, cunicoli e lussuose ville marittime.
In epoca romana vennero costruite intorno al lago numerose abitazioni che sfruttavano le sorgenti termali. Nella località chiamata Grotte dell’Acqua si trovano, infatti, due ambienti rettangolari, i resti di una villa costruita in età imperiale con annesse strutture termali.Qui si ritiene di poter riconoscere ciò che resta della residenza del senatore Publio Sevilio Vatia Isaurico, uomo politico vissuto all’epoca di Augusto e Tiberio, il quale decise, ad un certo punto della sua vita, di ritirarsi definitivamente in questo luogo per allontanarsi da Roma. Seneca descrisse la residenza di Vatia per la bellezza e soprattutto per la favorevole posizione, che permetteva la vista sul mare e la migliore esposizione ai venti (Lettere a Lucilio, libro XX, ep. VI, 55). 
L’ambiente del Fusaro fu uno dei siti di caccia prediletti da Ferdinando IV di Borbone che, a Sud-Est del lago sopra un isolotto, fece sorgere il bellissimo Casino Reale. Un gioiello dell’architettura tardo-settecentesca,  tra i più significativi dei Campi Flegrei, realizzato su disegno di Carlo Vanvitelli nel 1782. All’interno la Casina era impreziosita dalle sete di S. Leucio e dai dipinti del Ciclo delle stagioni di Philipp Hackert, andati dispersi, di cui tuttavia restano i quattro bozzetti che rappresentano per ognuna delle stagioni una località: la Primavera con il pascolo nella valle del Volturno, con veduta del Matese; l’Estate con la mietitura a S. Leucio di Caserta verso Maddaloni; l’Autunno con la vendemmia a Sorrento, e l’Inverno con un campo di caccia a Persano. 

Tra le più celebri vedute del Regno di Napoli eseguite da Hackert vi è la grande tela che rappresenta Ferdinando IV a caccia sul lago del Fusaro (1783). Nel 1817 il re Borbone ordinò che sulle rive del Real lago del Fusaro, di fronte alla Real Casina, “si costruisse un nuovo fabbricato, detto l’Ostrichina, per comodo di coloro che si porteranno a godere di quel Real Sito non essendoci ora luogo dove poter pranzare".


In questo posto si possono analizzare meglio le emozioni antropologiche dell'essere a tu per tu con i propri pensieri, come in un canto estatico della sirena Partenope  che ci ammalia spiritualmente come gli ospiti illustri del Lago Fusaro: 
  • L’ Imperatore del Sacro Romano Impero prima e Imperatore d’Austria poi Francesco Giuseppe Carlo Giovanni II d’Asburgo-Lorena
  • il geniale e precoce compositore austriaco Joannes Chrisostomus Wolfgangus Theophilus Mozart,
  • il celebre compositore dell’opera “Il Barbiere di Siviglia” Giovacchino Antonio Rossini
  • il secondo Presidente della Repubblica Luigi Einaudi 

ed infine il giornalista too curious Antonio Tortora autore del famosissimo e introvabile 

La vita presente è l’unica opportunità che non deve essere assolutamente persa” Pseudobiblia 2014.
Duplicazione Antropologica 
Evanescenza

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