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mercoledì 14 gennaio 2015

RITRATTO DI ANTONIO TORTORA ESEGUITO DA ALESSANDRO FLAMINIO DELL'ATELIER "LE VOCI DI DENTRO"

ARTIS OPUS COGITARE UMBRA

Foto di Antonio Tortora Ritratto acquerellato da Alessandro Flaminio
Alessandro Flaminio dell'Atelier "Le Voci di Dentro" ubicato in piena Spaccanapoli non sapeva, e non poteva d'altra parte saperlo, di fare cosa gradita ritraendomi al tratto acquerellato, velocemente e d'istinto, guadagnandosi la qualifica di Homo Partenopeus. Così come non poteva sapere della commozione che ha ingenerato nel mio cuore dipingendomi sulle pagine del mensile di cultura L'Espresso Napoletano e proprio su quelle pagine laddove compariva l'intervista da me rilasciata al collega Danilo Capone sulle origini di Partenope a Monte Echia. Ora, indissolubilmente sono fuso al genius loci della città che tanto amo come solo una donna di bellezza straordinaria può essere amata sia pur con tutte le sue imperfezioni. Un cordone ombelicale, spirituale e metafisico, che mi da la vita. Nasco dal tufo di Pizzofalcone e le parole non fanno giustizia di quello che provo. In The Picture of Dorian Gray  Oscar Wilde ripone tutti i segni della decadenza fisica del tormentato personaggio del romanzo ambientato nella Londra vittoriana del XIX secolo ma l'unica similitudine tra il mio ritratto e quello di Dorian risiede nel fatto che anche io sono profondamente tormentato. Per il resto Alessandro ha guardato dentro di me e ha tirato fuori dal mio animo i colori: rosso della passione, nero dell'inquietudine, grigio della zona d'ombra in cui mi muovo costantemente, come tutti gli esseri umani d'altra parte, e azzurro del cielo e del mare, anzi "dei mari" di Napoli come li definisce mirabilmente Matilde Serao. Posso solo esprimere gratitudine.



Foto di Antonio Tortora "artis opus cogitare umbra"
Allesandro Flaminio nell'Atelier Le Voci di Dentro



"Solo l'emozione resiste"
                                               Ezra Pound 1913










lunedì 15 dicembre 2014

"L'Espresso Napoletano" dicembre 2014









Articolo pubblicato su "L'Espresso Napoletano" del dicembre 2014 a firma del giornalista Danilo Capone e contenente stralci di intervista al giornalista, con interessi antropologici, Antonio Tortora. 
Il tema trattato riguarda Monte Echia inteso come sito scelto per la fondazione di Partenope. Non si tratta solo di suggestione emotiva o di gradimento estetico per lo scenario che ivi si ammira bensì si cerca di esaminare qualcosa di più profondo e ancestrale che riguarda l'origine stessa della città e una dei suoi principali portali energetici.
Qui infatti, proprio sul promontorio di Pizzofalcone,  potrebbe esserci la tomba della Sirena Partenope visto che, secondo il geografo Strabone, il mitico sacello poteva essere visto dal mare. Ma d'altra parte sono varie le ipotesi che di volta in volta sono state prese in considerazione; per cui anche la punta posillipina della Gaiola e la zona portuale,fra le aree che attualmente comprendono il Maschio Angioino e il Palazzo Reale, potrebbero candidarsi, e ciò a pieno titolo, a sito sacro di così grande importanza che le corse lampadiche,feste antichissime dedicate proprio alla Sirena, furono organizzate annualmente per parecchi secoli. Francamente, al di là delle ipotesi storiche e delle questioni interpretative legate al sito, ci piace trasmettere al lettore un'emozione. Qui sembra di stare sulla punta tronca di una immensa piramide di tufo, che in certi orari della giornata e con il sole splendente, brilla con i frammenti di ossidiana e i microcristalli di feldspato e di quarzo; sembra una corona regale riposta sulla mitica testa della Sirena. (Antonio Tortora)

Per leggere la cultura a Napoli, anche online: http://www.espressonapoletano.it/

sabato 29 novembre 2014

libere meditazioni


 «Andai sul Monte Echia - Pizzofalcone ("nei boschi" scrive  Henry David Thoreau nella celebre opera Walden) perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto. Non volevo vivere quella che non era una vita, a meno che non fosse assolutamente necessario. Volevo vivere profondamente, e succhiare tutto il midollo di essa, vivere da gagliardo spartano, tanto da distruggere tutto ciò che non fosse vita, falciare ampio e raso terra e mettere poi la vita in un angolo, ridotta ai suoi termini più semplici».



L'inizio della frase "Andai sul Monte Echia - Pizzofalcone" costituisce un libero adattamento letterario operato da Antonio Tortora per far capire al lettore e al surfer occasionale l'importanza energetica del sito più importante della città di Partenope, o Palepoli se si vuole, ed anche il più sconosciuto agli stessi napoletani. Qui l'energia cosmico-tellurica irrompe nello spazio e nel tempo prendendo, simbolicamente, il posto dell'energia naturale del bosco di Waldeniana memoria cui allude con tanta determinazione Thoreau.






"I giornalisti Antonio Tortora di Napoli.com e Danilo Capone de L'Espresso Napoletano in esplorazione antropologica in un luogo primigenio dove cogitare, meditare e contemplare appare doveroso, necessario e irrinunciabile".  

Una fonte d'ispirazione