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martedì 14 novembre 2017

LA TARI E' DIVENTATA UN INCUBO PER TUTTI I CITTADINI CHE SONO STATI OBBLIGATI A PAGARLA IL DOPPIO PER COLPA DEI COMUNI INADEMPIENTI E TRUFFALDINI.

PERCHE' QUANDO SONO I COMUNI A ESIGERE TASSE RADDOPPIATE PER ANNI, COME ACCADUTO DI RECENTE IN MOLTE CITTA' CON LA TARI, SI PARLA DI MERO ERRORE E I COMUNI COLPEVOLI DI QUELLO CHE E' UN VERO E PROPRIO ILLECITO AMMINISTRATIVO NON VENGONO CONDANNATI PER FRODE E APPROPRIAZIONE INDEBITA?

di Antonio Tortora

Tratto da: http://www.qlnews.it
E' di questi giorni la sconfortante notizia che molti Comuni, tra cui Genova, Milano, Catanzaro, Napoli, Ancona, Cagliari, Siracusa e Rimini, hanno moltiplicato la Tari ovvero la odiata tassa sui rifiuti in maniera illegittima e truffaldina. Ciò ha generato un naturale fastidio e un doveroso allarme tra centinaia di migliaia di cittadini già vessati oltremisura da tasse, imposte, tributi e gabelle ingiustificate e a dir poco eccessive. Il tutto è emerso alla luce, dopo anni di silenzio e coperture, grazie a un'interrogazione parlamentare presentata dal deputato del Movimento 5 Stelle Giuseppe L'Abbate e una prima verifica relativa alle delibere comunali fraudolente, da cui risaltano i nomi delle città suindicate, è stata realizzata dal Sole24Ore. L'errore avrebbe riguardato la quota variabile del tributo che, di fatto, è stata computata più volte ma francamente i tecnicismi e gli artifici retorici con cui l'errore è stato spiegato non convincono i contribuenti che, in un momento di grave crisi economica come quello attuale e a fronte di una tassa ritenuta iniqua e che aumenta di continuo rispetto a un servizio che non è mai migliorato, si sentono spremuti a tal punto da non farcela più a reggere la pesantezza di un fisco volutamente caotico e smoderatamente vessatorio gestito da uno Stato che può essere, purtroppo, definito di polizia fiscale. Poco male se gli strumenti utilizzati siano Equitalia che formalmente non esiste più o l'Agenzia delle Entrate che di Equitalia ha preso il posto e i relativi poteri sanzionatori. Infatti non dobbiamo dimenticare che tra i milioni di nuovi poveri che sono stati recentemente censiti ci sono anche proprietari di case che per una innumerevole serie di ragioni non riescono più a pagare tutti i balzelli che lo Stato impone con il mero intento di penalizzare la proprietà privata nonchè di farsi pagare profumatamente servizi da terzo mondo. Perchè proprio di terzo mondo si tratta con uffici che obbligano i contribuenti a estenuanti e incivili attese  non davanti agli sportelli bensì davanti ai portoni blindati dei palazzi dove gli uffici sono ubicati come accadde a Napoli, la scorsa estate, sotto gli uffici comunali gestione Iuc e quindi della Tari al Corso Arnaldo Lucci. In quella circostanza il caos fu generato da numerosi e incredibili errori sui dati contenuti nelle cartelle, sulla duplicazione delle cartelle stesse e sulle scadenze dei pagamenti rateali troppo immediati e ravvicinati; in tal caso delle ridicole scuse di assessori e funzionari, immuni da ogni responsabilità e dunque intoccabili, i contribuenti sfiniti da un'invincibile burocrazia non sanno che farsene e le tensioni sono destinate ad aumentare in maniera esponenziale. Tra pochi giorni ci sarà da pagare l'ultima rata Tari caricata, come al solito, di tutti quelli che impropriamente vengono definiti "errori", e il cittadino sarà costretto a pagare cifre di sicuro esorbitanti stabilite non per un miglioramento del servizio di raccolta e smaltimento che negli ultimi anni è rimasto invariato e comunque insufficiente quasi dappertutto bensì per far quadrare bilanci comunali altrimenti fallimentari e quindi senza che ci sia alcuna relazione tra servizio dovuto e tassazione applicata. E' bene ricordare che l'ultima rata è l'unica distante dalle altre quattro che dovevano essere tutte pagate per forza tra i mesi di giugno e luglio scorsi altrimenti sarebbero subito scattate le sanzioni accessorie (in questo caso gli uffici funzionano eccome! E la burocrazia sa essere inflessibile e persecutoria).
Abbiamo l'impressione che il terrorismo fiscale che negli ultimi decenni ha caratterizzato le politiche fiscali dei governi che si sono succeduti abbia cercato, invano, di assumere il volto più umano ed eticamente giustificabile dell'errorismo tributario e con "errore", una semplice parola che linguisticamente assume il significato di sbagliare, prendere una svista, essere imprecisi, si cerca di giustificare il comportamento di amministrazioni comunali e quindi di Sindaci, assessori e funzionari, che di fatto hanno commesso, reiterandolo per anni, reato di truffa e appropriazione indebita. Il contribuente che sbaglia o non riesce a pagare una tassa o un tributo nei tempi prescritti viene perseguitato all'infinito e talvolta anche colui che ha pagato tutto ed entro i limiti viene, alla stessa maniera, perseguitato forse per il delirio di onnipotenza dell'amministrazione che impone il tributo o la società che lo riscuote. Pertanto ci chiediamo come mai le amministrazioni locali che, a conti fatti, potrebbero aver stretto un accordo di cartello al fine di commettere reati gravissimi e penalmente rilevanti come la truffa e l'appropriazione indebita (a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina) non corrano alcun rischio nè civile nè penale e gli sia consentito di accampare giustificazioni incredibili nonchè di porgere ridicole scuse. Ci pare che gli enti locali, nel caso specifico i Comuni, godano di una immunità ormai non più accettabile dal common sense, di un'arroganza mai vista e di una prepotenza senza limiti che lasciano intendere chiaramente quanto  anche i cittadini onesti e corretti nei confronti di un fisco pur vessatorio, vengano sprezzantemente considerati semplici sudditi su cui esercitare un potere, schiavi da intimorire e vassalli da torchiare nonostante il medioevo e la schiavitù appartengano (forse) al passato.
Certo ci sarebbe la possibilità di richiedere un giusto e sacrosanto risarcimento ai Comuni che hanno commesso gli "errori", sia attraverso procedure individuali che collettive, ricorrendo anche alle associazioni dei consumatori come consigliato dalla grancassa mediatica, ma siamo sicuri che, nel frattempo, la contorta burocrazia italiota vero braccio armato di una incompetente e pericolosa classe politica di questo strano Paese non si stia chiudendo in difesa rendendo impenetrabili i "tesoretti" che hanno arricchito indecorosamenti quelle amministrazioni comunale che non hanno mai perso di vista le ricche prebende e le laute rendite riservate a soli amministratori, alti funzionari, colletti bianchi e amici degli amici?
Restituire il maltolto questo è l'imperativo primario che dovrebbe gravare su amministrazioni degne di questo nome e pur tuttavia gli stessi Comuni si apprestano, per il prossimo e ormai imminente 2018, ad aumentare la Tari per una serie di ragioni che non possono reggere agli occhi dei contribuenti disgustati dagli "errori" e increduli dinanzi a un apparato che si muove come un rullo compressore rapinando con pianificazione scientifica ignari cittadini che si chiedono, sempre più spesso, le ragioni per cui sono costretti a mantenere una pletora di soggetti parassitari che, sfruttando il loro potere burocratico, non fanno altro che industriarsi sul come estorcere denari a contribuenti devastati dalla paura delle sanzioni, depauperati di gran parte delle proprie finanze e disperati per l'impossibilità di comunicare con le amministrazioni che prosperano in fortini blindati e impenetrabili. Queste ultime dovrebbero responsabilmente fare il ricalcolo per tutti i cittadini che sono stati danneggiati, chiedere scusa per il loro comportamento inqualificabile, restiuire il maltolto con gli interessi previsti dalla legge ed infine rendere trasparenti gli atti che, nonostante tutte le normative-farsa sulla trasparenza amministrativa, risultano incomprendibili e indecifrabili manco si trattasse della Stele di Rosetta. 
Comunque vadano le cose, ma ormai è chiaro che non potranno esserci miglioramenti, oltre al danno registriamo anche la beffa e tranne rari casi nessuno dei decisori ha interesse a smuovere la melma che è depositata, da sempre, nei bassifondi di una dittatura fiscale che per giustificare sè stessa appellandosi e errori e disguidi si è trasformata in un vero e proprio "errorismo tributario". Forse qualche riflessione più ampia andrebbe fatta su squilibri territoriali, discrepanze amministrative e anomalie algoritmiche di tributi comunali che, data la persistente crisi economica e la ormai cronica mancanza di lavoro conclamate, nonostante i roboanti proclami governativi, rovinano la vita a un numero sempre più vasto di persone che non ce la fanno più nemmeno a sopravvivere. Più tagli di spesa prevedono i governanti, anche quelli locali, e meno servizi vengono offerti al netto di tasse, imposte e tributi che aumentano a vista d'occhio. Qualcosa non va e non si capisce per quale ragione non si corre ai ripari.

mercoledì 17 dicembre 2014

TASSOPOLI: BENVENUTI NEL PAESE CHE NON CE LA FA PIU' PERCHE' LE TASSE SONO TROPPE, ESAGERATE, ECCESSIVE E VESSATORIE

                                                    Tasse e imposte
                  parassiti della mente e del portafogli
                                     
                                           Siamo tutti cittadini di Tassopoli

                                     


A fine anno siamo sotto scadenze per tasse e imposte e lo stress da tassazione, un vero e proprio fumus persecutionis ci prende tutti, senza tregua e in maniera davvero democratica; infatti tutti sono colpiti e anche i soggetti che vivono di rendita o che hanno molte proprietà o che dispongono di molteplici redditi o che fanno parte di apparati dove il denaro non manca mai (finanza parallela) o rampolli di famiglie e dinastie più che borghesi che non hanno idea dei sacrifici che occorre fare per vivere o che vivono da parassiti della società o ancora esattori che, ottenebrati dal loro potere esattoriale, neanche si accorgono di essere contribuenti essi stessi. 
Insomma anche quelli che "stanno bene" (almeno per il momento) accusano un fastidio e un senso di disgusto per un qualcosa che di giusto e di equo non conserva più nulla. Una fauna contributiva variegata che rappresenta tutti gli strati della società fin quasi ai gradini più alti della piramide, automaticamente e meccanicamente, pagano o si sforzano di farlo, come se le tasse e le imposte fossero veri e proprio "parassiti della mente" capaci di controllare emozionalmente ogni momento della vita individuale e sociale ricordando scadenze a ritmo ossessivo e folle. 
Ma di cosa parliamo? Ci siamo mai chiesti quante sono le tasse? Abbiamo mai affrontato il problema alla radice facendo la conta delle pecore? Certo qualche tassa viene evasa, per legittima difesa ovviamente proprio perchè molti non ce la fanno più a pagare, così come qualche pecora sfugge al controllo anche del più abile e scaltro pastore; naturalmente non alludiamo agli evasori professionali, nè li giustifichiamo, ma a quelli "di necessità" e che, pare lo stiano diventando in molti. 
La pressione é folle e non vogliamo neanche riferirne in percentuale statistica altrimenti rischieremo di avvilirci e già, proseguendo nella lettura, avremo di che demoralizzarci. Di seguito il fatidico conteggio per far sì che ognuno tragga le proprie conclusioni e non dimentichiamo di seguire il consiglio di Cicerone: leggiamolo "cum animus fortis". (Antonio Tortora)



          Le 100 TASSE DEGLI ITALIANI  
                   (in ordine alfabetico)

 Elaborazione Ufficio studi CGIA  Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre
 Elenco pubblicato il 12 ottobre 2013  


Numero IMPOSTE E TASSE

1 Addizionale comunale sui diritti d'imbarco di passeggeri sulle aeromobili
2 Addizionale comunale sull'Irpef
3 Addizionale erariale tassa automobilistica per auto di potenza sup 185 kw
4 Addizionale IRES imprese settore energetico
5 Addizionale provinciale all'accisa su energia elettrica
6 Addizionale regionale all'accisa sul gas naturale
7 Addizionale regionale sull'Irpef
8 Bollo auto
9 Canoni su telecomunicazioni e Rai Tv
10 Cedolare secca sugli affitti
11 Concessioni governative
12 Contributi concessioni edilizie
13 Contributi consortili
14 Contributo al SSN sui premi RC auto
15 Contributo di perequazione pensioni elevate 
16 Contributo solidarietà sui redditi elevati 
17 Contributo unificato di iscrizione a ruolo 
18 Contributo unificato processo tributario
19 Diritti catastali
20 Diritti delle Camere di commercio
21 Diritti di magazzinaggio
22 Diritti erariali su pubblici spettacoli
23 Diritti per contrassegni apposti alle merci
24 Imposta catastale
25 Imposta di bollo
26 Imposta di bollo sui capitali all'estero
27 Imposta di bollo sulla secretazione dei capitali scudati
28 Imposta di registro e sostitutiva
29 Imposta di scopo
30 Imposta di soggiorno31 Imposta erariale sui aeromobili privati
32 Imposta erariale sui voli passeggeri aerotaxi
33 Imposta ipotecaria
34 Imposta municipale propria (Imu)
35 Imposta per l'adeguamento dei principi contabili (Ias)
36 Imposta plusvalenze cessioni azioni (capital gain)
37 Imposta provinciale di trascrizione
38 Imposta regionale sulla benzina per autotrazione
39 Imposta regionale sulle attività produttive (Irap)
40 Imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili
41 Imposta sulla sigaretta elettronica 
42 Imposta sostitutiva contribuenti minimi e regime vantaggio
43 Imposta sostitutiva sui premi e vincite
44 Imposta su consumi carbone
45 Imposta su immobili all'estero
46 Imposta sugli oli minerali e derivati
47 Imposta sugli spiriti
48 Imposta sui gas incondensabili
49 Imposta sui giuochi, abilità e concorsi pronostici
50 Imposta sui tabacchi
51 Imposta sul gas metano
52 Imposta sul gioco del Totocalcio e dell' Enalotto
53 Imposta sul gioco Totip e sulle scommesse Unire
54 Imposta sul lotto e le lotterie
55 Imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef)
56 Imposta sul valore aggiunto (Iva)
57 Imposta sulla birra
58 Imposta sulle assicurazioni
59 Imposta sulle assicurazioni Rc auto
60 Imposta sulle concessioni statali dei beni del demanio e patrimonio
indisponibile
61 Imposta sulle patenti
62 Imposta sulle riserve matematiche di assicurazione
63 Imposta sulle transazioni finanziarie (Tobin Tax)
64 Imposta sull'energia elettrica
65 Imposte giochi abilità e concorsi pronostici
66 Imposte comunali sulla pubblicità e sulle affissioni
67 Imposte sostitutive su risparmio gestito
68 Imposte su assicurazione vita e previdenza complementare
69 Imposte sul reddito delle società (Ires)
70 Imposte sulle successioni e donazioni
71 Maggiorazione IRES Società di comodo
72 Maggiorazione TARES
73 Nuova imposta sostitutiva rivalutazione beni aziendali
74 Proventi dei Casinò
75 Ritenuta acconto (Tfr)
76 Ritenute sugli interessi e su altri redditi da capitale
77 Ritenute sugli utili distribuiti dalle società
78 Sovraimposta di confine su gas incondensabili 
79 Sovraimposta di confine su gas metano 
80 Sovraimposta di confine sugli spiriti
81 Sovraimposta di confine sui fiammiferi82 Sovraimposta di confine sui sacchetti di plastica non biodegradabili
83 Sovraimposta di confine sulla birra
84 Sovrimposta di confine sugli oli minerali
85 Tassa annuale sulla numerazione e bollatura di libri e registri contabili
86 Tassa annuale unità da diporto
87 Tassa di ancoraggio nei porti, rade o spiagge dello Stato
88 Tassa emissione di anidride solforosa e di ossidi di azoto
89 Tassa occupazione di spazi e aree pubbliche TOSAP (comunale)
90 Tassa portuale sulle merci imbarcate e sbarcate nei porti, rade o spiagge
dello Stato
91 Tassa regionale di abilitazione all'esercizio professionale
92 Tassa regionale di occupazione di spazi e aree pubbliche regionali
93 Tassa regionale per il diritto allo studio universitario
94 Tassa smaltimento rifiuti (TIA, TARSU, TARES)
95 Tassa sulle concessioni regionali
96 Tassazione addizionale stock option settore finanziario
97 Tasse e contributi universitari
98 Tasse scolastiche (iscrizione, frequenza, tassa esame, tassa diploma)
99 Tributo provinciale per la tutela ambientale
100 Tributo speciale discarica

Fonte: http://www.cgiamestre.com/2013/10/le-cento-tasse-degli-italiani-3/


Quest’anno – sottolinea Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre – ciascun
italiano pagherà mediamente 11.800 euro di imposte, tasse e contributi
previdenziali. E in questo conto sono compresi tutti i cittadini, anche i bambini e gli
ultra centenari. Tuttavia, il dato disarmante è che gli italiani non usufruiscono di
servizi adeguati. Molto spesso, nel momento del bisogno, il cittadino è costretto a
rivolgersi al privato, anzichè utilizzare il servizio pubblico. Questa situazione si
traduce in un concetto molto semplice: spesso siamo costretti a pagare due volte lo
stesso servizio. Gli esempi che si possono fare sono moltissimi: succede se dobbiamo
inviare un pacco, se abbiamo bisogno di un esame medico o di una visita
specialistica, di spostarci, ma anche nel momento in cui vogliamo che la giustizia
faccia il suo corso in tempi ragionevoli con quelli richiesti da una società moderna”.