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martedì 17 maggio 2016

UN INSOLITO MA AMMALIANTE CANTO IPNOTICO RIVELA LA PRESENZA DELLA SIRENA PARTHENOPE PER LE VIE DELLA CITTA'.


L'ARCO DA VIOLONCELLO DEL MAESTRO DI SEGA PIETRO FESTA SCORRE VELOCE E DECISO SU UNA LAMA DI ACCIAIO ARMONICO CHE ALTRO NON E' CHE UNA SEGA DA FALEGNAME.
Di Antonio Tortora

Il Maestro di sega Pietro Festa mentre suona in P.zza San Domenico Maggiore (Foto di Antonio Tortora)


Il geniale Busker partenopeo Pietro Festa ha eletto, come location artistica e laboratorio privilegiato, le vie di una Napoli che mai smetterà di stupire nè il residente nè lo straniero fino a
quando sarà in grado di ispirare note, musica e canto. Il Maestro, geniale e ingegnoso come pochi, fa parte di una ristretta cerchia di persone definibili "strange music Heroes" ovvero di soggetti che hanno voluto reinventare, o riprendere, forme e contenuti musicali inusuali e fuori dal comune al fine di conseguire in maniera perfetta e senza compromessi la propria innata passione per una forma d'arte, la musica, che da sempre caratterizza una delle massime forme di espressione. Con ogni probabilità non saranno più di 25 i suonatori di sega che si aggirano per l'Italia ma il modo in cui Pietro Festa suona lo rende padrone assoluto di sonorità, a tratti ipnotiche, che sono destinate a provocare meraviglia e incanto. Forse la sua inconsapevole Musa ispiratrice é, come sempre accade alle nostre latitudini, la Sirena Parthenope che talvolta viene rappresentata, sin dagli antichi miti greci, con altre Sirene o Muse che suonano la Lyra strumento a corda inventato da Hermes manipolando un carapace di tartaruga e l'aulos, strumento a fiato a doppia ancia antesignano dell'oboe. A noi piace pensare che questi arcaici suoni vengano riprodotti con sonorità variabili, dalla maestria di questo busker che, decisamente sa il fatto suo e continua a incantare gli spettatori che, curiosi e affascinati, affollano le sue performance. Ma il menestrello Pietro non si accontenta unicamente di suonare lo strumento che tanto intriga anche il passante più distratto e precipitoso bensì ha trasformato questa forma d'arte estemporanea, inventata da boscaioli, taglialegna e segantini  franco-canadesi di St.Cluods nel Maine presso il lago di Moosehead chiamati anche "Frenchmen of Maine", in una vera e propria filosofia di vita oltre che in ricerca storiografica.


                                          Tratto dal canale You Tube di Alessandra Alessandrina

L'artista di strada, definizione che non sminuisce minimamente le sue doti innate e la sua bravura, sostiene che doveva intraprendere questa strada "per rendere onore alla vita che stavo vivendo" dopo "essermi reso conto che gran parte di noi si era completamente dimenticato del suo vero significato". In ciò rinveniamo quella profonda capacità di analisi e di maturità di un ex cuoco che poco più che ventenne ha avuto l'ardire di porsi quesiti essenziali e fondamentali che ben pochi si pongono in epoca contemporanea. Forse una delle poche persone che è certa di aver trovato quello che cercava in un mare magnum di suggestioni dove è difficile trovare il filo d'Arianna della propria vita; il tutto in una chiave di operatività e di azione decisa nei confronti della vita dal momento in cui afferma "il vero successo consiste nel far succedere". Questa affermazione ci richiama alla mente un semplice ma significativo concetto da sempre espresso da un nostro carissimo amico, arrotino e coltellinaio molisano Michele Caruso che con ingenuità serafica sempre enuncia: "l'unica cosa che veramente conta è ciò che accade il resto non signidica nulla". Ed è infine accaduto. Abbiamo ascoltato e abbiamo anche compreso, tanto per richiamare la ricerca storiografica di cui il busker partenopeo si è reso protagonista, che in una canzone degli anni '20 "Notti napoletane" si rinvengono alcune note suonate con la sega; inoltre lo stesso grande percussionista Gegè Di Giacomo suonando il brano "Maruzzella" di Renato Carosone ha utilizzato, da vero pioniere, tale strumento per rilasciare quelle suggestioni che tutti conosciamo. Tutte le strade musicali e non solo collegate alla musica portano a Napoli e tale ricerca è davvero meritoria, laddove confermata nei suoi contenuti essenziali.
Nel suggestivo video che qui proponiamo, realizzato dai bravissimi Alessandra Coppola e Luca Leone è contenuta una dedica che appare ideale per chiudere questo breve excursus su Pietro Festa: "A coloro che sentono di avere una vocazione o una chiamata per la musica, ma non hanno idea di come iniziare".



Il Maestro di sega Pietro Festa (Foto di Antonio Tortora)










Il Maesto di sega Pietro Festa (Foto di Antonio Tortora)