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lunedì 23 agosto 2021

SE E' VERO CHE TUTTO ACCADE ALLA LUCE DEL SOLE, SIA A LIVELLO MONDIALE CHE NAZIONALE, ALLORA CI CHIEDIAMO A CHI FA RIFERIMENTO L'EX MINISTRO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE, NONCHE' PRESIDENTE DELL'ASPEN INSTITUTE ITALIA FINANZIATO DALLE FONDAZIONI ROCKFELLER BROTHERS, FORD E CARNEGIE? IN MOLTI INTERVENTI PUBBLICI SIA TELEVISIVI CHE RADIOFONICI, INFATTI, GIULIO TREMONTI CITA GLI ILLUMINATI DEFINENDOLI "UNA SETTA DI PAZZI FANATICI E.....DEMENTI DI VARIO TIPO CHE COMANDANO SIN DAGLI ANNI '90....E CHE VOGLIONO RIDISEGNARE IL NUOVO ORDINE MONDIALE ATTRAVERSO L'UNIFICAZIONE DELLA GERMANIA (CADUTA DEL MURO), L'UNIFICAZIONE DELLA MONETA (L'EURO) E L'UNIFICAZIONE DELLE MENTI (COME OGGI ACCADE CON IL POLITICAMENTE CORRETTO) DI TUTTI I POPOLI. AGGIUNGE SIGNIFICATIVAMENTE CHE SI TRATTA DI "CREDENTI NEL DIO DENARO E NEL DIO REGOLA". NESSUN GIORNALISTA E NESSUN CONDUTTORE GLI HA MAI CHIESTO A CHI FACESSE RIFERIMENTO NONOSTANTE L'EX MINISTRO AVESSE AGGIUNTO DI CONOSCERE I NOMI DEGLI APPARTENENTI ALL'ORGANIZZAZIONE; IL CHE APPARE STRANO, INCREDIBILE E A DIR POCO BIZZARRO. INFATTI GIORNALISTI E CONDUTTORI DEL MAINSTREAM, DI NORMA, NON FANNO ALTRO CHE CHIEDERE, PROVOCANDO AD ARTE L'INTERLOCUTORE, DETTAGLI SPECIFICI SU TUTTE LE OPINIONI CHE NON CORRISPONDONO ALLE NARRAZIONI FARLOCCHE PROPALATE DA UNA CLASSE POLITICA E DA DECISORI CHE DA TROPPO TEMPO HANNO GETTATO LA MASCHERA E HANNO POSTO IN ESSERE STRATEGIE DI DOMINIO DISPOTICHE, AUTORITARIE E TIRANNICHE. PER COMPRENDERE QUANTO STA ACCADENDO, NELL'ERA COVIDIANA E PSICOPANDEMONICA, RISULTA ESTREMAMENTE UTILE RIASCOLTARE QUALCHE DOCUMENTO AUDIOVISIVO CUI L'OPINIONE PUBBLICA NON HA PRESTATO LA DOVUTA ATTENZIONE.

di Antonio Tortora

 

Tremonti Illuminati da Radio Radio TV

 

Già nel corso di una puntata di Piazza Pulita del 9 febbraio 2017 Giulio Tremonti faceva ben comprendere l'intento dell'Unione Europea nella maniera in cui fino ad ora è andata evolvendosi, di instaurare quella che l'antropologa Ida Magli aveva mirabilmente definito, oltre 10 anni fa, La Dittatura Europea. Una definizione questa che ben si addice a un progetto distruttivo che, elaborato soltanto sulle carte geografiche, sui dati statistici e sulla pelle dei popoli, ha contribuito alla devastazione. E dunque a far aumentare esponenzialmente la povertà con la distruzione delle imprese e dei ceti medi; a rendere meno sicuri e quasi del tutto inesistenti i confini geografici di ogni Paese europeo; a distruggere, attraverso un elefantiaco processo normativo di demolizione controllata delle libertà e dei diritti fondamentali dell'individuo, la stessa civiltà giuridica delle Costituzioni nazionali, della Magna Carta Libertatum e dell' Habeas Corpus ovvero della tutela dell'inviolabilità personale.

"L'ultima Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea - affermava Giulio Tremonti - è lunga 151 chilometri, si estende per 30.092 pagine e regola tutto, dai termosifoni ai vetri e alle finestre.....Volevano unificare, da un punto di vista tecnico e idraulico, tutti i gabinetti d'Europa ma poi, di colpo, hanno compreso che, almeno per il momento, sarebbe stato eccessivo. Sono 120 le pagine di direttive che regolano bidet, bagni e docce". Una follia, evidentemente posta in essere da squilibrati mentali e da paranoici controllori che davvero non hanno altro da fare che rompere l'anima a quasi 450 milioni di cittadini ipnotizzati dall'illusione europeistica, distribuiti su 27 Paesi senza più identità nazionale che, ignari di tutto questo aberrante scempio, sono costretti a sottostare, manu militari, a regole incomprensibii e impossibili da rispettare, del tutto inutili e insignificanti. Questo schifo immondo, ci chiediamo, è politica? Paghiamo profumatamente questi psicopatici euroburocrati, non eletti da nessuno, per tiranneggiare sulle nostre vite, per infliggere sanzioni immorali e arbitrarie, per distruggere usi e costumi, cultura e folclore, riti e tradizioni e, in altre parole, per disintegrare la civilizzazione della Vecchia Europa che tutti conosciamo o ancora dell'Antica Europa, per usare la dizione proposta dall'archeologa lituana Marija Gimbutas, che si spinge sino alla cultura preindoeuropea dell'età neolitica. Una tabula rasa che gli Illuminati, descritti da Tremonti ed ebbri di potere e dominio, hanno approntato per un futuro senza futuro dove l'uomo, tranne gli eletti funzionali agli inconfessabii interessi della società segreta, non conta più niente e il numero, l'algoritmo, il vaccino di massa e il microchip (marchio della Bestia) diventano assoluti protagonisti di una vita disarticolata, inanimata e del tutto meccanica. Evidentemente non è un caso se molti personaggi della politica italiana, come Mario Draghi, Gianni Letta, Mario Monti, Romano Prodi e Massimo Tononi, hanno militato nella più importante banca privata d'affari del mondo ovvero nella Goldmann Sachs con incarichi di alto livello. Forse Tremonti, nei suoi interventi, alludeva a questi personaggi? E' probabile, ma c'è di più e la gente è ignara perchè non ha mai voluto conoscere la verità su chi realmente detiene il potere. Proviamo a gettare qualche spiraglio di luce sull'indicibile reale. Di seguito riportiamo brevi elenchi, non esaustivi, di importanti "fratelli" che fanno parte di Ur-Lodges ovvero di logge massoniche sovranazionali, conservatrici, oligarchiche e neoaristocratiche. La fonte di tale documentazione è rintracciabile nel corposo tomo scritto dal Gran Maestro dell'Oriente Democratico Gioele Magaldi che ha per titolo: "MASSONI - SOCIETA' A RESPONSABILUTA' LIMITATA" e indica come, nel momento attuale, uno scontro frontale sta avvenendo senza esclusione di colpi tra la Massoneria progressista  che ha ispirato le più importanti rivoluzioni, come quella Francese, dando origine alla società moderna e la Massoneria oligarchica, strictu sensu, che prevede sì i valori di libertà, fratellanza e uguagianza ma solo tra gli "iniziati" e non pure tra i "profani" ovvero quella inutile massa destinata a essere ferocemente dominata e sacrificata.  Una guerra tra "fratelli", come spesso accade anche nelle migliori famiglie, destinata a far peggiorare esponenzialmente la crisi sociale, economica e politica tuttora in atto, in piena epoca psicopandemonica, in ogni metro quadrato del Vecchio continente europeo. Tali documenti originali non sono stati, almeno fino ad ora, smentiti e sono conservati da segretari e archivisti delle Ur-Lodges; inoltre numerose copie sono state consegnate a studi notarili e legali di Londra, Parigi e New York per farli apparire pubblicamente in caso di intralci all'operazione-verità condotta da Gioele Magaldi e dai suoi collaboratori.  E' bene precisare che lo stesso Magaldi è stato affiliato, per un certo periodo, a una di queste superlogge e cioè alla "Thomas Paine" ed è per tale ragione che conosce bene l'arcano dello scontro fraticida che sta avvenendo per la conquista del potere locale e globale. Dal nostro punto di vista era doveroso portare a conoscenza un più vasto numero di lettori circa le grandi manovre che avvengono nel back-office del Potere e in quello che, molto efficacemente, è stato denominato Deep State, termine usato dallo stesso Tremonti e da tutti gli istituti di studi strategici internazionali. E' una questione di pura e semplice democrazia; parola il cui significato è entrato in una fase di dissolvenza cognitiva e che non viene più usata nè dagli apparati intermedi statuali nè dalle alte cariche dello Stato che dovrebbero difendere, senza alcun tentennamento, i valori democratici della Carta costituzionale.

ITALIA
Mario Draghi (classe 1947, presidente della Banca centrale europea dal 2011, affiliato alla “Edmund Burke”, alla “Pan-Europa”, alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum”, alla “Three Eyes” e alla “Der Ring”).
Giorgio Napolitano (classe 1925, presidente della Repubblica italiana, affiliato alla “Three Eyes”).
Mario Monti (classe 1943, economista, senatore a vita e presidente del Consiglio italiano dal 2011 al 2013, affiliato in forma più o meno coperta alla United Grand Lodge of England e alla Ur-Lodge “Babel Tower”).
Fabrizio Saccomanni (classe 1942, banchiere, economista, già direttore generale della Banca d’Italia dal 2006 al 2013, dal 2013 al 2014 è stato ministro dell’Economia del governo Letta, affiliato alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum” e alla “Edmund Burke”).
Pier Carlo Padoan (classe 1950, economista, dal 24 febbraio 2014 ministro dell’Economia nel governo Renzi, affiliato, al pari di Massimo D’Alema, alla “Pan-Europa” e alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum”).
Gianfelice Rocca (classe 1948, tra i più importanti imprenditori italiani, presidente di Techint e di Assolombarda, affiliato alla “Three Eyes”).
Domenico Siniscalco (classe 1954, economista, banchiere, già ministro dell’Economia dal 2004 al 2005, affiliato alla “Edmund Burke”).
Giuseppe Recchi (classe 1964, top manager, affiliato alla “Three Eyes”).
Marta Dassù (classe 1955, saggista, già sottosegretaria e viceministra degli Affari esteri, siede attualmente nel cda di Finmeccanica, affiliata alla “Three Eyes”).
Corrado Passera (classe 1954, banchiere, manager, politico, già ministro dello Sviluppo economico dal 2011 al 2013 nel governo Monti, affiliato alla “Atlantis-Aletheia”).
Ignazio Visco (classe 1949, economista, governatore della Banca d’Italia dal 2011, affiliato alla “Edmund Burke”).
Enrico Tommaso Cucchiani (classe 1950, banchiere e top manager, affiliato alla “Three Eyes”).
Alfredo Ambrosetti (classe 1931, economista, fondatore e presidente emerito di The European House-Ambrosetti, affiliano alla “Pan-Europa”).
Carlo Secchi (classe 1944, economista e politico, affiliato alla “Three Eyes”, alla “Pan-Europa” e alla “Babel Tower”).
Emma Marcegaglia (classe 1965, imprenditrice e top manager, affiliata alla “Pan-Europa”).
Matteo Arpe (classe 1964, banchiere e top manager, affiliato alla “Edmund Burke”).
Vittorio Grilli (classe 1957, economista, direttore generale del ministero del Tesoro dal 2005 al 2011 e ministro dell’Economia con il governo Monti, affiliato alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum”).
Giampaolo Di Paola (classe 1944, ammiraglio, ministro della Difesa dal 2011 al 2013 con il governo Monti, affiliato alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum”).
Federica Guidi (classe 1969, imprenditrice, ministro dello Sviluppo economico dal febbraio del 2014, affiliata alla “Three Eyes”).

DI ALTRI PAESI
Angela Merkel (classe 1954, politica, cancelliera tedesca dal 2005, affiliata alla “Golden Eurasia”, alla “Valhalla” e alla “Parsifal”).
Barack Obama (classe 1961, attuale presidente degli Stati Uniti, affiliato alla “Maat”).
Vladimir Putin (classe 1952, attuale presidente della Federazione Russa, affiliato alla “Golden Eurasia”).
François Hollande (classe 1954, presidente della Repubblica francese in carica dal 2012, affiliato alla “Ferdinand Lassalle” e alla “Fraternité Verte”).
Christine Lagarde (classe 1956, avvocatessa, politica, direttrice del Fondo monetario internazionale, affiliata alla “Three Eyes” e alla “Pan-Europa”).
George W. Bush (classe 1949, presidente degli Stati Uniti dal 2001 al 2009, affiliato alla “Hathor Pentalpha”).
Michael Ledeen (classe 1941, giornalista, intellettuale e politologo, affiliato alla “White Eagle” alla “Hathor Pentalpha”).
Condoleezza Rice (classe 1954, politica, affiliata alla “Three Eyes” e alla “Hathor Pentalpha”).
Abu Bakr Al-Baghdadi (classe 1971, leader dell’Isis e Califfo dell’autoproclamato Stato islamico, affiliato alla “Hathor Pentalpha”).
José Manuel Durão Barroso (classe 1956, docente universitario, politico, presidente della Commissione europea dal 2004 al 2014, affiliato alla “Pan-Europa” e alla “Parsifal”).
Olli Rehn (classe 1962, politico, attuale vicepresidente del parlamento europeo, affiliato alla “Pan-Europa” e alla “Babel Tower”).
Tony Blair (classe 1953, premier britannico dal 1997 al 2007, affiliato alla “Edmund Burke” e poi alla “Hathor Pentalpha”).
David Cameron (classe 1966, premier britannico dal 2010, affiliato alla “Edmund Burke” e alla “Geburah”).
Pedro Passos Coelho (classe 1964, primo ministro del Portogallo dal 2011, affiliato alla “Three Eyes”, alla “Edmund Burke” e alla “White Eagle”).
Mariano Rajoy (classe 1955, primo ministro della Spagna dal 2011, affiliato alla “Pan-Europa”, alla “Valhalla” e alla “Parsifal”).
Antonis Samaras (classe 1951, politico, attuale primo ministro della Grecia, affiliato alla “Three Eyes”).
Jean-Claude Trichet (classe 1942, economista, banchiere, presidente della Bce dal 2003 al 2011, affiliato alla “Pan-Europa”, alla “Babel Tower” e alla “Der Ring”.
Bernard Arnault (classe 1949, imprenditore ricchissimo, dominus della Louis Vuitton Moët Hennessy, affiliato alla “Three Eyes” e alla “Edmund Burke”).
Nicolas Sarkozy (classe 1955, politico, presidente della Repubblica francese dal 2007 al 2012, affiliato alla “Edmund Burke”, alla “Geburah”, alla “Atlantis-Aletheia”, alla “Pan-Europa” e alla “Hathor Pentelpha”).
Manuel Valls (classe 1962, attuale primo ministro francese, iniziato a suo tempo nel Grand Orient de France e poi affiliato alla “Edmund Burke”, alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum” e alla “Der Ring”).
Christian Noyer (classe 1950, banchiere, attuale governatore della Banca di Francia, affiliato alla “Pan-Europa”, e alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum”).
Mark Rutte (classe 1967, primo ministro dei Paesi Bassi dal 2010, affiliato alla “Three Eyes” e alla “Pan-Europa”).
Ben van Beurden (classe 1958, top manager, ceo della Royal Dutch Shell, affiliato alla “Geburah” e alla “Der Ring”).
Wolfgang Schäuble (classe 1942, politico, attuale ministro delle finanze tedesco, attuale Maestro Venerabile della “Der Ring”, affiliato alla “Joseph de Maistre”).
Peter Voser (classe 1958, top manager e ceo della Royal Dutch Shell, affiliato alla “Pan-Europa”).
Bill Gates (classe 1955, imprenditore, affiliato alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum”).

https://www.lunico.eu/tremonti-disastro-frutto-scelte-sbagliate-30-anni-fa/ 

https://www.facebook.com/ilgrandeinganno1/videos/giulio-tremonti-descrive-la-massoneria-che-comanda-il-mondo-un-gruppo-di-dementi/800132434120787/ 

https://www.youtube.com/watch?v=ChYlHvurQN8 

https://www.youtube.com/watch?v=BwwktOmaMCA (È EVIDENTE COSA ACCADRÀ DOPO LA PANDEMIA: IL MONDO SARÀ SCENARIO DI CONFLITTI TRA POTENZE ▷ Tremonti)

https://www.youtube.com/watch?v=ChYlHvurQN8&t=13s ("QUESTO DISASTRO HA NOMI E COGNOMI: GLI ILLUMINATI E I LORO SEGUACI" ▷ Giulio Tremonti senza filtri)

https://www.dailymotion.com/video/xith7t (Illuminati-Tremonti confessa la Massoneria).

https://www.missioneparadiso.it/notizie-dal-fronte.php?id=156 (Illuminati e Nuovo Ordine Mondiale: quali sono i loro obiettivi?).

https://www.youtube.com/watch?v=yWOs-9AwevU (Tremonti: "Andate dagli illuminati e fatevelo spiegare").

https://www.youtube.com/watch?v=uzFr-tjSb-w&list=PLnKzLUQiTWeF5mE7aKa8-EgAjcG3sd81R&index=3 (Tremonti gli illuminati e la colonia italiana).

https://www.aspeninstitute.org/ 

https://www.aspeninstitute.it/  

https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11/19/massoneria-libro-shock-gran-maestro-magaldi-i-potenti-nelle-logge/1220062/ 

https://www.affaritaliani.it/politica/magaldi-draghi-operazione-massonica-mattarella-al-colle-grazie-a-mario-722223.html 

https://www.wuz.it/intervista-libro/8515/Gioele-Magaldi-Intervista-Massoni-Gran-Maestro.html 

https://www.dolcevitaonline.it/massoni-ecco-come-governiamo-il-mondo/ 

https://www.maremmanews.it/dalla-regione/29101-i-padroni-del-mondo 

https://www.ibs.it/massoni-societa-a-responsabilita-illimitata-ebook-gioele-magaldi-laura-maragnani/e/9788861906914 

http://www.ilmoralista.it/2014/12/14/massoni3-lascesa-delle-ur-lodges-di-ispirazione-reazionaria/ 

 

 




      





martedì 6 ottobre 2015

PENSIAMO CHE RAIMONDO DE' SANGRO PRINCIPE DI SANSEVERO SIA IL PROTOTIPO ARCHETIPALE DELL'HOMO PARTHENOPEUS PERTANTO CI PIACE RIPRENDERE QUESTO INTERESSANTE SCRITTO DI SIGFRIDO HOBEL, PROFONDO CONOSCITORE DELLA FILOSOFIA, DELL'ARTE E DEL PENSIERO DESANGRIANO

VIR MIRUS, AD OMNIA NATUS, QUAECUMQUE AUDERET (Ammiro l’uomo vocato a tutte le cose e che osa qualunque cosa).


IL PENSIERO ESOTERICO DEL PRINCIPE DI SANSEVERO
HARAVEC

di Sigfrido E. F. Höbel
tratto da  
Don Raimondo De' Sangro e la Napoli Esoterica
Convegno di Studi 
(Torremaggiore, 26 gennaio 2002)


Don Raimondo di Sangro, Principe di Sansevero, ben noto per la sua misteriosa Cappella e per essere stato, nel 1751, il primo Gran Maestro della Libera Muratoria in Italia, lungo tutto il corso della sua esistenza, si dedicò con passione ad esperimenti fisici e chimici (e soprattutto alchemici, come evidenziamo altrove), alla costruzione di congegni meccanici ed all'invenzione di nuovi procedimenti e tecniche.
Raimondo di Sangro Le invenzioni del Principe enumerate nella Lettera Apologetica, nel testo dell'Origlia e nella Breve Nota  sono numerosissime ed investono i più svariati campi di applicazione: è inoltre evidente che il Principe andava particolarmente fiero di questa sua attività di Inventore, cosa che del resto non manca di sottolineare, parlando di sè in terza persona, quando, nella Lettera Apologetica, si autodefinisce HARAVEC, che nel linguaggio degli Inca significherebbe inventore, e precisa che coglierà il "piacere di confondere le straniere novelle di molte stupende cose, che si dicono altrove inventate, quando di esse quì fra di Noi fu egli il Ritrovatore primiero".
Questa sottolineatura quasi puntigliosa con la quale il Principe rivendicava a sè il primato di numerose scoperte, la ritroviamo del resto nell'opera dell'Origlia, che sostenuto ed ispirato dal Principe, aveva ripetutamente segnalati, nella sua trattazione sull'Università e la vita culturale napoletana, i primati che spettavano alla città ed al Regno di Napoli ed ai suoi ingegni, allo stesso modo il Principe aveva tenuto ad affermare il suo ruolo di Ritrovator primiero, precisando con fierezza ed orgoglio nazionale: "quì fra di Noi" !

Ma se le scoperte e le realizzazioni del Principe destarono sicuramente il più delle volte la stupita ammirazione dei suoi contemporanei, vuoi per la loro singolarità, vuoi per il prestigio e la personalità del loro inventore, dobbiamo chiederci oggi quale sia realmente la loro portata. Nello scorso secolo, in pieno clima positivista, Luigi Settembrini riportava il severo anche se pacato giudizio di Luigi Palmieri, professore di Fisica dell'Ateneo napoletano: "Il Principe di Sansevero fu senza dubbio per rispetto ai suoi tempi un uomo colto ed ingegnoso. Egli non ha lasciato un nome nella storia del sapere, ma ha dato luogo a leggende più o meno meravigliose, perché facea un segreto dei suoi ritrovati, amando destar la sorpresa dei suoi coetanei... Mancando adunque di opere pubblicate, resta la tradizione, dalla quale sceverando il maraviglioso e l'esagerato, si deve dire che il Principe fece molte cose per farsi ammirare dai coevi, ma curò poco il giudizio dei posteri". 

Nondimeno i posteri hanno mostrato anche in tempi recenti, un notevole interesse per le ricerche del Principe, dal momento che esse, oltre a dimostrare la molteplicità dei suoi interessi e la varietà dei campi in cui il suo ingegno si era applicato, fanno ancora intravedere risultati "maravigliosi", confortando spesso l'immaginazione di chi vuoi vedere nel Principe di Sansevero un personaggio "straordinario" al di là di una già straordinaria realtà, precursore di scoperte scientifiche, realizzatore di prodigi e inventore di procedimenti rimasti tuttora ignoti.
Evitando di lasciarci andare a considerazioni che possano apparire troppo fantasiose, resta comunque innegabile che l'intenso interesse nutrito dal Principe per la Conoscenza in tutte le sue forme e per la sperimentazione chimica, fisica e meccanica in particolare, lo portò a cimentarsi con audacia e spregiudicatezza nell'impiego delle più varie tecniche e dei più bizzarri procedimenti.


Carrozza marittima
L'epoca in cui il Principe è vissuto era caratterizzata da un singolare intreccio di razionalismo e di gusto per le antiche tradizioni misteriche: da un lato, una profonda spinta di rinnovamento determinava un approccio sempre più razionale alla speculazione teorica ed alla ricerca scientifica, mostrando una crescente volontà di liberarsi dai vincoli delle concezioni dogmatiche e delle antiche superstizioni; dall'altro lato però, la ricerca scientifica era ancora spesso strettamente connessa alla speculazione filosofica, nè erano state rigettate antiche vie di Conoscenza quali la Filosofia ermetica e la speculazione alchemica. Fra' Lorenzo Ganganelli, il futuro Papa Clemente XIV, spirito illuminato e profondo, non trascurava infatti di ricordare affettuosamente al Principe di Sansevero che i Testi Sacri dovevano costituire per lui un'insostituibile guida nelle sue ricerche naturalistiche.
Ritroviamo nella persona del Principe di Sansevero un simile affascinante miscuglio di razionalismo progressista, speculazione filosofica e teologica e gusto per il mistero, il tutto saldamente ancorato ad un'intensa volontà speculativa e di ricerca volta allo "scoprimento de' Segreti, che altrove con somma gelosia si custodiscono".


E' tuttavia ben verosimile che non tutto quanto il Principe ha raccontato o fatto raccontare in merito alle sue ricerche ed ai suoi esperimenti, debba essere preso "alla lettera", ed egli stesso, rivolgendosi alla Dama destinataria della Lettera Apologetica, precisava che "la maggior parte delle cose ci si trova in tal gergo conceputa, che appena può essere a Voi intellegibile, cui i miei sentimenti sono stati sempre aperti".
La letteratura dell'epoca, come quella dei secoli precedenti, è quanto mai ricca di testi che dicono una cosa volendone significare un'altra e di autori che, non potendo o non volendo parlar chiaramente, esprimono le loro concezioni ed i loro messaggi in forma di favole e romanzi più o meno fantastici. Il Conte di Gabalì di Montfaucon de Villars, lo strano ed enigmatico romanzo che il Principe volle pubblicare nella sua stamperia, ed in cui si disquisisce sulla tradizione rosacrociana e sui rapporti fra gli uomini e gli Spiriti Elementari, è un classico esempio di tale letteratura fantasiosa e permeata di quell'ironia di cui il Principe stesso era maestro.
Tuttavia lo scopo di queste ironiche narrazioni era solo in parte, o solo apparentemente, quello di mettere alla berlina le credenze superstiziose o le "insulse dissertazioni in materia di antichità"; in realtà, in opere come la Città del Sole di Campanella o la Nuova Atlantide di Bacone, la descrizione di visioni utopiche e di irreali civiltà, aveva il senso di un messaggio di rinnovamento morale, sociale e culturale, in cui la Prisca Theologia, ovvero la sapienza misterica ed iniziatica del Mondo antico si saldava alla moderna lotta contro l'assolutismo ed il dogmatismo dei poteri costituiti, in particolare della Monarchia Spagnola e della Chiesa Cattolica.
Un unico filone di pensiero, un'unica eroica volontà di emancipazione dell'intelletto umano e della coscienza, sembra attraversare la cultura europea dal Neoplatonismo alle Accademie rinascimentali e seicentesche, da Giordano Bruno e Tommaso Campanella a Traiano Boccalini ed al misterioso movimento dei Rosa+Croce, dall'opera dei Filosofi Ermetici a quella dei fondatori della Royal Society inglese, fino a giungere, all'inizio del XVIII secolo, a permeare il fervido clima di libero pensiero in cui nascerà la moderna Massoneria ed in cui si svilupperà la cultura dell'Illuminismo. In romanzi come Les adventures de Télemaque del Fénelon o Les vovages de Cvrus del Ramsay, sotto la veste di romanzi pedagogici, si delineano dei percorsi iniziatici intesi come viaggi verso una Conoscenza legata alla comprensione del tradizionale linguaggio dei simboli, di cui solo i saggi possono possedere le chiavi.

Raimondo di Sangro Il rapporto col misterioso linguaggio dei simboli è ancor più evidente nella grande fioritura di opere alchemiche che, facendo riferimento all'antica e prestigiosa tradizione simboleggiata dal mitico Ermete, invitano il lettore e l'adepto ad indagare i segreti della natura: ma la letteratura alchemica è anch'essa una continua allegoria e la grande Opera è una Via di Conoscenza, la cui meta, la Pietra Filosofale, altro non è se non la conquista di quella perfetta Libertà, derivante dal definitivo superamento dei vincoli psichici e coporei, dalla conoscenza e dal controllo delle forze naturali. Ed è proprio quando i testi ermetici, solitamente oscuri, sembrano parlar chiaro e fornire precise indicazioni operative e ricette, che bisogna maggiormente dubitare di essi ed evitare di interpretarli alla lettera.

Con ciò non intendiamo sostenere che il Principe abbia parlato delle sue "invenzioni" solo in termini allegorici, nè tantomeno negare l'effettiva realtà delle sue sperimentazioni, così come del resto non saremo certo noi a contestare l'aspetto reale ed operativo della stessa Alchimia. Riteniamo piuttosto che il Principe di Sansevero, "celeberrimo nello scrutare i reconditi arcani della natura", nel descrivere le sue sperimentazioni, abbia anche voluto lanciare dei segnali relativi all'aspetto più profondo e segreto delle sue ricerche.

Consideriamo ora il suo Progetto d'una Multiplice Difesa Interna: il Principe afferma che "questo ammirabile trattato è la cosa, che con più gelosa cura custodisce l'Autore, uso per altra parte a disprezzare il rimanente di tutte le sue nuove produzioni" nel rilevare la particolare importanza attribuita dal Principe a questo suo Progetto, ci sembra di poter scorgere, nella Molteplice Difesa Interna, non solo un modello di fortificazione militare, ma anche l'allusione al tradizionale schema grafico composto da tre quadrati concentrici, che Guenon definisce triplice cinta ed in cui si può riconoscere un simbolo dell'insegnamento iniziatico coi suoi tre gradi visti come barriere da superare per penetrare nel punto centrale, cuore del mistero e fonte dell'insegnamento; in tal senso, il concetto di barriera, cinta, difesa, può essere anche riferito al carattere introspettivo di tale percorso ed alla necessità di difendere il Segreto iniziatico verso l'esterno.
Non ci sembra pertanto eccessivamente azzardato ipotizzare che la data del 1741, attribuita a tale Progetto, possa essere considerata come un'allusione alla vera data dell'iniziazione massonica del Principe.
Ci sembra inoltre di scorgere la conferma di tale ipotesi nei due passi che precedono il brano in questione e che possono ben riferirsi, anche se in forma velata, all'ingresso del Principe nella Libera Muratorìa: nel primo passo, parlando della sua Dissertazione intorno agli errori di Benedetto Spinosa, il Principe dice che in essa "si discopre la rea sorgente, dond'egli (Spinoza) trasse del suo Sistema le prime infelicissime idee; e dimostra in essa, e incontestabilmente il dimostra, sia pur con buona pace di quanti ne han finora scritto e ragionato, che sin dalla più remota antichità propagandosi con gli Uomini, e nell'età più vicina, e forse ancor nella nostra rinnovandosi con gli anni, da un certo ordine di Persone si è professato sempre".




Albero genealogioco dei  Famiglia Di Sangro
Albero genealogico della Famiglia Di Sangro


Soffermiamoci ora su questo riferimento a idee risalenti alla più remota antichità, che sono sempre state professate, ed ancor oggi lo sono, da un certo ordine di persone: la disapprovazione manifestata dal Principe nel definire rea la sorgente di tali idee, ed errori le concezioni di Spinoza, non deve fuorviarci, in quanto dalla lettura delle sue opere, risulta evidente che l'orientamento culturale del Principe non era affatto lontano dal razionalismo e dalla libertà di pensiero professata dallo Spinoza; pertanto, nella antichità delle idee possiamo piuttosto vedere l'allusione all'antica tradizione sapienziale, mentre nel certo ordine di persone che professano tali idee, possiamo riconoscere un velato riferimento alla ininterrotta catena di coloro che da sempre hanno coltivata tale libertà del pensiero e che, nel presente, si sono ritrovati nella Libera Muratoria.
Nel brano successivo, infatti, il Principe cita un'altra sua opera, il "nuovo pensamento da lui promosso intorno alla vera cagione produttrice della luce": forse si tratta di una coincidenza, ma vedere o ricevere la Luce è proprio ciò che il neofita chiede all'atto della sua iniziazione, e non possiamo non ricordare, in proposito, la frase con cui lo stesso Principe aveva salutato alcuni Apprendisti in occasione del loro ingresso nella sua Loggia: "Ammessi nella nostra rispettabile Società, per un vostro intimo desiderio e per un voto che le vostre personali qualità assicurano, dopo aver sfidato i pregiudizi del secolo e le opinioni dei profani, dopo aver superato con risoluta fermezza le varie prove che vi hanno condotto nell'augusto santuario della Massoneria, è giusto, infine, che vi renda partecipi della Luce che avete cercato con tanta cura...".


Stemma araldico dei Di Sangro
Stemma araldico dei Di Sangro
 Poi, dopo essersi soffermato sui suoi studi sull'Arte della Guerra e sull'invenzione di un cannone di sole 30 libbre ed aver ricordato il palco mobile che aveva realizzato, "ancor giovanetto, e nel fiore de' suoi anni" nel Seminario Romano per la celebrazione dei Voti per la prole Cesarea, il Principe passa a descrivere una serie di Invenzioni, collegandole agli Elementi: inizia con una Macchina Idraulica "da lui alla debita perfezione condotta"; quindi, "dall'acqua al fuoco passando", parla dei Teatri Pirotecnici "da lui novellamente ritrovati", sottolineando di essere riuscito a produrre fuochi d'artificio colorati con le diverse gradazioni di verde (verde mare, verde smeraldo, verde prato) ed altri colori "che fin-se in oggi ancora conosciuti non sono"; e infine, "per passar dal fuoco all'aria" cita il suo Archibugio caricato a polvere e a vento e molte altre "macchinette Pneumatiche". L'esplicito riferimento all'Acqua, al Fuoco ed all'Aria ci conferma ulteriormente nella nostra idea che in tutto questo brano il Principe voglia alludere all'esperienza iniziatica: infatti nel corso della cerimonia iniziatica, l'aspirante, prima di essere ammesso a vedere la Luce, deve superare le prove dell'Acqua, dell'Aria e del Fuoco, in modo da compiere i suoi quattro Viaggi attraverso gli Elementi; accortamente, nella successione degli Elementi, il Principe omette la Terra, dal momento che il Primo Viaggio, quello all'interno della Terra viene compiuto nel Gabinetto di Riflessione, prima dell'ingresso nel Tempio.

Nell'accennare quindi a "qualche altra Fisica sperienza a lui riuscita", il Principe afferma che "gli straordinari suoi effetti arrivano a parer soprannaturali, non che stupendi, alla più culta gente; nè potrebbe poi, se non tali assolutamente reputargli la meno illuminata" e, a proposito di portenti, cita alcuni casi in cui è riuscito a "richiamare a vita novella i già vicini a trapassare, che volgarmente dicesi risuscitare i Defunti". Con questa immagine dei defunti risuscitati, è ben probabile che il Principe abbia voluto alludere al mito conclusivo della Massoneria Azzurra, quando il Libero Muratore acquisisce il Grado di Maestro, rivivendo ritualmente la morte e la simbolica resurrezione di Hiram, l'Architetto del Tempio di Gerusalemme.

Da questo punto in poi, e siamo a poco più della metà del brano autobiografico della Lettera Apologetica, ciò che il Principe scrive non è più interpretabile alla luce della simbologia massonica dei primi tre Gradi. Ma anche questa seconda parte ci riserva delle sorprese!

"Cristo Velato" di Giuseppe Sanmartino
Il Principe passa infatti a descrivere il grande Oriuolo da lui progettato per essere collocato nel cortile del suo palazzo e sul quale, oltre a leggersi le ore e i minuti, si sarebbero potuti vedere i giorni della settimana e del mese e le fasi lunari; ogni ora avrebbe suonato un minuett, mentre a mezzogiorno sarebbero potute avanzare quattro figure rappresentanti le Stagioni dell'anno, mentre la testa di un dragone, posta sulla sommità della macchina avrebbe assolto alla funzione di pendolo. Questo orologio, minuziosamente descritto, ma mai installato, altro non è se non un'allegoria del Tempo, di quel vecchio Saturno che nei testi alchemici simboleggia il Soggetto iniziale della Grande Opera di cui il Dragone araldico è il segno geroglifico, indicato nei testi come il Drago nero e squamoso, mentre le quattro Stagioni, alludendo ai tempi dell'Opera, rappresentano i quattro Gradi di calore.



Dunque, una chiave di lettura alchemica: e ci risulta evidente che si tratti della principale chiave di lettura per poter comprendere l'Opera del Principe di Sansevero, sia per quanto riguarda alcuni suoi scritti, sia, soprattutto, per quanto concerne il linguaggio simbolico adoperato nella Cappella. Anche i passi da noi precedentemente interpretati in chiave massonica, possono essere infatti riletti riferendosi ai princìpi dell'Opera alchemica; ma ci interessa maggiormente ripartire da dove siamo arrivati e possiamo anche assegnare una data al momento in cui il Principe intraprende questa nuova fase della sua ricerca: è in quel 1747 in cui, ritiratosi dai passatempi mondani prese ad applicarsi di giorno agli studi meccanici e di notte alle scienze: "e solito a sempre riflettere, e meditare, avea fatto acquisto di un abito dalle minime cose, e da quelle eziandio, che dagli altri sono stimate per lo più passatempi de' putti, e trattenimento delle vecchie, ritraerne, e scovrirne dell'invenzioni di sommo rilievo per la società".
Lavoro di donne e gioco di bambini! L'Origlia non avrebbe potuto essere più esplicito nel segnalare che a partire dal 1747 il Principe, compiute le Fatiche d'Ercole della prima preparazione della Pietra dei Filosofi, si era dedicato a quello che gli Alchimisti hanno definito il loro Regime, unico e lineare, che consiste nel cuocere e nel far digerire la materia preparata: operazione delle più segrete, perchè, quando la si conosce "non è altro che un lavoro di donne, un gioco di bambini". Con questa duplice immagine i Filosofi ermetici indicavano le fasi della Sublimazione (o della Soluzione) e della Coagulazione che si alternano durante la cottura dell'Uovo Filosofico, ovvero del vaso contenente la materia preparata, all'interno del forno alchemico o Athanòr.

Segue, puntuale e precisa, l'enumerazione dei colori che si sviluppano nel Vaso filosofale durante la Cottura. Quattro sono i colori principali dell'Opera, come ci insegna Basilio Valentino che li simboleggia con altrettanti emblematici animali: il Corvo, simbolo del Nero, primo colore che si deve manifestare nel Vaso; il pavone, anzi la Cauda Pavonis, con cui viene indicata l'apparizione di molteplici colori che precede la manifestazione del colore Bianco, simboleggiato, quest'ultimo da un candido cigno, ma anche dalla bianca Dea lunare Diana; infine la Fenice, il mitico uccello che risorge dalle sue ceneri, simbolo della rigenerazione della Pietra nell'Opera al Rosso. Similmente, il Philalete: "se hai lavorato sul Sole volgare, abbi cura di realizzare l'unione di Diana e di Venere all'inizio delle nozze del tuo Mercurio; mettili nel nido e vedrai, sotto l'azione del fuoco, apparire i colori della Grande Opera, cioè il nero, la coda di pavone, il bianco, il citrino e il rosso".
Dopo aver accennato alla felicità provata negli "Scoprimenti de' Segreti che altrove con somma gelosia si custodiscono", il Principe parla dei procedimenti da lui trovati per ristagnare il rame e fabbricare la latta: Cuivre et Laiton, oli Leton, ci ricorda Dom Pernety, sono termini che designano la "Materia al Nero, che occorre sbiancare", come ci ricorda anche l'iscrizione incisa in basso sullo stipite sinistro della Porta Magica di Roma "AZOT ET IGNIS - DEALBANDO - LATONAM VENIET - SINE VESTE DIANAM".

 
Il Principe si sofferma quindi sulla "maniera da Lui ritrovata d'imprimere ad una sola tirata di Torchio qualsivoglia figura, siasi umana, o di fiori, o d'ogni altra cosa, variamente colorata" e di produrre "ad una sola pressione del torchio e ad un medesimo tempo delle pagine stampate con caratteri di più colori", indicando con ciò i colori variopinti che appaiono dopo l'Opera al nero e che preludono alla fase dell' Albedo in cui si manifesta il colore Bianco.
E con una coerenza che difficilmente potremmo ritenere casuale, subito dopo, il Principe passa ad elencare alcune invenzioni in campo tessile, prima fra tutte quella del drappo dipinto che definisce Pekin Partenopeo, in cui è riuscito ad ottenere, su fondi scuri come il verde ed il turchino, un "Bianco senza corpo alcuno...la cui bianchezza è tale, che sovrasta ogni altra candidezza". L'apparizione di tale Bianco perfetto, indica, in termini alchemici, che la Materia ha raggiunto un grado di perfezione e di fissità tale da non poter più essere distrutta dal fuoco; da questo punto in poi occorre solo continuare l'azione del fuoco per perfezionare il Magistero al Rosso. Ma il Principe interrompe qui la sua successione di colori, con questo drappo di seta che "ridusse all'ultima perfezione" nell'anno 1749, segno che ormai ha raggiunto, nei suoi studi e nelle sue ricerche, la necessaria chiarezza.
E l'Opera al Rosso? Nelle pagine che seguono il Principe non ne fa parola. Ma la Fenice, simbolo dello Zolfo dei Filosofi e del Magistero condotto alla perfezione nell'Opera al Rosso, farà la sua apparizione diverso tempo dopo, in un altro testo fatto pubblicare dal Principe: nella Breve Nota si legge infatti che le due Macchine Anatomiche fatte realizzare dal Principe, si trovavano nel suo Palazzo, "in una stanza di un altro Appartamentino, che chiamano della Fenice, il quale sta tutto in fabbrica, per renderlo meglio diviso e comodo"; ci chiederemo allora se esista un rapporto fra il sistema circolatorio "pietrificato" che i due scheletri esibiscono e la loro collocazione nell'appartamento dedicato al mitico uccello, simbolo della rigenerazione. Per il momento ci limiteremo a segnalare che il "sangue coagulato" della materia vivente è detto anche Adamo o Adamas perchè rappresenta la Terra Rossa con cui è stato creato il primo padre degli uomini e che racchiude in sè lo Zolfo filosofico del Magistero al Rosso.
Dei passi che seguono e che concludono la lunga digressione autobiografica della Lettera Apologetica, il primo sembra voler segnalare che quanto è stato fin qui esposto, è stato espresso in forma simbolica, cioè velata (il Principe parla infatti di un panno di lana tessuto con "una divota Immagine di nostra Donna, nella sua maggior parte ricoperta da un sottilissimo velo"), mentre i due successivi sembrano alludere piuttosto di un'opportuna discrezione, descrivendo dei panni impermeabili (che coprono e non fanno passare l'acqua) ed una mensa meccanica che si imbandisce e si sparecchia da sola, evitando la presenza dei servitori, "dappoichè il più delle volte con gli Amici commensali delle più riservate cose avvien, che debba ragionarsi".
Alla luce di quanto abbiamo fin qui esposto, la definizione VIR MIRUS, AD OMNIA NATUS, QUAECUMQUE ATDERET che il Principe dà di se stesso e con cui chiude questa digressione, sembra assumere un nuovo, più profondo significato, sottolineando il carattere straordinario del Principe e l'aspetto eroico della sua audace ricerca, "e si comprenderà da tutti senza alcuna ombra di dubbio, che egli sia un di quei Eroi, che la natura di tanto in tanto si compiace di produrre per far pompa di sua grandezza".

 

Link: http://www.darapri.it/immagini/nuove_mie/apprsecoli/raimondodisangro01.htm#inizio
Nostro articolo su Napoli.com: http://www.napoli.com/viewarticolo.php?articolo=36754 

lunedì 16 marzo 2015

CHIESA DELL’ARCICONFRATERNITA DELLA AUGUSTISSIMA COMPAGNIA DELLA DISCIPLINA DELLA SANTA CROCE UN GRANDE PATRIMONIO DA RISCOPRIRE

Anche in ambito cristiano è possibile osservare, con attenta analisi, simboli e significati esoterici.

Partecipammo, a suo tempo, a una visita guidata organizzata dall' Istituto Italiano del Castelli presieduto dall'arch.Luigi Maglio e ci parve di scoprire un patrimonio storico, culturale, religioso e architettonico davvero unico e straordinario. Pertanto realizzammo, con le foto di Mario Zifarelli, un reportage che ci consentì di effettuare una rarissima full immersion nella Napoli sacra del XIII° secolo proprio al limitare esterno di quel Miglio Sacro costituito dal Decumano Maggiore.
Infatti, non é facile accedere a siffatta struttura chiusa al pubblico da oltre trent'anni e, in quella circostanza, grazie all'ospitalità di Bianca Como Superiora della Confraternita, l'unica donna a quanto ne sappiamo a presiedere una Arcoconfraternita, e grazie a Michelangelo Pisani di Massamormile uno dei Governatori della Augustissima Compagnia della Disciplina della Santa Croce nonchè lucido conservatore della memoria storica del Sodalizio religioso, potemmo accedere al prezioso scrigno di storia entrando da un ingresso laterale in prossimità della Chiesa di Santa Maria Egiziaca a Forcella.
Ci rendemmo subito conto di quanto la popolazione cittadina e in particolare i poveri e gli indigenti che affollavano la città già dalla fine del 1200, avessero bisogno di questa struttura caritatevole e diremo oggi filantropica. Proprio in quel periodo fu fondata la congregazione che attualmente è laica e dotata di cariche elettive su basi democratiche anticipando i tempi e mostrando tendenze di grande apertura alla modernità.



L'obiettivo primario dell'attuale Governo dell'Arciconfraternita consiste nel restauro della chiesa danneggiata dal terremoto dell'80 e delle opere d'arte, raccolte sin dal 1300, e consegnate alla Soprintendenza visti i frequenti furti degli anni ottanta; per questa ragione l'edificio fu murato e interdetto alle visite per circa trent'anni. L'obiettivo secondario, ma non meno importante, é quello di ridiventare un punto di riferimento per gli abitanti di Forcella da troppo tempo ghettizzati. L'edificio é adiacente al complesso di Sant'Agostino alla Zecca con il suo splendido campanile gotico in piperno, marmo e mattoni con relativo stemma aragonese, e l'Arciconfraternita nasce proprio dall'acquisto che i confratelli fecero dai padri agostiniani dei locali precedentemente abitati da monache basiliane. Oggetto della visita l'oratorio, il giardino agrumeto con gli affreschi rappresentati un ciclo di Storie della vita di Gesù parzialmente restaurato, la fontana del '500 e la chiesa che mostra ancora testimonianze trecentesche con la tomba marmorea del Confratello Bartolomeo del Sasso di Scala ritratto con l'inquietante sacco penitenziale. 
Ma qualcosa ha attirato la nostra attenzione sempre a caccia di tracce esoteriche. Sul portale di ingresso alla Confraternita abbiamo notato un ritratto della Madonna con il Bambino scolpita a rilievo inscritta in un triangolo; ciò non è del tutto usuale trattandosi di immagini sacre. Tale figura potrebbe essere ricollegata all'occhio che tutto vede, di derivazione massonica, inscritto all'interno di un triangolo provvisto di numerosissimi raggi, chiaramente osservabile nella decorazione superiore di un imponente mobile ligneo forse dedicato alla conservazione di teche e ostensori. Si tratta di ambientazioni geometriche sacre e massoniche che già avemmo modo di osservare nella Cappella Pappacoda e nella chiesa di San Gennaro all'Olmo e che fanno riferimento, di sicuro e da un punto vista numerologico, al triangolo ovvero alla figura della perfezione pitagorica del numero Tre; quel triangolo che, pur essendo una delle forme più semplici delle figure piane, sarebbe la prima forma della manifestazione divina in cui il principio ternario costituisce il cardine della creazione. Ma non finisce qui e anche la scala a chiocciola all'interno della sagrestia della chiesa della Compagnia ci ha colpito per la sua spirale logaritmica e la proporzione aurea (1,618) che Frà Luca Pacioli, precettore di Leonardo da Vinci, teorizza agli inizi del 1500 nel De Divina Proportione. Anche in questo caso c'è un precedente nelle nostre peregrinazioni e ricordiamo di aver visto una straordinaria scala a chiocciola all'interno della Torre del Beverello in Castel Nuovo. Infine, concludendo la visita, basta alzare lo sguardo verso l'alto e osservare la colomba al centro della cupola della chiesa che testimonia, oltre alla presenza dello Spirito Santo, la presenza di un simbolo che risale a divinità siriache come Atargatis la Dea Sirena da cui potrebbe derivare la Sirena Partenope oppure a divinità greche come Derceto stando alle fonti che riconducono a Strabone e Plinio.


Syrian Atargatis Mermaid (immagine tratta dal web)

Appare chiaro che ancora molto lavoro c'è da fare ma la volontà di procedere é forte; ne è esempio la coppia di angeli di altare che sono stati ritrovati dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri e che oggi sono osservabili ai lati dell'altare maggiore della chiesa. Dunque fra restauri, ritrovamenti di reperti trafugati da parte dei Carabinieri, restituzione da parte della Soprintendenza di oggetti conservati in luoghi più sicuri, riordinamento della Confraternita e un rinnovato interesse verso questo sito così importante per la storia cittadina non è da escludere che, di qui a qualche anno, tutti gli ambienti potranno essere restituiti alla pubblica fruizione.