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martedì 31 gennaio 2017

QUALCHE RIFLESSIONE SUL DEBITO PUBBLICO CHE E' INFONDATO, ILLEGALE, ARBITRARIO E ARTIFICIALE.



MENTRE GOVERNANTI E BUROCRATI ITALIOTI E TECNOCRATI E OLIGARCHI EUROPEI FANNO DI TUTTO PER SALVARE BANCHE DECOTTE CHE HANNO BRUCIATO, CON I LORO IMBROGLI E LE LORO TRUFFE, MILIARDI DI EURO, QUEL CHE RIMANE DELL'ECONOMIA NAZIONALE VA A ROTOLI E UN INTERO SISTEMA PAESE COLLASSA PRECIPITANDO IN UN POZZO SENZA FONDO. CERCHIAMO DI CAPIRE PERCHE' FRA TASSE E DEBITO PUBBLICO.
di Antonio Tortora

tratto da StopEuro.orgitaliano
RAGIONANDO SUL DEBITO PUBBLICO CHE NON ESISTE PERCHE' INFONDATO, ILLEGALE, ARBITRARIO E ARTIFICIALE. DUNQUE LE NOSTRE VITE DI UOMINI E DONNE, DI CITTADINI, DI LAVORATORI, DI RISPARMIATORI VENGONO DISTRUTTE E LETTERALMENTE FRANTUMATE DA UN IMBROGLIO GLOBALE CONCERTATO, AD ARTE, DA UNA BANCA CENTRALE EUROPEA CHE E' PRIVATA, DA BANCHE CENTRALI DI OGNI PAESE EUROPEO ADERENTI ALLA UNIONE EUROPEA CHE SONO ANCH' ESSE PRIVATE E DA TECNOCRATI OLIGARCHI CHE NON SONO STATI ELETTI DA NESSUNO E CHE DECIDONO MOTU PROPRIO CHI COME, DOVE, QUANDO E PERCHE' PUO' SOPRAVVIVERE O ANDARE IN DEFAULT. IN QUESTO MOMENTO STORICO GLI ITALIANI, IN PARTICOLARE, SONO PIU' VULNERABILI E SONO COSTRETTI, DA GOVERNI TECNICI NON ELETTI DEMOCRATICAMENTE, A SOGGIACERE ALL' AUMENTO CONTINUO DELLE TASSE CHE HANNO STRANGOLATO L' ECONOMIA, AFFAMATO UN POPOLO CON IL PREOCCUPANTE AUMENTO DELLA POVERTA', COSTRETTO ALLA FUGA LE AZIENDE MANIFATTURIERE DA SEMPRE FIORE ALL' OCCHIELLO DELL' ITALIA, POLVERIZZATO IL RISPARMIO PRIVATO. SEMBRA NON ESSERCI SCAMPO E NEL CASO L' AUMENTO, PALESE O OCCULTO, DELLE TASSE NON FOSSE SUFFICIENTE PER RIPIANARE IL FANTOMATICO DEBITO PUBBLICO, I NOSTRI IRRESPONSABILI GOVERNANTI NON DOVREBBERO FARE ALTRO, E LO FANNO DI CONTINUO, CHE CHIEDERE UN ENNESIMO PRESTITO ALLA BANCA CENTRALE EUROPEA (RICORDIAMO CHE E' PRIVATA) AL FINE DI AUMENTARE ANCORA DI PIU' IL DEBITO STESSO. IL CERCHIO SI CHIUDE E IL CAPPIO STA RENDENDO ASFITTICO IL NOSTRO MERCATO INTERNO E LA NOSTRA STESSA VITA MENTRE L' UNICA PREOCCUPAZIONE DEI NOSTRI GOVERNANTI PARE ESSERE QUELLA DI SALVARE LE BANCHE NON SI CAPISCE BENE DA COSA, VISTO CHE TUTTO IL DENARO CIRCOLANTE, VERO O VIRTUALE CHE SIA, E' NELLE LORO SORDIDE MANI. QUELLE STESSE BANCHE CHE HANNO TRADITO LA FIDUCIA DI CORRENTISTI E RISPARMIATORI, DILAPIDANDO MILIARDI DI EURO IN STOCK OPTION, FRINGE BENEFIT E INDENNITA' DI BUONUSCITA MILIONARIE A DIRIGENTI CHE HANNO L' UNICO MERITO DI AVER FRODATO CENTINAIA DI MIGLIAIA DI CITTADINI CHE DELLE BANCHE SI ERANO FIDATI E CHE OGGI HANNO PERSO TUTTO.
ABBIAMO TROVATO MOLTO INTERESSANTE E DI FACILE COMPRENSIONE IL SEGUENTE ARTICOLO TRATTO DA http://www.boorp.com.

Il Debito Pubblico e' una farsa - ecco il perche'
Il famigerato debito pubblico è una teatrale bufala organizzata scientificamente per farci sentire tutti ''colpevoli'' di qualcosa, perennemente in debito e quindi ricattabili dal potere. Quello vero, ovviamente! Sarebbe più o meno il corrispondente matematico e burocratico dei ''peccati'' della Chiesa. Insomma ci dobbiamo sempre sentire inferiori e sottomessi ad una autorità superiore, saggia e giusta che decide per filo e per segno come dobbiamo vivere. Ma come ... funziona questo imbroglio che perdura da decenni, se non da secoli e che influisce così pesantemente sulle nostre vite? Per capirlo fino in fondo dobbiamo ricorrere ad una simpatica metafora che riguarda la tanto discussa ''Sovranità Monetaria'', ovvero il potere di creare dal nulla nuova moneta. Immagina, mio caro lettore, che tu sia l'Italia e che io sia la Banca Centrale Europea. In realtà io non sono una vera Banca Centrale, per dirla tutta, ma sono una Società Privata ed appartengo, con varie percentuali di partecipazione, a tutte le Banche Centrali d'Europa. Ma neanche queste sono vere Banche Pubbliche; sono anch'esse private ed appartengono alle varie Banche Private locali. Per fare un esempio molto vicino a noi, la Banca d'Italia è privata ed appartiene al 30% a Banca Intesa, al 22% a UniCredit e così via. Quindi, se A=B e B=C allora A=C cioè la Banca Centrale Europea appartiene alle varie Banche Private Europee. Un vero e proprio Cartello di Banche Private che ha creato un ''Molok'' burocratico che detta le politiche economiche in Europa. E fin qui non ci piove...Ma torniamo alla metafora di prima: allora, tu sei l'Italia e io la B.C.E. Io e te (all'insaputa dei tuoi cittadini che pensano solo al calcio) ci siamo messi d'accordo e abbiamo stabilito che tu non puoi più stamparti i soldi che i tuoi cittadini utilizzano per scambiarsi beni e servizi. Quando hai bisogno di soldi, ad esempio per pagare i servizi pubblici (insegnanti, medici, dipendenti statali ecc...) ti devi rivolgere a ME e chiedermeli in PRESTITO. Anzi... rivolgiti pure direttamente alle Banche Private a cui appartengo. Vai pure, come un cittadino qualsiasi, da UniCredit o da Banca Intesa e chiedi il tuo prestito. Ora, in cambio di questo prestito io (Banca Privata) ti chiederò di pagarmi anche un interesse. E' logico no? Quindi ti presto 1000 e, dopo un anno, tu mi dovrai restituire 1.100. Fin qui è tutto chiaro? Bene, andiamo avanti che viene il bello. Quei 100 in più che io ti chiedo di restituirmi, cara Italia, NON ESISTONO. Perchè? Perchè TU non puoi stamparteli, visto che hai perso la Sovranità Monetaria, e IO non li ho mai creati: ti ho prestato solo 1000, ricordi? Come fai a procurarti quei 100 in più che non possiedi? Hai solo 2 possibilità: 1) Se hai un'economia avviata ed un popolo di risparmiatori, vai a prenderli dalle tasche dei tuoi cittadini, ovvero AUMENTI LE TASSE. 2) Oppure ti fai prestare da ME altri soldi, per pagare i vecchi interessi, carichi anch'essi di interessi che non esistono, AUMENTANDO COSI' IL DEBITO PUBBLICO. Non c'è altro da aggiungere: da quando l'Italia è entrata nell'Euro sono aumentate, infatti, costantemente le TASSE ed il DEBITO PUBBLICO. E' semplice matematica, non si sfugge. Da qui le correnti di pensiero che puntano al ritorno di una moneta tutta nostra, che non dobbiamo farci prestare da nessuno diventando (come accade ora) matematicamente insolventi e quindi ''schiavi'' di diktat stranieri. C'è da rifletterci...Ah... il fatto che la moneta, all'atto della sua creazione, debba essere prestata con ''interessi'' non è una legge della natura! Anzi, è proprio il nocciolo dell'imbroglio! Non dovrebbe affatto essere così.


Tratto da sulatestagiannilannes.blogspot.com


martedì 9 agosto 2016

I NOSTRI POLITICI, ORMAI DA TROPPO TEMPO, SCAPPANO DAVANTI ALLE TELECAMERE E AI MICROFONI DEI GIORNALISTI ELUDENDO LE DOMANDE: UN' ANOMALIA CHE VA SANATA IN QUANTO RICEVERE INFORMAZIONI E' UN DIRITTO PER CITTADINI, RISPONDERE ALLE DOMANDE E' UN DOVERE PER I POLITICI, RACCOGLIERE E TRASMETTERE NOTIZIE DA PARTE DEI GIORNALISTI COSTITUISCE UN PRINCIPIO TUTELATO DALLA COSTITUUZIONE.

Non è più possibile accettare l'idea che i nostri politici e i pubblici amministratori fuggano davanti a telecamere e microfoni, scena ormai consuetudinaria e quasi quotidiana sugli schermi televisivi e sul web, senza che questo comportamento crei un inaccettabile vulnus e una palese violazione dei doveri e dei diritti costituzionali.

di Antonio Tortora


Tessera professionale dell'Ordine dei Giornalisti: Serve ancora? Per i nostri politici evidentemente no.


E' ormai chiaro che, almeno per quanto si possa osservare in televisione e sul Web, la nostra classe dirigente, dai politici nazionali ai pubblici amministratori, conduca una vita separata dal resto del Paese e non ritenga di dover dare risposte a precise domande sul loro operato. Tutto ciò non ha senso in quanto essi devono dare conto, in qualunque momento, del loro operato a una cittadinanza che, che nel bene o nel male, nel giusto o nel torto, li ha votati. C'è un'intera parte della Costituzione, ovvero la Parte I°, Titolo IV°, dall'articolo 48 all'articolo 54, dedicato ai diritti e ai doveri dei cittadini; in quest'ultimo articolo viene enunciato il principio costituzionale che "I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore". Dunque si parla esplicitamente di coloro che svolgono funzioni pubbliche e per loro stessa natura politiche ovvero dell'establishment di un Paese dove la spaccatura fra quest'ultimo, in tutte le sue sfaccettature, e  la popolazione è diventata profonda e a dir poco insanabile. Tutti conosciamo una verità fondamentale che sin dalla Rivoluzione Francese permea il concetto stesso di democrazia ovvero che senza il consenso dei cittadini nessuna democrazia può funzionare e noi, a tal proposito, ci chiediamo legittimamente e impietosamente se esista ancora una democrazia. Ebbene i politici, i pubblici amministratori, gli uomini di apparato, i gerarchi, l'establishment, la cosiddetta nomenklatura, non fanno altro che scappare, eludere le domande, falsare le risposte, mentire spudoratamente di fronte alle telecamere e ai microfoni di giornalisti che cercano risposte, che si sforzano di comprendere ciò che accade, di dare una corretta informazione a un pubblico sempre più disorientato e vessato dai centri di potere che non tengono in alcuna considerazione il popolo, gli elettori, i "generatori di consenso", le masse cui il diritto all'informazione è, da troppo tempo, arrogantemente negato. Certo qualcuno potrà obiettare che i media cartacei e quelli online siano pieni di informazioni, siano ricolmi di interviste, siano attentissimi e finanche capziosi nei confronti di alcune problematiche, specialistiche quanto inutili, ma forse non si accorgono minimamente che la gran massa delle notizie è spam, serve solo a distrarre, serve solo a disorientare e a incuriosire milioni e milioni di persone che non sanno più dove guardare, cosa leggere, cosa ascoltare. Questo è il dato reale e incontrovertibile, tutti sono pieni di informazioni ma nessuno, o quasi nessuno, sa cosa davvero sia importante e utile sapere; pertanto tutti cianciano, disquisiscono e discettano su ogni argomento. Tuttavia ci sembra di notare che si parli sempre e solo di economia, i cui concetti del tutto falsati, incomprensibili e spacciati come verità bibliche ormai implementano tutti i saperi, tutte le idee, tutte le arti, tutte le culture, ripetendo a pappagallo enunciati, teoremi e paradigmi che non hanno alcun senso; soprattutto in materia di Europa dei banchieri e dei tecnocrati. E mentre nella nostra antica e bella Europa si registrano oltre 26 milioni di disoccupati e  circa 130 milioni di poveri di cui nessuno parla e verso i quali nessuna mano viene tesa, un gruppo di europarlamentari si diverte a proporre, in una recente Written Declaration la European Cravat Day al fine di "riconoscere questo elegante capo d'abbigliamento quale parte del patrimonio culturale, dell'identità, della comunicazione e della moda dell'Europa e permettere alle nazioni europee di preservare e rafforzare i legami tra di loro e i rapporti con il mondo intero." Si avete capito bene La Giornata mondiale della cravattahttp://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-%2f%2fEP%2f%2fNONSGML%2bWDECL%2bP8-DCL-2016-0029%2b0%2bDOC%2bPDF%2bV0%2f%2fEN è stata proposta da quindici europarlamentari ottimamente pagati da tutti noi, con un impegno massiccio di oltre 750 europarlamentari che la votano dopo che è stata tradotta da un esercito di traduttori e che è stata  studiata e lavorata da funzionari e tecnocrati che non hanno di megli da fare che trattare argomenti ridicoli e offensivi, vista la crisi in cui l'Europa dei popoli versa.
E intanto i nostri politici scappano e fuggono senza dare risposte a meno che queste non siano state già concordate in talk show disgustosi dove, dopo aver fatto finta di scannarsi in pubblico, si stringono la mano congratulandosi per aver superato un determinato share e per aver alimentato le loro già ricchissime prebende e rendite ormai diventate di posizione. Mentre i cittadini italiani si interrogano sugli intrallazzi dei potenti e soffrono sotto il peso di una spaventosa burocrazia, vero braccio armato del potere politico e amministrativo, loro, sempre loro, scappano e noi ci chiediamo con quale "disciplina e onore" adempiano alle funzioni pubbliche che gli sono state affidate dal corpo elettorale. E si offendono pure, e si risentono anche per le domande dei giornalisti ritenute provocatorie, insolenti, ingiuriose e impertinenti; con quale faccia osano? Dopo tutti i guai che hanno combinato e dopo tutti i danni che hanno provocato a un Paese che una volta era creativo, pieno di speranze, economicamente florido e oggi è ripiegato su sè stesso a causa di una classe dirigente inetta e di una pressione fiscale che serve solo a mantenere innumerevoli parassiti che, in vita loro, non hanno mai lavorato? E la gente è costretta a scappare all'estero, ora anche gli anziani che con la loro modesta pensione non ce la fanno a tirare avanti in Italia; per non tacere dei giovani, fenomeno che la propaganda mediatica ha definito la "fuga dei cervelli". Nel frattempo la fuga la fanno loro, i colletti bianchi della politica, che dovrebbero essere obbligati dalla Legge a rispondere alle domande dei giornalisti e dei cronisti che spesso, troppo spesso, vengono maltrattati dalle scorte di politici arroganti o vengono querelati con querele che hanno il solo scopo di intimidire chi chiede come stanno le cose. Uno spettacolo deludente offerto, a buon mercato, da decine di migliaia di politici arroganti che hanno scelto di staccarsi dal mondo reale per entrare e barricarsi nella torre d'avorio di un potere sordo alle istanze dei cittadini italiani demoralizzati, scoraggiati e non più fiduciosi nelle istituzioni viste come un nemico. La politica, in senso ampio, non ha più credibilità e la fuga dei politici di fronte a chi chiede per informare ne è la prova certa; il baratro finanziario in cui ci troviamo ne è la prova certa; l'inesistenza di servizi in ampie zone del Paese ne è la prova certa; il dominio incontrastato dei poteri forti e delle banche ne à la prova certa. Mentre essi scappano i cittadini non possono scappare; mentre essi commettono crimini protetti dall'immunità totale i cittadni pagano il conto anche dei più piccoli errori; mentre essi conducono una vita più che agiata in solido con uno sterminato esercito di accoliti e cortigiani una parte consistende della popolazione conosce l'indigenza e assaggia le nuove forme di povertà; mentre essi siventano maestri della vuota retorica gli italiani rischiano di perdere definitivamente la voce. Non c'è dubbio, ormai e prima che sia troppo tardi, i nostri governanti dovrebbero essere obbligati a fare mea culpa e a restituire il maltolto e i partiti, che tutto hanno lottizzato e militarmente occupato, dovrebbero essere azzerati e magari rifondati ex novo.