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giovedì 4 dicembre 2014

Domenico Grenci


foto di gruppo di pipe
di Domenico Grenci
con valigetta in legno

Emigrato in America in cerca di fortuna per far fronte ai bisogni quotidiani della sua numerosa famiglia (una moglie e cinque  figli), approda a  Chicago e, dopo  un esordio  come  ebanista  in un mobilificio, si presenta in un laboratorio  di pipe  artigianali e  propone al gestore  la realizzazione di pipe intagliate;
l'impresario rimane  colpito  dalla  sua abilità  e destrezza nel'uso  degli scalpelli e  fiutando l'opportunità di un  salto di qualità  della  sua  merce, non  esita  a cominciare  con lui  un sodalizio che si protrarrà per molti anni; gli viene addirittura creata una postazione di lavoro in un locale a vetrina, che dava modo ala gente di assistere in diretta ala realizzazione delle piccole opere. 
Questo è stato un periodo  economicamente  prosperoso e  negli Stati  Uniti, "videro  la  luce"  molte  centinaia  di pipe intagliate che riproducevano sul fornello una moltitudine di volti comuni ma  anche i grandi protagonisti della  politica  statunitense  del tempo.  
Ma la lontananza dalla sua terra,  e  in  modo  particolare dalla  sua famiglia  non giovava  ala  sua  sensibilità  di marito e di padre e, memore  del suo disagio  ad  essere 
cresciuto senza la presenza del padre,  dopo cinque anni di lavoro  decide  di ritornare definitivamente in Calabria, nel suo paese natio e di continuare questa attività, che tanto lo gratificava,  vicino ala  sua famiglia,  pur mantenendo i contatti lavorativi con il vecchio impresario al dì là del’Oceano. 
Adibisce, dunque, un locale a laboratorio, fornendolo di tutte le attrezzature necessarie a coprire l'intero ciclo lavorativo dalla bollitura del ciocco (radica di erica), alla pipa finita con tanto di timbro. E’ caro ricordare come con il marchio abbia voluto onorare la sua terra e difatti in Italia, in Europa, negli Stati Uniti d'America e in tanti altri paesi del mondo sono sparse decine di migliaia di pipe artigianali marchiate GRENCI–CALABRIAITALY.
altra raccolta di pipe pregiate
di Domenico Grenci
in valigetta di legno.


tratto da: www.brognaturonelcuore.it


mercoledì 3 dicembre 2014

Foto di barche in costruzione di Antonio Tortora

Mergellina, Margellina o Mergoglino


« sull'arenoso dorso, a cui riluce / di Capri la marina / e di Napoli il porto e Mergellina. »
(Giacomo Leopardi, La Ginestra)


Quesito: 
Si tratta di semplice fasciame di imbarcazioni, stringhe bosoniche o p-brane della fisica teorica, costrutti spazio temporali o nanotubi allotropici? 
Risposta: "Qualunque cosa sia é in via di costruzione; solo il risultato ne mostrerà chiaramente il grado di creatività e il processo evolutivo" dall'introvabile opera di Antonio Tortora  "La vita presente é l'unica opportunità che non deve essere assolutamente persa" Pseudobiblia 2014.


Un tempo era usuale vedere, sulle rive del nostro mare, scene del genere ovvero la costruzione di imbarcazioni realizzate secondo tecniche antiche e collaudate. 
Purtroppo di questi tempi è diventato uno spettacolo raro poiché la vetroresina e altri materiali plastico-polimerici hanno preso il posto del legno e la produzione industriale su vasta scala ha rimpiazzato quasi completamente la costruzione artigianale delle barche. 
Queste foto rappresentano la testimonianza di un'arte da sempre considerata molto importante per i popoli costieri, caratterizzati dalla vocazione marinaresca e piscatoria. 
C'é ancora qualche cantiere che merita di essere visitato sul Lungomare di Margellina (alla napoletana) e c'è ancora qualche vecchio ma arzillo pescatore in grado di raccontare le avventure di un passato ancora vivo nella memoria partenopea.

martedì 2 dicembre 2014

Cueva de las manos

Patagonia - monte s.Angelo - album fotografico



Se trata de una de las más grandes descubrimientos realizadas en la zona flegrea el investigador histórico  Antonio Tortora cumplió que demuestra como el hombre, en unos doce mil años,no sea en absoluto cambiado y que pese a la evolución de molde darwiniano aún tiene siempre y sólo dos manos. Fuentes: Scientific American, Science, Nature, The hace, The Lancet ,,Proceedings of the national Academy of Sciences of the United States of America y muchas otras


domenica 30 novembre 2014

Lago d'Averno

Cancello degli inferi, o paradiso in terra?

Il poeta Virgilio nel sesto libro dell'Eneide colloca vicino a tale lago l'ingresso mistico agli Inferi, dove l'eroe Enea deve recarsi (scrupea, tuta lacu nigro nemorumque tenebris VI, 238). 

Oggi sede di più prosaiche attività (come quelle dell'azienda agricola Mirabella)




un'esperienza myst-ica 2.0

Il precedente post, mostrava la prospettiva dall'esterno della casina Vanvitelliana.
in questo post si possono analizzare meglio le emozioni antropologiche dell'essere a tu per tu con i propri pensieri, come in un canto estatico della sirena Partenope che ci ammalia spiritualmente come ospiti illustri del Lago Fusaro: 

  • L’ Imperatore del Sacro Romano Impero prima e Imperatore d’Austria poi Francesco Giuseppe Carlo Giovanni II d’Asburgo-Lorena, 
  • il geniale e precoce compositore austriaco Joannes Chrisostomus Wolfgangus Theophilus Mozart, 
  • il celebre compositore dell’opera “Il Barbiere di Siviglia” Giovacchino Antonio Rossini, 
  • il secondo Presidente della Repubblica Luigi Einaudi 
ed infine il giornalista too curious Antonio Tortora autore del famosissimo e introvabile “La vita presente è l’unica opportunità che non deve essere assolutamente persa” Pseudobiblia 2014.

sul terrazzo

Duplicazione antropologica
evanescenza... 

Osservazione
Riflesso della vita