martedì 16 dicembre 2014

Osservazioni antropologico-templari nel giardino pensile di Palazzo Venezia



Antonio Tortora nel pensatoio-cappella di Palazzo Venezia sede del culto di Mitra in antico e in epoca più recente del culto della Vergine Maria. Stesso mantello -volta del cielo azzurro e stesse 12 stelle
Osservazione da parte di Antonio Tortora di dettaglio Croce Templare nel giardino pensile di Palazzo Venezia a Spaccanapoli
Particolare della cupola-caverna-volta del  cielo stellato.
Colori simbolici mitraici e Verginali
Probabile testimonianza templare a Napoli - Giardino pensile di Palazzo Venezia - Spaccanapoli

Per saperne di più sulla probabile presenza templare a Napoli visionare il video realizzato da Napoli Underground "Segni dal passato" riguardante i sotterranei della Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta. Qui a poco meno di quaranta metri sotto il livello stradale e nell'area precisa dove sorgeva prima il Tempio di Iside Dea greca dalla pelle nera, come le Madonne nere venerate dai Templari, poi il Tempio della Dea romana Diana, si possono ammirare numerose croci potenziate incise sui muri dell'intero percorso sotterraneo. Si tratta di croci tecnicamente definite "ricrociate" perchè raffiguranti quelle che Papa Innocenzo III°, nel "De sacro altaris mysterio", definisce croce quintuplice in memoria simbolica e storica delle cinque piaghe del Cristo. D'altra parte ci troviamo di fronte ad un simbolo di cui si fregiò Goffredo da Buglione sin dal lontano 1099, data in cui si concluse vittoriosamente la prima Crociata con la liberazione della Città Santa di Gerusalemme; ancora in epoca contemporanea la più antica e nobile insegna cavalleresca costituisce segno distintivo dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Anche l'araldica muta con il tempo seguendo le vicissitudini della storia, dei cavalieri, delle armi e della Fede tuttavia le croci templari continuano a far scrivere fiumi d'inchiostro anche a Napoli dove tutto ciò che accade anche in altre e finanche remote aree del pianeta su di essa e sotto di essa si riflette. Coloro che hanno visitato il sito sotterraneo hanno avuto la sensazione di seguire una sorta di preciso itinerario o addirittura di essere penetrati in un'area delimitata proprio dalle croci potenziate con al centro l'altare della Basilica della Pietrasanta. Essa poi prende il nome da una particolare pietra oggi dispersa che, opportunamente adornata da una croce profondamente incisa, avrebbe avuto il potere di procurare l'indulgenza per tutti i peccatori che, in pellegrinaggio, l'avessero baciata. Siccome anche sul campanile della Basilica é ben visibile alla luce del giorno una croce templare, se ne deduce che la presenza dei Templari in quel luogo, e quindi a Napoli, sia molto plausibile.
(Antonio Tortora)

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