LA NATURA PRIMORDIALE DI NAPOLI ATTRAVERSO GLI OLTRE 500 SCALINI DEL "PETRAIO" IN COMPAGNIA DELLE OSSERVAZIONI DEL PITTORE ASTRATTISTA PAUL KLEE CHE AGLI INIZI DEL '900 QUI SOGGIORNO' E TRASSE ARTISTICA ISPIRAZIONE
IN COMUNICAZIONE DIRETTA FRA LA COLLINA DI SAN MARTINO E IL CORSO VITTORIO
EMANUELE, IL COSIDDETTO "PETRAIO", SORPRENDE PER I PAESAGGI CON
SCORCI SUL GOLFO PARTENOPEO E FIORITI BALCONCINI, COSTELLATO DI MINUTE
ARCATE A VOLTA SINUOSE ALTERNATE A PICCOLI MA CARATTERISTICI PORTONI
D'INGRESSO CHE MENANO A UMILI ABITAZIONI ED A PALAZZOTTI SIGNORILI. di Antonio Tortora
Il Petraio con palazzi signorili sullo sfondo (Foto di Antonio Tortora)
Pedamentina del Petraio (Foto di Antonio Tortora)
Qui la storia sembra essersi fermata, in un silenzio irreale rotto solo
dai passi lenti di fortunati residenti e turisti curiosi che non
disdegnano di avventurarsi su percorsi forse faticosi ma di sicuro
suggestivi. Qui si respirano ancora, con un pò di immaginazione, gli
antichi profumi di vigna che "o' Zi' Mario, mitico personaggio della
zona, coltivava fino a non molti anni fa producendo un vino di qualità
superiore; una sorta di antesignano del "chilometro zero" e del
biologico. Da queste parti, nella pensione Haase oggi non più esistente,
soggiornò agli inizi del '900 il pittore astrattista e musicista
tedesco PAUL KLEE che disse di Napoli: "qui ogni respiro è felicità” e
ne rimase così colpito da affrontare una vera e propria ricerca su
quella che può essere definita LA NATURA PRIMORDIALE DI NAPOLI. E tale
analisi ci piace molto per la sua profondità antropologica attestata da
una serie di osservazioni che il pittore fece allorquando affermò in un
suo diario, con straordinaria lucidità, “cerco di scendere nel cuore
delle cose non ancora nate”, indagando con sguardo concentrato a “questi
orti dove la vita pulsa in bilico sull’amorfo e sull’indistinto”. Il
tutto diventa ben comprensibile riflettendo sulla sua frase: "il colore
mi possiede" e qui a Napoli tutto è colore, un colore innervato
sull'attimo presente precario ma creatore di futuro. Alcune note
introspettive del pittore e certi suoi dipinti astratti e fortemente
emozionali sembrano davvero indicare la volontà di "cercare di scendere
nel cuore delle cose non ancora nate". Napoli come matrice mitocondriale
originaria e utero dove avviene il miracolo della nascita e della vita.
Noi ci avventuriamo spesso su questa pedamentina per riemozionarci
sull'antico cammino radiale dei padri e di una Napoli radiosa che
riscopre sè setssa ogni giorno e concede all'amante dal cuore puro di
partecipare a questa mirabile caccia al tesoro che mai delude, mai
stanca, mai tradisce. Pur tra mille problemi e contraddizioni Essa vive e
produce vita, energizza e rinvigorisce, dona speranza e fiducia e con
un pò di attenzione qui al PETRAIO, descritto nel 1873 da Raffaele
D’Ambra come «un lungo acclivo abbondante di ciottoli ed altro petrame
che per pioggia o per lavori campestri si stacca da altri terreni di
alluvioni», si può provare ad ascoltare ancora la musica del violino di
KLEE che era anche musicista oltrechè pittore. Ironia della sorte alcuni
giorni fa ci parve di sentire qualche nota classica di sottofondo e un
nuovo tunnel spazio - temporale ha aperto le porte della percezione e
mai più ce ne saremo andati via da quel luogo magico.
Nostra slide di qualche anno fa:
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