giovedì 18 agosto 2016

IL QUARTO INCENDIO IN MENO DI UN MESE SULLA COLLINA DEI CAMALDOLI. PERCHE' NON SI FA NULLA PER IMPEDIRE LO SCEMPIO E LA CATASTROFE AMBIENTALE CHE COINVOLGE UN VERO E GRANDE POLMONE VERDE CITTADINO?


Fuoco, fiamme e devastazione nel piu' grande bosco cittadino sulla collina dei Camaldoli. Interessati i quartieri dell'Arenella, di Soccavo e del Vomero. Occorre investigare sui responsabili prima che sia troppo tardi ed è necessario comprendere perchè gli enti locali non organizzino una rete di sorveglianza su tutto il territorio boschivo metropolitano cosi' come la legge prevede.

di Antonio Tortora

L'incendio sulla collina dei Camaldoli (Foto tratta da: ns.game.it)


ANCORA UN INCENDIO DEVASTANTE NELL' UNICO VERO, GRANDE POLMONE VERDE DELLA CITTA'; IL QUARTO NEL SOLO MESE DI AGOSTO DI QUEST' ANNO.CI CHIEDIAMO CHI HA INTERESSE A DISTRUGGERE LA STESSA COLLINA TUFACEA RICOPERTA DA BOSCHI OGNI ANNO, PIU' VOLTE ALL' ANNO, CON METODICA PRECISIONE, CREANDO UN DANNO INCALCOLABILE ALLA CITTA' E ALLA SUA POPOLAZIONE.
CI CHIEDIAMO PERCHE' LE AUTORITA' COMPETENTI, REGIONE, PROVINCIA E COMUNE NON ORGANIZZINO UNA RETE DI SORVEGLIANZA EFFICACE E ADEGUATA ALLE CIRCOSTANZE.
CI CHIEDIAMO PER QUALE RAGIONE SI INTERVIENE QUANDO GIA' IL DANNO E' STATO DRAMMATICAMENTE PROVOCATO.
C' E' UN DISEGNO PRECISO DIETRO QUESTI INCENDI SEMPRE DOLOSI?
POSSIBILE CHE LE RESPONSABILITA' DI TALI ATTI CRIMINOSI NON SIANO ANCORA STATE ACCERTATE?

L'incendio visto dalla Tangenziale (Foto tratta da napoli.zon.it)

Questa volta il rischio è stato notevole e le fiamme hanno lambito l'Eremo camaldolese gestito dalle Suore Brigidine e il Residence "Il Castagno"; in pratica le fiamme, progressivamente e ad ogni incendio, si avvicinano sempre più pericolosamente alle case sparse e a i centri più densamente abitati come sul versante di Soccavo, Vomero e Arenella provocando l'evacuazione preventiva e, in qualche caso coatta, di numerosi nuclei familiari che da troppo tempo sono condannati a vivere nella paura. Già in serata una densa coltre di fumo ha ricoperto parte della città mostrando tutta la sua imponenza a chilometri di distanza e nel momento in cui scriviamo ancora leggere componenti della combustione volteggiano e piovono sull'asfalto e sui balconi delle case lasciando intuire la gravità dell'evento distruttivo. In questo caso, visto anche l'impiego massivo e continuo di uomini e mezzi, di terra e aerei, dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile, dei volontari e delle forze dell'ordine, sarebbe opportuno che il NUCLEO INVESTIGATIVO ANTINCENDI del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il cui significativo motto è "Melior de cinere surgo", si attivi per indagare, una volta e per sempre, su ciò che sta accadendo nel Parco Metropolitano Collinare laddove, evidentemente e drammaticamente, nessun tipo di sorveglianza è stata attivata sin da quando il Parco è stato istituito. E' bene ricordare che tutti gli operatori antincendio, specialmente i Vigili del Fuoco e i Nuclei di Protezione Civile, svolgono un'attività encomiabile e straordinaria, mostrando professionalità e doti di vera abnegazione, ma in una fase tardiva in cui i danni prodotti dall'incendio sono già enormi e incalcolabili. Per questa ragione suggeriamo di strutturare sull'intero territorio una vera sorveglianza preventiva, non burocratica e normativa bensì operativa, senza la quale l'intero bosco andrà irrimediabilmente distrutto.

Nostro articolo sull'ncendio precedente pubblicato il 29 luglio scorso: http://antoniotortora.blogspot.it/2016/07/per-quale-ragione-l-attivita-di.html
Nostro articolo, sullo stesso tema, pubblicato nel 2009 sulla testata giornalistica online Napoli.com: http://www.napoli.com/viewarticolo.php?articolo=29646

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