venerdì 24 settembre 2021

 Una sentenza agghiacciante ma che ci aspettavamo. “Legittimo l’uso dei Dpcm per il contrasto al Covid da parte di Conte. Nessuna delega illegale al Governo". Ciò è quello che ha sentenziato la Corte Costituzionale in merito a una questione di costituzionalità posta dal giudice di pace di Frosinone rispetto agli articoli 1, 2 e 4 del decreto-legge 19 del 25 marzo 2020. Il commento di Giuseppe Conte è stato: "lo dico da giurista, quando si tratta di mettere in sicurezza il Paese nulla deve fermare chi ha una responsabilità di governare". Molto bene; quanto affermato dal personaggio, che non si rassegna a uscire di scena, può sembrare, ai più superficiali, una risposta ragionevole. Eppure ci troviamo di fronte a una inspiegabile sentenza della Corte Costituzionale che, evidentemente, non sa più leggere la fondativa Carta repubblicana e di fronte a un commento scontato e prevedibile dell'ex capo di un esecutivo che ha condannato a morte, per ottusa mancanza di cure adeguate, molte migliaia di anziani nel bergamasco e nel bresciano agli inzi del 2020 ovvero nel bel mezzo della crisi psicopandemica. ALLORA QUALCUNO, PRIMA O POI, DOVRA' SPIEGARE AGLI ITALIANI COME MAI LA COSTITUZIONE, CHE NON VA INTERPRETATA COME ACCADE PER LE LEGGI MA SOLTANTO APPLICATA ALLA LETTERA, E' STATA SISTEMATICAMENTE VIOLATA NEI PRINCIPI FONDAMENTALI E CONTRADDETTA IN QUASI TUTTI GLI ARTICOLI IN ESSA CONTENUTI. Il numero agghiacciante di morti, provocato dal famigerato diktat governativo "tachipirina e vigile attesa"e da una colpevole e folle gestione pandemico-sanitaria avrebbe significato, per Conte, "mettere in sicurezza il Paese" e la sistematica devastazione della carta repubblicana e di tutto l'apparato giuridico nazionale avrebbe giustificato, sempre per Conte, il principio "che nulla deve fermare chi ha la responsabilità di governare". Ciò è del tutto scorretto e fallace poichè la stessa Costituzione è stata elaborata dai Padri Fondatori per contenere l'eventuale strapotere dei governanti e della politica altresì per garantire ai cittadini della Repubblica la piena sovranità e la conservazione di diritti inviolabili dell'uomo che sono prima naturali e poi costituzionali. Nulla, quindi, può essere rintracciato al di sopra della stessa Costituzione nemmeno i precedenti dpcm e i decreti-legge di Conte nè tantomeno quelli, insensati, discriminatori e dittatoriali, elaborati da Draghi. EPPURE QUESTI SIGNORI, CON SPOCCHIOSA ARROGANZA E CON CRIMINALE STRAFOTTENZA DEL DIRITTO, SONO STATI, SONO E, DI QUESTO PASSO, SARANNO LA CAUSA DI INNUMEREVOLI MORTI; INGIUSTIFICATI DIVIETI DI CURE ORDINARIE E ALTERNATIVE DIMOSTRATESI EFFICACI A LIVELLO PLANETARIO; CENSURE INDEGNE NEI CONFRONTI DELLA LIBERTA' DI PENSIERO ED ESPRESSIONE; SOPPRESSIONE DEI PIU' ELEMENTARI DIRITTI; TERRORISMO DI STATO. Ci chiediamo se questo Esecutivo sia ancora legittimato nel provocare l'annientamento di un intero Paese celebrando la fine della Repubblica e l'apoteosi del controllo biosanitario attraverso azioni politiche che, riteniamo, siano completamente avulse dal contesto reale e popolare; attraverso azioni di disinformazione e manipolazione statuale, dissonanza cognitiva e di guerra psicologica (Psyops); attraverso azioni magico-rituali con l'installazione delle Porte dell'Inferno del controvero Auguste Rodin sul colle quirinalizio, con cui l'elite di potere ci indica, con drammatica e simbolica evidenza, la strada infernale che saremo obbligati a percorrere. E' sotto gli occhi di tutti, anche degli osservatori stranieri, che stanno iniziando a denunciare la "dittatura sanitaria di stampo italiano", che le terapie poste in essere dall'infame Governo dragonesco per curare i mali dell'Italia, non solo non rispettano il brocardo ippocratico "primum non nocere"ovvero "per prima cosa non nuocere" bensì cercano di procurare, con ogni mezzo consentito e non consentito, quanti più effetti collaterali e gravi possibili per impedire agli italiani di vivere normalmente. E' un fatto oggettivamente incontestabile da qualunque parte si osservino gli accadimenti contemporanei, anche da parte di coloro che sono favorevoli alla terapia genica sperimentale, alle doppie, alle triple e alle infinite dosi, ai lasciapassare verdognoli condannati dalla storia per quelli che la conoscono, e persino a quelli che hanno abbracciato la fede religiosa del neocovidianesimo che tutte le altre religioni ha soppiantato. Se davvero, come ha sostenuto recentemente il costituzionalista Sabino Cassese "Noi siamo così fortunati da avere lo Stato che si preoccupa della nostra salute, che attraverso la salute ci vuole dare un po’ più di libertà, che ci assicura dei vaccini gratuiti… e questa sarebbe una dittatura? Stiamo rovesciando le carte. E’ lo Stato provvidenza”, come mai non si esce dallo stato d'emergenza nonostante i dati più che confortanti? Come mai "lo Stato che si preoccupa della nostra salute" ha lasciato che un numero enorme di anziani morisse abbandonato a sè stesso? In base a quale strampalato criterio sarebbe lo Stato a "darci un pò più di libertà attraverso la salute"? Dimentica l'emerito Cassese che la Costituzione non ammette "nessuna restrizione della libertà personale" se non in casi specifici e ben indicati? Dimentica l'emerito Cassese che la Costituzione punisce "ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà" come gli italiani, assoggettati a ogni genere di sopruso da parte dello Stato, da quasi due anni a questa parte? E ancora dimentica l'emerito Cassese che i vaccini sono lautamente strapagati alle riconoscenti Corporations farmaceutiche con i soldi delle eccessive e inique tasse imposte ai cittadini nonostante il crollo dell'economia? Questa non "sarebbe una dittatura" ma è (senza condizionale) nei fatti e inontestabilmente una feroce e conclamata dittatura. Giocare con le parole va bene ma, accidenti, un limite dovrà pure essere fissato alla deriva manipolatoria della lingua italiana. Nel frattempo l'emerito Cassese se la ride di gusto e il popolo piange sotto la cappa di norme dragoniane. Altro dato di fatto, questo, incontestabile. Ci piace ricordare che nell'antica Roma la dittatura era prevista dalla costituzione repubblicana in alcune particolari circostanze ma il mandato, conferito dal Senato, poteva durare soltanto sei mesi. Orbene, da quanto tempo, ci chiediamo, dura e per quanto tempo ancora durerà la dittatura contiana e dragonesca?

di Antonio Tortora

Corona Diktatura Tratto da it.euronews.com

 

Nessun commento:

Posta un commento

Come regola generale qui è gradita l'educazione, si chiede di mantenere un atteggiamento civile e costruttivo, nonché di impegnarsi ad agire con totale rispetto ed onestà sia verso l'amministratore del blog che verso gli altri utenti, pubblicando messaggi che contengano informazioni corrette e veritiere.