mercoledì 22 aprile 2020

SESSANTA MILIONI DI ITALIANI SOTTO RICATTO. "O LA APP O IL LOCKDOWN - DICE ARCURI - SENZA IMMUNI NON POSSIAMO ALLENTARE LA STRETTA". NOMINATO DAL PREMIER CONTE PER ORGANIZZARE LA PRODUZIONE DI APPARECCHIATURE MEDICHE COORDINANDOSI CON BORRELLI, CI PARE CHE STIA ENTRANDO TROPPO IN UN RUOLO POLITICO CHE NON GLI COMPETE.

di Antonio Tortora

 
Tratto da: www.ilriformista.it

Dopo 44 giorni in cui le case sono diventate prigioni per tutti gli italiani, tranne che per i potenti e i loro commissari che scorazzano in giro per la Capitale e i capoluoghi di Regione per continuare a fare campagna elettorale e, forse, qualche business, Arcuri dice con fare autoritario: "O la App o il lockdown" e aggiunge "non bisogna prendere decisioni frettolose in merito alle riaperture". Decisioni frettolose? Ma di cosa parla? L'emergenza sta finendo, stando ai dati ufficiali, e chi governa l'emergenza sanitaria, su cui stanno assiepandosi nuvolaglie di tempesta, non pensa ad altro che consolidare e prolungare il proprio potere quanto più possibile giusto per arricchire i curricula già molto ingolfati da prestigiosi incarichi. Pare di capire che nella selva di comitati tecnico-scientifici e task force (una cinquantina a quanto se ne sa) con un numero variabile tra i 450 e gli 800 componenti, si cerchi di occultare le responsabilità politiche di una gestione emergenziale fallimentare e valutabile come una vera e propria sperimentazione sociale gestita militarmente e coordinata da entità che potremmo identificare in potenti Corporation tecnologiche multinazionali nonchè floride industrie farmaceutiche aderenti al circuito di Big Pharma. Appare ovvio che Conte che, nei suoi discorsi, in diretta Facebook o a reti unificate oppure al Senato, non dice nulla pur intrattenendoci a lungo, sia stato commissariato dagli stessi personaggi che ha nominato come consulenti o commissari. Domenico Arcuri che ha una vera ossessione per il "contact tracing" perchè qualcuno più in alto di lui vuole controllare tutti gli italiani, fa riflettere nel momento in cui, in un'intervista ad askanews.it, richiama i cittadini a valori di "generosità" quando lorsignori non hanno dato nulla, nemmeno un centesimo nè una parola di vicinanza, al popolo italiano durante questa tragedia epocale in gran parte alimentata dalla loro arroganza e dalla loro incompetenza; "comunità" quando lorsignori si riconoscono in un'unica comunità quella, apolide e affaristica del mercato; "solidarietà"quando lorsignori conducono una vita molto ma molto distanziata socialmente dalla gente normale, che vive con fatica fuori dalle inespugnabili cittadelle del potere e dell'alta finanza. 
Vittorio Colao che già prima dell'epoca in cui lasciò la guida del gruppo Vodafone nel 2018, alcuni rumors indicavano come probabile ministro sin dai tempi del governo Renzi e Gentiloni, oggi si ritrova, guarda caso, a capo della task force governativa per la "Fase 2". In tal caso, nel documento di 4 pagine redatto dalla task force nominata da Conte il 10 aprile scorso, si parla, ovviamente di controlli, sempre e solo controlli in maniera ossessiva e ridondante. Per di più sembra che all'art. 82 del decreto Cura Italia (ironia a parte visto che i mali che affliggono l'Italia sono rappresentati dagli stessi che propongono cure farlocche), relatrice l'ex ministro della sanità Beatrice Lorenzin che ebbe modo di informare tutti gli italiani, facendo vera informazione scientifica, che i "batteri e i virus strisciano e saltellano allegramente", ci sia scritto qualcosa di molto preoccupante. Infatti, ed e proprio qui che potrebbe inserirsi il potentissimo ex patron di Vodafone, dal momento che, come sostiene oasisana.com, "tra le pieghe di questo provvedimento si autorizzano le Compagnie di telecomunicazioni allo svolgimento di ogni iniziativa per potenziare le infrastrutture di comunicazioni elettroniche. Tale autorizzazione assume il significato che si stia concedendo un potere illimitato alle multinazionali delle telecomunicazioni che non potrà che facilitare la realizzazione del programma 5G"; senza doverosa sperimentazione di alcun genere aggiungiamo noi.


 
Tratto da oasisana.com Emendamento PD al Decreto Cura Italia relativo al 5G

"Mancini del PD aggiunge al decreto un emendamento in cui si autorizza l’aumento di infrastruttura tecnologica per fronteggiare il Covid19, cioé la velocizzazione della costruzione di nuove antenne, spiegando come gli amministratori di condominio e i proprietari delle case saranno tenuti a dare immediato accesso alle aree pertinenti (spesso i tetti dei palazzi) per consentire l’installazione di nuove antenne, pena il ricorso alla forza pubblica (Esercito, Carabinieri, Polizia etc..)". E ancora una volta si capisce dove vanno a parare subdolamente i decisori, a parte la ormai conclamata vocazione securitaria del PD, e cioè verso un rafforzamento dell'apparato tecnologico di controllo sociale e ad personam coprendo ogni millimetro quadrato del territorio nazionale. Per colpa di questi fanatici del controllo di massa rischiamo di fare la fine dei cinesi che non possono nemmeno respirare senza la necessaria app sullo smartphone e la forza pubblica non serve più per il contrasto al crimine e all'illegalità ma a portare avanti i desiderata dei gruppi dominanti. Nonchè a far sentire il fiato sul collo del cittadino che ormai vede le forze dell'ordine come nemiche della libertà e della democrazia, e non potrebbe essere altrimenti visto che si sente braccato e senza diritti nè garanzie.
Angelo Borrelli, da buon commercialista, è stato messo lì a snocciolare dati quotidiani che, di per sè, non servono a niente visto che i numeri dopo essere stati letti vanno interpretati. Non solo ma, al di là dei procurati allarmi continui e costanti nel tempo, non è mai stata fatta chiarezza sui numeri reali e documentati dei decessi provocati dalla Covid-19 che è, a nostro avviso, il punto fondamentale per comprendere se il coronavirus che ha colpito una piccola parte dell'Italia è una normale influenza, una vera epidemia che riguarda solo alcune aree geografiche oppure una pandemia planetaria come ha sostenuto l'O.M.S. che oggi è molto preoccupata per i tagli ai finanziamenti che gli Stati Uniti hanno previsto a carico di una struttura costosissima, che non serve praticamente a niente, ed è mera generatrice di conflitti di interessi.
Walter Ricciardi, consigliere del ministro Speranza per il coordinamento con le istituzioni sanitarie internazionali e il cui incarico presso l'Organizzazione Mondiale della Sanità aveva generato non pochi equivoci, oltre ad essere medico è un ex attore che ha recitato ne I ragazzi di padre Tobia e sul set con Mario Merola. Nel primo governo Conte si era dimesso da presidente dell'Istituto Superiore di Sanità per contrasti con il vicepremier Salvini che, da padre, aveva espresso perplessità sui troppi vaccini somministrati ai bambini. Come se fosse vietato esprimere opinioni e perplessità sull'efficacia e sul numero dei vaccini; argomento videntemente considerato dogma indiscutibile salvo poi ad apprendere che le Iene, in un'inchesta, rivelarono i presunti conflitti d'interesse intercorsi tra Ricciardi e alcune case farmaceutiche (tra cui Novartis) produttrici di vaccini. Paola Taverna presentò un'interrogazione su tale imbarazzante argomento.  Nel libro inchiesta Vacci-Nazione, scritto dalla collega Giulia Innocenzi e su Il Fatto quotidiano che ne ha anticipato un estratto, si è parlato di un Walter Ricciardi che sarebbe stato consulente di diverse case farmaceutiche per 15 prodotti fra farmaci e vaccini, dal 2007 al 2012. E tutto ciò è scritto nero su bianco: basta leggere la Dichiarazione di Interessi che Walter Ricciardi ha depositato alla Commissione europea per il suo incarico come esperto nel Panel europeo sull’efficacia degli investimenti in sanità (ruolo assunto nel maggio 2013). Tale dichiarazione è scomparsa sul sito della Commissione europea come è verificabile dai tre link riportatitra le fonti.
Circa Rocco Casalino, portavoce di Conte e spin doctor del Movimento 5 Stelle, oltre a essere ingegnere, ha alle spalle una intensa carriera televisiva fra cui la prima edizione del reality show Grande Fratello e una breve ma significativa attività politica nel movimento grillino. Ma questa è un'altra storia.
Questi sono i soggetti in mano a cui ci troviamo? Potere e 5G, denaro e app, televisione e controllo mentale, cinematografia e medicina, conflitti d'interesse e vaccini; un gran casino e intanto il cappio si stringe. Cosa aspetta il Parlamento, in nome della Costituzione, a cacciare a pedate questo esercito di gente inutile ora che l'emergenza sta terminando? Nossignore, la taskforcedemia è destinata a propagarsi rovinosamente poichè un incarico di consulenza non si nega agli amici e a gli amici degli amici. Un poderoso esercito di tecnocrati mobilitato per dettare le regole più intime della nostra vita trasformandoci in meri utilizzatori di strumenti informatici, rinchiusi, tracciati, controllati, perseguitati dai droni, soggetti ad alert continui, immersi in campi elettromagnetici che già ci stanno decimando, contagiati colpevoli o contagiabili irresponsabili. Una vera porcheria. Vittime di una dittatura terapeutica che trova radici in quella malattia mentale che serpeggia fra i decisori, e cioè un conclamato delirio autoassertivo. Tutto ciò nulla ha a che fare con il coronavirus, nè con il contagio, nè con i rischi sanitari, nè con le cure. Questi soggetti non intendono mollare la presa, nè allentare la morsa, costi quel che costi. Se ne fregano della salute  stanno lavorando per offrirci un futuro distopico in cui nessuno conterà più niente, tranne i tecnici che nulla hanno conservato di umano e che ragionano solo per dati, file e algoritmi e curve "pandemiche" possibilmente; conterà solo il potere fine a sè stesso. Ma se ne dovranno, prima o poi, assumere la responsabilità quando la bomba sociale esploderà. Ora comincia a mancare l'aria e tutti i nodi, come recita il vecchio adagio, verrano al pettine.


Fonti:





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