domenica 3 maggio 2020

"NULLA POENA SINE LEGE!
  NON ABBASSIAMO LA GUARDIA SUI DIRITTI INVIOLABILI GARANTITI DALLA COSTITUZIONE". VITTORIO SGARBI, POLITICO E CRITICO D'ARTE ANTICONFORMISTA E CAPACE DI PENSARE ALTRIMENTI HA INDIRIZZATO UN APPELLO 
AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MATTARELLA CHIEDENDOGLI DI FAR SENTIRE LA SUA  VOCE IN QUALITA' DI GARANTE DELLA COSTITUZIONE. 
L'appello è firmato da numerose personalità di diversa estrazione e provenienza fra cui  Bernard-Henri Levy, Giulio Giorello, Petros Markaris, Tahar Ben Jelloun, Elena Loewenthal, Alain Elkann E Clint Eastwood.  

di Antonio Tortora

 Il giornalista partenopeo Cav.Antonio Tortora illustra l'appello di Sgarbi al Presidente Mattarella


"Coloro che sacrificano la libertà per una temporanea sicurezza non meritano nè libertà nè sicurezza". Bennjamin Franklin (uno dei padri fondatori degli Stati Uniti).



Il Presidente della Repubblica "prima di assumere le sue funzioni - è scritto all'art.91 della carta costituzionale - presta giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento in seduta comune". Ora, per i poteri e le funzioni di cui dispone può essere considerato, in omaggio alla terminologia ricorrente nel linguaggio dei nostri costituenti, "guardiano o tutore della Costituzione"; ciò significa che ha anche il compito fondamentale di difendere i cittadini da eventuali abusi legislativi. E appare evidente che Vittorio Sgarbi e gli altri firmatari indirizzano l'appello proprio alla persona giusta e cioè a quel custode della Costituzione, "Huter der Verfassung" per dirla alla Carl Scmitt giurista tedesco dei primi del '900, che deve essere davvero indipendente e politicamente neutrale. Non siamo ottimisti, visti i silenzi inspiegabili, del Colle, ma non intendiamo rinunciare a sperare in un miracolo.
Di seguito riportiamo l'accorato appello che non può non vederci solidali poichè, al di là delle appartenenze politiche ammesso che ancora ve ne siano, è sotto gli occhi di tutti lo scempio che si sta perpetrando nei confronti di un Paese tenuto in ostaggio da una classe politica pervicacemente pericolosa per i suoi chiari intenti autoritari tradotti  nell'instaurazione di una dittatura sanitaria; in una folle ed eterodiretta trasformazione dello Stato democratico in Stato terapeutico, in un abuso autocertificativo eretto a metodo di controllo tipico di uno Stato di Polizia che non ha eguali nella storia italiana, nemmeno nelle peggiori dittature degli inizi del Novecento. Il concetto di democrazia si è svuotato di significato anche grazie a un Parlamento assente e irresponsabile, a Ministri che sembrano zombie che distruggono tutto quello che toccano, scuola compresa, e a un Presidente del Consiglio dei Ministri che odia, oltre ogni umana comprensione, bambini, anziani, lavoratori, imprenditori, professionisti, commercianti e, in altre parole, ogni essere vivente tranne chi è d'accordo con lui e le sue follie da caudillo sudamericano. Questo oscuro personaggio, non eletto e sbucato dal cappello dall'ormai famoso prestigiatore italo-cinese Di Maio, che afferma di non "operare nell'ombra" fa le sue dirette Facebook di notte, le sue conferenze stampa di notte, le sue visite a Brescia e Bergamo di notte. Abitudini troppo vampiresche per sostenere di operare alla luce del sole. Per di più, ci sono gli ambigui rapporti con Bill Gates (chi è costui?) che proprio non si capisce cosa c'entri con la politica italiana visto che è ossessionato dal suo nuovo business post-Microsoft: i vaccini, per cui è diventato il finanziatore di Big Pharma e sostenitore delle sterilizzazioni di massa nonchè della depopolazione mondiale. O forse c'entra? E molto pure. D'altra parte Conte è abituato ai comitati tecnco-scientifici (sic), ai consulenti non politici (sic), ai virologi massmediatici con immuità e ubiquità radiotelevisiva (sic), a manager per cui conta solo il 5G e nulla più, nemmeno moglie e figli (sic). Gente fredda, senz'anima e dotata di burocratica freddezza come Borrelli, di voce metallica come Arcuri e comportamenti robotici come Colao. Per loro, che non sono nessuno se non per il caudillo e il suo entourage, l'intero popolo italiano deve essere governato con algoritmi, data base, tracciabilità, autocertificazioni, protocolli, decreti, circolari e altri strumenti cervellotici che dimostrano con chiarezza che ci ritengono macchine da controllare e da comandare "in remoto" come amano dire i fanatici del digitale alla Matrix. Essi hanno l'attitudine ad amministrare burocraticamente la vita e la morte come abbiamo potuto ammirare quando hanno allestito l'autocolonna militare per il trasporto delle salme allo scopo di dimostrare quanto diprezzano la vita e gli umani che ancora sono capaci di viverla. Ma forse saranno immortali visto che di umano non hanno nulla tranne che la forma fisica. Gente che il Parlamento, se avesse ancora un briciolo di dignità, dovrebbe congedare senza troppi riguardi visto che nessuna legge li prevede. E intanto, con il distanziamento sociale alla Mengele, il nostro non amato Conte si palesa, come dice Claudio Borghi, "un vero mentitore seriale e patologico" su tutti gli argomenti possibili dal Mes alla Fase 2. Ci hanno fatto odiare i decreti, i codici Ateco, il contagio, il contenimento, il rischio, i bond, i tamponi, le mascherine e tutto l'apparato cinematografico e mediatico che ha consentito loro fraudolentemente e surrettiziamente di massacrare oltre 60 milioni di persone in poco più di due mesi. Tutte menzogne che prima o poi chiederanno giuste e sacrosante riparazioni. A proposito fino a una decina di giorni fa le mascherine- feticcio non servivano e non erano obbligatorie; ora che i Ministeri, la Protezione Civile (Arcuri), i politici (Zingaretti, la moglie di Sileri, Irene Pivetti) e un pò di commercianti raccomandati ne hanno fatto un lucroso business stranamente sono diventate obbligatorie per tutti e sempre. Gentaglia che fa nausea solo ad ascoltarli. Speriamo che, se ci dovessero essere future elezioni cosa di cui dubitiamo fortemente, i cittadini si ricordino delle loro brutte facce.
Di seguito l'appello di Sgarbi e altri a Mattarella:

Nulla poena sine lege!
Non abbassiamo la guardia sui diritti inviolabili garantiti dalla Costituzione

Caro presidente Sergio Mattarella,
Le scriviamo per esprimerle la nostra preoccupazione per le libertà sospese in Italia, tante, troppe e da troppo tempo. Per farlo facciamo nostre le parole del premio Nobel per la letteratura Mario Vargas Llosa: "Che la pandemia non diventi un pretesto per l'autoritarismo".

 Non possiamo fare a meno di notare che mentre "gli operatori della sanità pubblica e privata combattono valorosamente contro il coronavirus, molti governi dispongono misure che restringono indefinitamente le libertà e i diritti fondamentali. Invece di alcune ragionevoli limitazioni alla libertà, prevale un confinamento con minime eccezioni, l'impossibilità di lavorare e produrre e la manipolazione delle informazioni". I parlamenti, con il pretesto del contagio da coronavirus, non si riuniscono o si riuniscono "a ranghi ridotti".
Sabino Cassese, giurista ed ex giudice della Corte Costituzionale, ha spiegato che "la libertà personale (art. 13) può esser limitata solo dal giudice, salvo casi eccezionali, ma per un tempo determinato. L'articolo 13, che detta una norma residuale, per ogni tipo di libertà della persona (anche le norme sulla 'privacy' trovano il loro fondamento in tale norma) è stato dimenticato, come se riguardasse solo l'alternativa libertà/arresto-imprigionamento. Neppure la più terribile delle dittature ha interdetto la libertà di andare e venire, e di uscire da casa, per di più selettivamente limitata, per categorie di persone o a titolo individuale, indicate in atti amministrativi".
E ci si chiede chi abbia scelto i componenti della Task force costituita recentemente per affrontare la cosiddetta fase2, alcuni dei quali hanno chiesto, contro ogni principio di uguaglianza giuridica, l'immunità per le conseguenze delle loro azioni. Questo è l'elenco di tutte le nostre libertà sospese: limiti alla circolazione (art. 16 Costituzione), divieti di riunione (art. 17), chiusura di scuole (art. 33 Cost.), chiese (art. 19 Cost.) e tribunali (art. 24 Cost.) limitazioni alla proprietà privata, con divieto di raggiungere le seconde case (art. 42 Cost.), chiusura di cinema, teatri, musei, bar, ristoranti, imprese e attività commerciali e professionali (art. 41 Cost.) oltre alle note - ed è il punto tragico di partenza - limitazioni alla libertà personale (art. 13 Cost.).
"Su entrambe le sponde dell'Atlantico - scrive Vargas Llosa - risorgono lo statalismo, l'interventismo e il populismo con un impeto che fa pensare a un cambio di modello lontano dalla democrazia liberale e dall'economia di mercato. Vogliamo esprimere con energia che questa crisi non deve essere fronteggiata sacrificando diritti e libertà che ci e' costato conseguire. Respingiamo il falso dilemma che queste circostanze obbligano a scegliere tra l'autoritarismo e l'insicurezza, tra l'Orco Filantropico e la morte".
Anche l'Alto Commissario delle Nazioni unite per i diritti umani Michelle Bachelet ha ammonito i paesi a rispettare lo stato di diritto, limitando nel tempo le misure eccezionali, al fine di evitare una "catastrofe" dei diritti umani: "Danneggiare i diritti come la libertà di espressione può causare danni incalcolabili. Data la natura eccezionale della crisi è chiaro che gli Stati hanno bisogno di ulteriori poteri per rispondervi. Tuttavia, se lo Stato di diritto non è rispettato, l'emergenza sanitaria può diventare una catastrofe per i diritti umani, i cui effetti dannosi supereranno a lungo la pandemia stessa. I Governi non dovrebbero usare i poteri di emergenza come arma per mettere a tacere l'opposizione, controllare la popolazione o rimanere al potere".
Purtroppo oggi il modello cinese più che un riferimento sanitario sembra essere diventato una scelta politica. Ma noi siamo uomini liberi, italiani, occidentali. E rivendichiamo le nostre libertà ed i nostri diritti.

Presidente Mattarella, per questo le chiediamo di fare qualcosa. Faccia sentire la sua voce. La libertà, in democrazia, è il bene più prezioso. Sospesa, ristretta, confinata, autocertificata, non è più libertà.
 
Firmatari dell'appello:
Vittorio Sgarbi
Bernard-Henri Levy
Giulio Giorello
Petros Markaris
Tahar Ben Jalloun
Elena Loewenthal
Alain Elkann
Edward Luttwak  
Clint Eastwood
Gaetano Pesce
Giordano Bruno Guerri
Pietrangelo Buttafuoco
Daniel Oren
Massimiliano Lenzi
Davide Rondoni
Sergio Castellitto
Margaret Mazzantini
Nicola Porro
Ornella Muti
Camillo Langone
Lella Curiel
Pietro Carriglio
Carlo Vulpio
Roberto Mezzaroma
Alberto Bagnai
Monica Ferrando
Giuliano Cazzola
Franco Bechis
Maurizio Donadoni
Gualberto
Francesca Dalla Monica
Gianfranco Vissani
Giuliana Pogni
Paolo Becchi
Paolo Barnard
Gianni Morelembaum
Angelo Crespi
Red Ronnie
Lillo di Mauro
Edoardo Sylos Labini
Vittorio Pezzuto
Massimo Boldi
Ubaldo Bonuccelli
Marco Castoldi (Morgan)
Gaetano Savatteri
Gianluigi Paragone
Paolo Bianchini
Chiara Giordano
Dimitri Buffa
Andrea di Consoli
Luca Salsi
Francesca Filauri
Claudio Messora
Stefano Morelli
Anna Maria Repice
Alessandro Sansoni
Diego Bernardi
Lara Rincicotti
Christian Elettra Iacheri
Eleonora Ortica
Domenico Moretti
Fabrizio Valerio Bonanni Saraceno
Franco Torchia
Enzo Palumbo
Gianluca Lorenzale
Lucilla Gallo
Bruna Barbato
Giovanni Corti
Camilla Corti
Francesco Bonanni
Gloria Gallo
Enea Franza
Mariapia La Malfa
Paolo Barbato
Nazzareno Di Stefano
Arianna Alessandrini
Andrea Bonuomo
Delia Mangiaracina
Paolo Dias
Paolo Riparbelli
Roberto Giuliano
Benedetta Lorenzale
Margherita Delle Vedove
Filippo Arcangeli
Fabrizio Barberini
Marco Scotto Lavina
Adriana Sanetti
Anna Maria Sanetti
Fabrizio Sequi
Fabio Arcangeli



https://www.youtube.com/watch?v=0kMaX9bGyLw (Nostro video frelativo all'appello di Sgarbi a Mattarella).




  

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