mercoledì 24 giugno 2015

IL COMANDANTE ALFA DEL GRUPPO INTERVENTO SPECIALE DEI CARABINIERI PRESENTA IL SUO LIBRO "CUORE DI RONDINE" A SAN GIORGIO A CREMANO PRESSO VILLA BRUNO

Per un'antropologia delle situazioni più rischiose nel campo dell'anti-terrorismo, nell'anti-guerriglia e del contrasto, in extrema ratio, alla criminalità organizzata 



  Il Gruppo Intervento Speciale dei Carabinieri (G.I.S.) una vera eccellenza italiana per la tutela dell'ordine pubblico e, in un'accezione più generale, per la pubblica sicurezza. Uomini inquadrati in una unità antiterrorismo preparati a condurre operazioni speciali (Special Ops), alla scorta alle alte cariche dello stato e alla liberazione di ostaggi. Sono meglio conosciuti come "Teste di cuoio" e il loro motto è significativo e ne fa comprendere lo stile operativo: "Silenziosi come la notte... veloci come la folgore".


Se ne sa pochissimo, a parte le informazioni ufficiali e non coperte dal Nulla Osta Sicurezza ovvero dal classico Top Secret governativo; le azioni note di questo  Special Weapons And Tactics (SWAT) magistralmente declinato all'italiana, sono innumerevoli ed è facile immaginare la quantità e la qualità di operazioni coperte condotte sui più diversi scenari strategici da uno dei reparti meglio addestrati e meglio armati d'Italia.
Il Comandante Alfa, dopo trentotto anni di carriera ha deciso di raccontare, nel volume Cuore di Rondine edito da Longanesi, la storia sconosciuta del G.I.S. sin dall'inizio ovvero dalla sua fondazione, cui contribuì in maniera determinante anche lo stesso Comandante Alfa, nel 1977 per volere del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, fino ai giorni nostri.

 
Patch del G.I.S.

Una preziosa opera che colma un vuoto storico e contribuisce alla conoscenza di un Gruppo che opera dietro le quinte con assoluta abnegazione, con tempi di intervento straordinariamente rapidi (l'ultimo arresto fisico di un pericoloso boss della 'Ndrangheta, Domenico Cutri, ha rischiesto solo otto secondi) , con volontà incrollabile e con un senso della Patria e dello Stato che oggi potrà far ridere solo quelli che da un punto di vista dell'appartenenza al territorio e alla nazione, sono da considerare "apolidi psichici". Noi pensiamo che questo pugno di uomini siano i nostri veri angeli custodi e come tali debbano essere considerati da cittadini consapevoli e maturi nel loro senso di appartenenza allo Stato.
Il libro sarà presentato a San Giorgio a Cremano presso la splendida cornice residenziale di Villa Bruno il prossimo venerdì 26 giugno 2015 alle ore 18,30. La cittadinanaza è invitata ed è il momento di stringersi attorno ad un uomo che ha dedicato tutta la sua vita operativa alla salvaguardia del nostro Paese.


Titolo: Cuore di rondine
Casa editrice: Longanesi
260 pagine
Prezzo: 14.90 €
In libreria dal 26 marzo 2015   

Intervista al Comandante Alfa del Gruppo Intervento Speciale dei Carabinieri rilasciata a RaiNews:

domenica 21 giugno 2015

ANCORA SUL ROMANZO "PHLEGRAIOS" DI MARCO PERILLO PRESENTATO AL TEATRO INSTABILE DI NAPOLI DIRETTO DA MICHELE DEL GROSSO

UNA PRESENTAZIONE ANTROPOLOGICA
"PHLEGRAIOS"
DI MARCO PERILLO
AL 
TEATRO INSTABILE

E' vero, abbiamo già trattato l'argomento scrivendo un articolo per il quotidiano online Napoli.com, sul nostro sitoblog e proponendo foto sul nostro profilo Google+ ma il successo editoriale dell'opera narrativa e la sua ulteriore presentazione in un luogo prestigioso, che rappresenta la memoria storica della sperimentazione teatrale a Napoli, ci induce a proporre ai nostri lettori una slide antropologico-fotografica che ritrae dal vero una realtà culturale sotterranea ma viva e fondamentale.
Il tutto in pieno centro cittadino.



                                          Slide antropologico-esoterica di Antonio Tortora


Se è vero che il romanzo di Marco Perillo rimanda a un mistero storico e religioso che riguarda la cristianità è anche vero che  lo stesso Teatro Instabile, sito in vico Fico Purgatorio ad Arco 38 ovvero a pochi passi dalla Chiesa di Santa Maria delle Anime di Purgatiorio ad Arco dove il culto delle "Anime del Purgatorio" era celebrato fino a non molto tempo fa, è uno dei luoghi più misteriosi della città. Qui sullo schema del seicentesco ed elisabettiano Globe Theatre di Londra, laddove la stessa compagnia teatrale di Shakespeare si esibiva, la pianta ellittica, gli otto archi laterali e il pozzo centrale dotato di otto braccia che si diramano in tutte le direzioni ne fanno un unicum architettonico in quanto rispecchia le antiche geometrie sacre, ormai dimenticate dai profani ma gelosamente conservate dagli iniziati.
Legge dell'attrazione e legge della repulsione, fuse mirabilmente tra loro, fanno sì che il luogo, peraltro inserito nella struttura di Palazzo Spinelli appartenente ai Principi di Tarsia. attragga e respinga rimanendo stupito il visitatore. D'altra parte è anche vero che il piano di calpestìo risale all' epoca romana e la stessa muratura è realizzata in "opus reticulatum" per cui non c'è da meravigliarsi quando si afferma, e noi lo affermiamo con assoluta convinzione, che l'ambientazione è arcaica, archetipale e magica. Un vero "centrum in trigono centri", un omphalos energetico, un pozzo magico dove forse il Magus Virgilio si adoperava con la sua "furca" o forcella, nome straordinariamente evocativo e identificativo di un importante quartiere cittadino, da rabdomante. Secondo la tradizione esoterica questo è un luogo di forza, un antico tempio, un luogo di culto, un insieme di meridiani e paralleli energetici, ma è anche e soprattutto un megaportale dotato di almeno sette porte magiche capaci di far accedere l'iniziato in un'altra dimensione, forse nell'ultraverso o nel multiverso. Il Teatro Instabile dunque indica, da un punto di vista ermetico, una "instabilitas" dell'individuo che cerca, studia e opera attraverso i geometrismi di questo significativo luogo sotterraneo dove le performance teatrali, così fortemente volute e organizzate da Michele Del Grosso, si esplicano ormai da molti anni in eccellenti performance. 
Orbene mentre Marco Perillo leggeva passi dell'opera narrativa e mentre Luigi Necco, Eleonora Puntillo e Alessandro Chetta esprimevano le loro opinioni sul romanzo, edito da Rogiosi, riflettevamo sulla immensa quantità di vita che, nell'arco dei secoli per non dire dei millenni, è potuta scorrere in quel luogo; e come per incanto, davanti ai nostri occhi, gli abiti di scena e tutto il materiale stipato alla rinfusa negli otto archi che fanno da fluida parete al Teatro Istabile, in un impeto di vitalità si sono disposti in ordine davanti ai nostri occhi; quasi come in una danza rituale. Abbiamo compreso che la Porta Alchemica stava per entare in azione e, occultamente, ci ha fatto capire l'importanza di esserci, di essere proprio lì dove la fantasia tradotta in parole lente e piene di pathos e la carica narrativa di Marco Perillo immettevano nei canali energetici, che dal sacro pozzo si dipanano, un altro mistero quello della Epistola di San Paolo ai Laodicesi. 
La ricerca è appena cominciata.



Il giornalista Antonio Tortora (al centro) tra lo scrittore Marco Perillo, il decano dei giornalisti partenopei Luigi Necco (Canale 9), il giornalista Alessandro Chetta (Corriere del Mezzogiorno), uno dei più grandi interpreti contemporaei di Pulcinella nonchè poeta Angelo Iannelli e il suo fotografo personale.



Lo scrittore Marco Perillo attorniato dai colleghi e dagli amici in attesa della lettura di alcuni brani dell'opera "Phlegraios".


Link articolo di AntoniTortora su Napoli.com:http://www.napoli.com/viewarticolo.php?articolo=40986

Su Google+: https://plus.google.com/+AntonioTortoraGiornalista/posts/PekbBcMuc7F

Su Google+: https://plus.google.com/+AntonioTortoraGiornalista/posts/HzittD3Jt2E

martedì 16 giugno 2015

ESCURSIONE ANTROPOLOGICO - TEMPLARE DI ANTONIO TORTORA SATOR AL SACRARIO MAURIZIANO DI PESCOCOSTANZO

La nostra slide relativa al Sacrario Mauriziano-Templare di Pescocostanzo e' stata ripresa dalla Precettoria O.S.M.T.J Jacques De Molay Priorato New York.

................ d'ispirazione cristiana nasce da un'idea di persona che è "immagine e somiglianza di Dio ", di un Dio che entra nella storia con libertà, gratuità ed umiltà, e che insegna la carità, l'amore come principio della relazione tra Dio e gli uomini e degli uomini tra loro...................

Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam

 
                                                                    Slide antropologica di Antonio Tortora


Link Priorato Templare USA:  https://www.facebook.com/pages/Templari-J-De-Molay-Priorato-New-York/215140761970227?sk=timeline&ref=page_internal


Emblema Precettoria O.S.M.T.J. Ney York - USA



Non obliviscatur

Commendatore O.S.M.T.J. Anna Calemme


Esame antropologico dei simboli esoterici presenti nel Sacrario Mauriziano e Templare

Substantia Templarii:
 Il nuovo Cavaliere del Tempio non ha più la corazza degli antichi Templari ma ha sempre il bianco mantello - segno dei tre principi che gli appartengono di diritto e per dovere: povertà, castità e obbedienza - e la croce ricamata che con i suoi quattro bracci, indicanti le direzioni cosmiche si proiettano in ogni dove. I cavalli e i bianchi destrieri su cui i Cavalieri partivano dall'Hisn al Akrad ovvero dalla Fortezza dei Curdi, chiamata oggi Qal'al-Hisn ovvero Cittadella della fortezza e meglio conoscito come l'inespugnabile Krak dei Cavalieri, non costituiscono più i mezzi di locomozione e le macchine da battaglia di questi guerrieri rosso-crociati. Oggi infatti non si tratta più di difendere i pellegrini in transito per la Terra Santa e Gerusalemme bensì il nuovo compito consiste nell'individuare i nuovi mostri della società, della scienza e dello spirito contrastandoli efficacemente a difesa strenua dei deboli e degli emarginati. Solo il Cavaliere Templare può, nella modernità tecnologica e nel recupero doveroso di sistemi valoriali che poco hanno a che fare con il format religione ma che molto hanno a che fare con la giustizia umana, sconfiggere un male che troppo spesso si annida nei più vari e insospettabili sitemi di potere. Il laser sostituisce la spada nella buona battaglia di chi ha il compito di vigilare contro gli abusi e difendere coloro che non sono in grado di farlo. Un estremo atto di generosità che ha un contenuto universale, proprio come l'estensione strategica dei Templari, e che si rapporta simbolicamente al concetto che è un'unica cosa a sorreggere tutto il creato e l'universo mondo. Tale principio è riportato nella Tabula Smaragdina scritta da Ermete Trismegisto su una lastra di smeraldo di un verde cangiante con una punta di diamante: "Et sicut omnes res fuerunt ab uno, mediatione unius; sic omnes res natae fuerunt ab hac una re, adaptatione" (trad: E poiché tutte le cose sono e provengono da una, per la mediazione di una, così tutte le cose sono nate da questa cosa unica mediante adattamento).  Ci piace aggiungere anche un'altra frase, apparentemente semplice, lasciata ai posteri dal Magister Sapientiae Trismegisto:  "Verum, sine mendacio certum et verissimum" (trad. Il vero senza menzogna, è certo e verissimo).
Essi vivono, i Cavalieri del Tempio sono in mezzo a noi, non hanno mai smesso di agire con giustizia e rettitudine e tutti coloro che porranno la giusta domanda avranno modo di percepirne la presenza.


lunedì 8 giugno 2015

I GIORNALISTI ANTONIO TORTORA E DANILO CAPONE IN ESCURSIONE ARCHEOANTROPOLOGICA AL LAGO D'AVERNO E AL TEMPIO DI APOLLO


E' vero che già abbiamo dedicato una intera sezione del nostro sito al Lago d'Averno ma è altrettanto vero che ogni escursione ci consente di scoprire cose nuove e di provare emozioni forti.

Per questa ragione ci siamo recati, con il collega Danilo Capone, presso le sponde di un Lago che idealmente da un punto di vista culturale e geograficamente dal punto di vista della colonizzazione greca, delimita i confini nord di quella importantissima area che da tempo immemore è stata definita Magna Grecia; qui i coloni calcidesi-euboici, più o meno fra l'VIII° e il VII° secolo a. C., colonizzarono l'area flegrea e principalmente Kyme (Cuma) subito dopo aver fondato Pithecusa (Ischia). Ci troviamo, stando a Publio Ovidio Nasone che ne riferisce nei Fasti una delle sue opere più difficili, in quello che è il nucleo vero e originario dell'Italia, affermando"Itala nam tellus Graecia maior erat" ovvero "Ciò che chiamiamo Italia era Magna Grecia". Ma torniamo al Lago d'Averno, resistendo alla tentazione di dilungarci troppo, e ci piace narrare di una tradizione medievale, risalente a colui che amava definirsi Petrus ultimus monachorum servus ovvero a San Pier Damiani che raccontò, a proposito del Lago flegreo, la seguente storia. Ogni sabato sera un nutrito stormo di uccelli neri compariva, come d'incanto, sullo specchio d'acqua e cominciava a svolazzare di continuo e senza mai fermarsi neanche per mangiare e bere; nessuno poteva catturarli neanche con le reti perchè apparivano come figure spettrali, diremo oggi ectoplasmatiche ovvero visibili ma non consistenti dal punto di vista materiale. Poi all'inizio della settimana, con estrema puntualità compariva un corvo nero dalle proporzioni colossali che con un forte gracchiare li chiamava a raccolta obbligandoli a gettarsi nelle acque nere e impenetrabili allo sguardo. Si trattava secondo, il ravennate Dottore della Chiesa, delle anime dei defunti che nel dies dominicus avevano il privilegio, per dono divino, di rimanere distanti dagli ordinari e terribili supplizi infernali.

 

Slide Fotografica di Antonio Tortora

Bene noi ci siamo recati nel celebre luogo virgiliano, dove popolazioni Cimmerie abitano in città sotterranee a guardia dell'ingresso dell'Ade, per verificare quanto riportato dalla leggenda medievale, violando la "spelonca" e l'"ampia vorago", la "scheggiosa roccia" e "le selve annose e folte" (libro VI° dell'Eneide); ma, in verità, di anime dei defunti non ne abbiamo incontrate, per fortuna; e ciò nonostante la suggestione derivante dal visitare il Tempio di Apollo sia stata davvero forte e irripetibile. Stiamo parlando di un'opera gigantesca che è stata considerata dallo stesso Amedeo Maiuri: "fra le più imponenti costruzioni circolari con volta a cupola dell'architettura romana, con un diametro di circa 38 metri e un'altezza di soli cinque metri inferiore a quella del Pantheon".
Così come l'ecista, ovvero colui che oltre a consultare l'Oracolo di Apollo nel Santuario di Delfi era anche destinato a conservare e trasportare il fuoco sacro dalla città d'origine al sito dove sarebbe sorta la colonia, anche noi al cospetto delle possenti mura del tempio abbiamo rivolto qualche domanda all'Oracolo impersonando ora Archia o Evarco, ora Falanto o Lamis (fra i più noti ecisti dell'antichità); ma di risposte non ne abbiamo avute, almeno per il momento. Il mistero dell'Averno, dei ruderi e delle grotte abitate da Sibille che lo circondano rimane inviolato. Ma torneremo per altre escursioni per saperne di più.
E' un'esperienza straordinaria che consigliamo a tutti gli appassionati dei Campi Flegrei.



Antonio Tortora e Danilo Capone in escursione archeoantropologica al Lago d'Averno e al Tempio di Apollo
Foto di Antonio Tortora



Antonio Tortora sulle sponde del Lago d'Averno (Foto di D.Capone)


Danilo Capone nei ruderi del Tempio di Apolllo (Foto di A.Tortora)