domenica 30 novembre 2014

Lago d'Averno

Cancello degli inferi, o paradiso in terra?

Il poeta Virgilio nel sesto libro dell'Eneide colloca vicino a tale lago l'ingresso mistico agli Inferi, dove l'eroe Enea deve recarsi (scrupea, tuta lacu nigro nemorumque tenebris VI, 238). 

Oggi sede di più prosaiche attività (come quelle dell'azienda agricola Mirabella)




un'esperienza myst-ica 2.0

Il precedente post, mostrava la prospettiva dall'esterno della casina Vanvitelliana.
in questo post si possono analizzare meglio le emozioni antropologiche dell'essere a tu per tu con i propri pensieri, come in un canto estatico della sirena Partenope che ci ammalia spiritualmente come ospiti illustri del Lago Fusaro: 

  • L’ Imperatore del Sacro Romano Impero prima e Imperatore d’Austria poi Francesco Giuseppe Carlo Giovanni II d’Asburgo-Lorena, 
  • il geniale e precoce compositore austriaco Joannes Chrisostomus Wolfgangus Theophilus Mozart, 
  • il celebre compositore dell’opera “Il Barbiere di Siviglia” Giovacchino Antonio Rossini, 
  • il secondo Presidente della Repubblica Luigi Einaudi 
ed infine il giornalista too curious Antonio Tortora autore del famosissimo e introvabile “La vita presente è l’unica opportunità che non deve essere assolutamente persa” Pseudobiblia 2014.

sul terrazzo

Duplicazione antropologica
evanescenza... 

Osservazione
Riflesso della vita


Osservazioni Antropologiche nei cieli flegrei

“Pregiudizio: Opinione senza fissa dimora e priva di documentabili mezzi di sussistenza”. (Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo, 1911)


“I pregiudizi e tutte le brutture e turpitudini della vita sono utili, perché col tempo si trasformano in qualcosa di utile, come il letame in humus”
Anton Čechov, La corsia n.6, 1892


“La mente aperta conduce alla verità e male che vada alla conoscenza; anche se si perde la giusta via vale la pena tentare”.

Antonio Tortora, La vita presente è l’unica opportunità che non deve essere assolutamente persa, Pseudobiblia 2014



Zona flegrea Osservazioni antropologiche di #antoniotortora   da Monte Sant'Angelo 10/11/2014
delle scie nell'azzurro cielo (un'occasione per ammirare splendidi panorami)






sabato 29 novembre 2014

libere meditazioni


 «Andai sul Monte Echia - Pizzofalcone ("nei boschi" scrive  Henry David Thoreau nella celebre opera Walden) perché desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto. Non volevo vivere quella che non era una vita, a meno che non fosse assolutamente necessario. Volevo vivere profondamente, e succhiare tutto il midollo di essa, vivere da gagliardo spartano, tanto da distruggere tutto ciò che non fosse vita, falciare ampio e raso terra e mettere poi la vita in un angolo, ridotta ai suoi termini più semplici».



L'inizio della frase "Andai sul Monte Echia - Pizzofalcone" costituisce un libero adattamento letterario operato da Antonio Tortora per far capire al lettore e al surfer occasionale l'importanza energetica del sito più importante della città di Partenope, o Palepoli se si vuole, ed anche il più sconosciuto agli stessi napoletani. Qui l'energia cosmico-tellurica irrompe nello spazio e nel tempo prendendo, simbolicamente, il posto dell'energia naturale del bosco di Waldeniana memoria cui allude con tanta determinazione Thoreau.






"I giornalisti Antonio Tortora di Napoli.com e Danilo Capone de L'Espresso Napoletano in esplorazione antropologica in un luogo primigenio dove cogitare, meditare e contemplare appare doveroso, necessario e irrinunciabile".  

Una fonte d'ispirazione

un'esperienza myst-ica


 
presso il lago Fusaro (casina Vanvitelliana) - #antoniotortora
 




Il Maestro Orafo Antonio Petacca all'opera nel suo laboratorio (foto di Antonio Tortora),
le scale di Napoli, da percorsi appiedati a gioielli della città.
link all'articolo de L'Espresso Napoletano





venerdì 28 novembre 2014


Non é una distesa desertica con effetto Fata Morgana sullo sfondo bensì il possente muro dell'ex carcere minorile Filangieri visto dal basso

Playlist su youtube  Napoli per le scale;
Scale, calate, discese, gradini, gradoni, rampe, le scale di Napoli sono degli antichi percorsi pedonali che congiungono le colline con il centro e la costa. I più antichi percorsi gradinati della città, il più delle volte, sono nati grazie all'interramento di torrenti o sorgenti, che un tempo scorrevano appena fuori la città.
Queste strade furono innalzate anche per collegare facilmente le varie emergenze monumentali, soprattutto religiose: monasteri, ritiri, chiese, ecc. o soprattutto, per esigenze urbanistiche.
Risultano tutt'oggi oggetto di studio e sono considerati dei veri e propri capolavori urbanistici.



Non é mera questione di meditazione, buddismo, zen, esicasmo o quant'altro; bensì é questione di interrogativi supremi che cercano risposte. Noi crediamo che nella poesia "Gradini" dello scrittore tedesco Hermann Hesse, Premio Nobel per la letteratura nel 1946, ci siano risposte precise a quesiti cui non ci si può esimere dal ricercare risposte. Il punto interrogativo del dubbio, dell'incertezza e della titubanza caratterizza la nostra vita inesorabilmente e ad un certo momento dobbiamo fermarci, tirare un respiro, impedire che l'ansia soverchi noi e tutto il nostro essere, dobbiamo aggiustarci gli occhiali sul naso e dobbiamo guardarci indietro per esaminare la nostra esperienza, dobbiamo guardare i nostri piedi per capire fin dove siamo arrivati, dobbiamo guardarci intorno per scoprire in quali territori ci siamo addentrati ed infine, cosa difficile dopo una lunga e meditata pausa, dobbiamo guardare avanti dimenticando per un secondo tutto quanto ci circonda, e riprendere finalmente il cammino. Si tratta di una scala antropologica che parte dalla materia corporea e dal corpo vivente, attraversa l'affettività, l'intelligenza e la libertà, sosta per qualche tempo nell'autocoscienza; infine raggiunge la supercoscienza. Una vera e propria piramide ascensionale che conduce l'uomo a sviluppi imprevedibili e unici per ogni essere vivente. 

Gradini (Hermann Hesse)

Come ogni fior languisce e
giovinezza cede a vecchiaia,
anche la vita in tutti i gradi suoi fiorisce,
insieme ad ogni senno e virtù, né può durare eterna.
Quando la vita chiama, il cuore
sia pronto a partire ed a ricominciare,
per offrirsi sereno e valoroso ad altri, nuovi vincoli e legami.
Ogni inizio contiene una magia
che ci protegge e a vivere ci aiuta.
Dobbiamo attraversare spazi e spazi,
senza fermare in alcun d'essi il piede,
lo spirto universal non vuol legarci,
ma su di grado in grado sollevarci.
Appena ci avvezziamo ad una sede
rischiamo d'infiacchire nell'ignavia:
sol chi e' disposto a muoversi e partire
vince la consuetudine inceppante.
Forse il momento stesso della morte
ci farà andare incontro a nuovi spazi:
della vita il richiamo non ha fine....
Su, cuore mio, congedati e guarisci...
playlist Antonio Tortora


su youtube le escursioni, emozioni, visite antropologiche sulle tracce dell'Homo Partenopeus e sannitico

da parte del giornalista #antoniotortora