lunedì 24 ottobre 2016

DOPO IL FUMO UN' ALTRA PIAGA CONTAMINA I GIOVANISSIMI A PARTIRE DAGLI 11 ANNI: L' ALCOLISMO ADOLESCENZIALE IN TUTTE LE SUE FORME. DALLA DRUNKORESSIA AL BINGE DRINKING.

COSA STA SUCCEDENDO NELLA MENTE DEGLI ADOLESCENTI? PERCHE' NON VENGONO EFFETTUATI ADEGUATI CONTROLLI DA PARTE DELLE AUTORITA' COMPETENTI AL FINE DI PREVENIRE LA VENDITA DI ALCOL AI MINORI, AGLI ADOLESCENTI E AI NOSTRI FIGLI?
 di Antonio Tortora


Immagine tratta da Nonsolobaronia
"Drunkoressia" ovvero consumo eccessivo di alcol nella quasi totale assenza di cibo; "cicchetto" o "shottino" ovvero il secondo cocktail da cui parte irrefrenabile la serie di bevute; "binge drinking" ovvero più di sei bevande alcoliche bevute in un lasso di tempo breve. Questo è il nuovo lessico che si impone fra i giovanissimi più fragili, fra gli adulti che si adoperano per contenere il pericoloso fenomeno, fra gli addetti ai lavori che studiano tale manifestazione di disagio esistenziale ed ancora tra il personale sanitario e le forze dell'ordine che sempre più spesso sono costretti a intervenire nei casi di emergenza alcolica e degli stati di ebbrezza più significativi. Un nuovo flagello si sta abbattendo sui giovanissimi che, non riconoscendosi in un mondo fortemente meccanizzato e robotizzato, cercano stimoli per uscire fuori dagli schemi di un frame rigido che li vuole sempre più competitivi e sempre più subdolamente disposti a troppi e repentini cambiamenti di natura sociale e antropologica. Inoltre il desiderio scomposto di diventare adulti prima del tempo, tipico di tutte le epoche storiche, e la totale scomparsa della vera e reale comunicazione umana resa inesistente dal mezzo tecnologico (iPhone, tablet, pc, smartphone, webcam e virtual reality) che esercita un fascino spaventoso e irrazionale sulle nuove generazioni, tipico di questa ultima fase storica, contribuiscono a creare un micidiale mix che conduce alla fuga dalla realtà. Riteniamo che il "bere" trovi la sua radice in un horror vacui derivante dalla mancanza di valori consolidati, dall'abbandono di schemi di vita ritenuti obsoleti e non più adeguati ai tempi moderni, dalla velocissima e irreversibile crisi della famiglia attaccata da tutte le parti da nuove concezioni sociali; inoltre dalla mancanza di speranza per un futuro sempre più incerto e aleatorio, dalla inefficienza e dalla ripetitività di una scuola che non prepara a niente mentre trasmette soltanto una cultura caotica e condizionante lontana mille miglia dalla realtà vera e dai suoi problemi. Infine deriva dallo stesso concetto di lavoro ormai stravolto dall'impossibilità di trovarne a causa di una crisi economica incipiente e a dir poco patologica nonchè ridotto a una temporanea chimera perchè saltuario, miseramente pagato, non qualificante e senza prospettive future di crescita e miglioramento. I giovani non sono stupidi e masticano le stesse nostre incertezze e le nostre stesse paure avendo intuito, con una certezza e una consapevolezza forse superiore a quelle conseguite da chi ancora riesce ad adattarsi a cambiamenti drammatici ed epocali, come quelli attualmente in corso, che c'è qualcosa che non va nel sistema che è alla base della contemporaneità. Questa è la nostra opinione e a poco giova parlare di mode perchè anche gli adolescenti sanno che l'alcol bevuto senza misura e controllo è fortemente tossico per la salute corporea e psichica; di imitazione degli adulti perchè sono in molti a praticare la strada dell'alcolismo progressivo senza necessariamente provenire da famiglie dove si abusa di alcol (un pò come accade per il fumo e per gli stupefacenti); di fretta di crescere perchè le difficoltà che incontreranno nel futuro sono ormai molto chiare ed evidentissime. C'è qualcos'altro su cui anche i cosiddetti esperti e i ricercatori, che si avvalgono solo di sondaggi, numeri, dati, risultati clinici, analisi di mercato e studi eccessivamente specialistici e algoritmici, non indagano abbastanza perchè le specializzazioni eccessive spesso non tengono conto del quadro olistico ben più efficace nel tentativo di spiegare un fenomeno e ricercarne una soluzione. Da genitori e da operatori della comunicazione ci chiediamo come mai il controllo sulla vendita degli alcolici ai minori siano così blandi e quasi inesistenti? Come mai, pur essendo state emanate leggi, norme e regolamenti in tale delicata materia, coloro che sono abilitati alla vendita di alcolici ovvero bar, enoteche, caffetterie, pub, bistrot e infiniti altri tipi di mescite tra cui vinerie alla moda, internet cafè e discoteche, ben di rado vengono sanzionati per un'attività che è conclamatamente illegale? Per verificare tale affermazione è appena sufficiente farsi un giro nei "places to drink" laddove si radunano folle di giovanissimi nei giorni e negli orari convenuti. Qui la complicità tra gestori delle attività commerciali e adolescenti regna sovrana. Ovviamente nessuno vuole invocare il ritorno ai tempi del proibizionismo che ebbe, negli Stati Uniti, l'unico effetto di stimolare esponenzialmente il gusto del proibito nonchè di creare un contrabbando specializzato e criminale fatto di boottleging (trasporto abusivo di sostanze alcoliche) e di speakeasies (il proliferare di locali clandestini). Si tratta solo di far applicare la legge. Nel caso di Napoli, da Monteoliveto al centro storico, da Chiaia a via Aniello Falcone, dal Vomero alle periferie i baretti che violano le regole sono numerosissimi, agiscono indisturbati, non fanno nulla per limitare i danni e, anzi, soddisfano tutte le esigenze del binge drinking indiscriminatamente inventando cocktail sempre più micidiali, sempre più a basso costo, sempre più scadenti. Lo sballo low cost va di moda e coinvolge, stando a recenti dati raccolti nel nostro Paese, circa trecentomila giovanissimi che oltre a danneggiare la propria salute incorrono frequentermente in danni collaterali quali litigi, colluttazioni e incidenti stradali; le unità operative di pronto soccorso di tutti gli ospedali d'Italia e ovviamente di Napoli registrano un'impennata nei ricoveri per cause correlate all'abuso di alcol, tra sbornie pesanti, ubriacature, sbronze collettive e, come confermato dalle più recenti cronache, coma etilici talvolta letali. Il desiderio di emulare, di impegnarsi con atteggiamenti diu sfida nei confronti delle regole di sistema coinvolge anche le ragazze giovanissime che hanno raggiunto ormai un vero primato nella drunkoressia, bevendo molto e nopn mangiando quasi per mantenere una improbabile linea e per piacere di più secondo standard estetici ritenuti, a nostro avviso a torto, necessari al gusto odierno. Ci siamo astenuti dallo snocciolare dati ministeriali o dell'Organizzazione Mondiale della Sanità perchè non siamo addetti ai lavori ma cerchiamo, piuttosto, interpretazioni a un fenomeno che sta assumento, a livello internazionale ma anche a livello nazionale, aspetti preoccupanti.