mercoledì 9 marzo 2016

L' ITALIA: UN PAESE DIVORATO DALLA PARTITOCRAZIA E RIDOTTO ALLO STREMO.

Ci chiediamo per quale ragione la partitocrazia, mai come ora saldamente al potere nel nostro Paese, venga ancora tollerata dagli italiani nonostante la devastazione civile, morale, economica e antropologica di cui si è resa, ormai da troppo tempo, responsabile.
di Antonio Tortora




Immagine tratta da "Lavocedinewyork.com"



Da sempre, perchè questa è la verità, quando si parla di partiti politici nonchè dei loro esponenti a qualunque livello, nel nostro Paese, non si può fare a meno di lasciare che vengano alla mente tutta una serie di sinonimi della parola "ladro". Dunque l'elenco è particolarmente lungo e occorre un pò di tempo per scorrerlo tutto: brigante, grassatore, borsaiolo, disonesto, profittatore, predone, scassinatore, strozzino, malfattore, rapinatore, bandito; ed ancora criminale, usuraio, ladrone, furfante, imbroglione, sanguisuga. Nella nostra Partenope abbiamo un sostantivo colorito ma efficace, etimologicamente esatto e storicamente affermato  per esprimere questa lunga sia pur parziale lista di sinonimi: mariuolo. Indubbiamente qualche benpensante, conformista e "politically correct" si affannerà a ribadire che ci sono anche politici onesti perchè simpatici,  bravi perchè dotati di ornata favella, in gamba perchè molto presenti in falsi e grotteschi talk show che i media televisivi e radiofonici propinano a più non posso, impegnati e seri perchè si cimentano in lunghe, teatrali e inutili prolusioni all'interno di un Parlamento ormai irreparabilmente lontano dal Paese reale fatto da cittadini ormai delusi e risentiti dopo oltre un secolo di malgoverno. Ma a noi non interessa minimamente, non siamo mai stati raccomandati da nessuno e ne paghiamo il prezzo, non dobbiamo dire grazie a nessuno per cui possiamo camminare a testa alta, non siamo prezzolati, assoldati nè pagati da nessuno perchè crediamo nella libertà di pensiero e di parola. Non solo ma riteniamo che tutti coloro che sono compartecipi del sistema e dunque  impantanati nella palude partitocratica siano ben visibili e riconoscibili nel loro sudiciume morale. La cosa strana, e ci asteniamo dal percorrere a ritroso la storia della politica italiana perchè drammaticamente nota a tutte le sue vittime ovvero alla maggioranza dei nostri compatrioti nonchè agli osservatori stranieri che ci osservano sbigottiti, è che i maledetti partiti politici sono stati sempre considerati  alla base di tutta la vita del Paese. Eppure nella parte prima della Costituzione, laddove si parla dei diritti e doveri dei cittadini, e al titolo quarto laddove si definiscono i rapporti politici, enuncia con mirabile chiarezza: "Tutti i cittadini hanno il diritto (e non il dovere aggiungiamo noi) di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale". Ebbene dalla facoltà di costituire partiti e quindi di potersi ad essi iscrivere si è giunti allo strapotere e al dominio incontrastato della partitocrazia. Come si è potuto giungere a tale nefasto risultato? In questo Paese non si fa altro che parlare dei latrocinii posti in essere dai partiti politici, dal loro controllo assoluto su tutto quanto avviene sul territorio nazionale, si passa da uno scandalo all'altro senza alcun ritegno; tutte le forze politiche sono in qualche maniera responsabili e complici della distruzione sistematica e capillare di un intero Paese; tutte d'accordo su una tassazione ingiusta e vessatoria al fine di ricattare il cittadino e renderlo impotente; tutte d'accordo sul ricorrere a una immunità totale al fine di non essere condannate per reati gravissimi; tutte d'accordo a svendere ciò che di buono abbiamo, storiche imprese, straordinarie opere d'arte e prestigiosi immobili, alle potenti Corporation ricorrendo a un indicibile sistema di accordi sottobanco e illecite corruttele. Inoltre sono tutte d'accordo a procacciarsi ogni genere di finanziamenti pubblici nonostante il parere sfavorevole dell'intera comunità nazionale espresso attraverso il referendum del 1993 e ad assicurarsi finanziamenti più o meno occulti da potenze straniere, dalle più svariate lobbies nonchè dalle consorterie mafiose che preferiscono investire piuttosto che sparare. Talvolta, anzi spesso a dire il vero, sembra che le forze politiche si contrastino a vicenda, per tacitare l'opinione pubblica ovviamente, infatti si tratta soltanto di broadcasting ovvero becera cinematografia cui nessuno crede più e i cui attori principali sono le gerarchie partitocratiche diuturnamente impegnate a recitare nelle innumerevoli puntate di telenovelas e sceneggiati che sarebbe il caso di chiudere in maniera definitiva.




Immagine tratta da "Politicamagazine.info"



E' vero la Costituzione, che comunque deve essere sempre rispettata da tutti i cittadini, pena il carcere, tranne che dai partitocrati di governo e opposizione che evidentemente ne sono immuni, riconosce che i partiti siano necessari ma non ne prevede le modalità organizzative, non vi attribuisce personalità giuridica e neppure ha stabilito regole certe, da un punto di vista legislativo, per cui i presidenti e i segretari generali, i congressi e le conferenze, i comitati centrali e gli uffici politici ed infine i segretari amministrativi e i tesorieri, dunque una pletora di soggetti dotati di poteri inimmaginabili e non controllati da nessuno, guidano l'occupazione sistematica di tutte le cariche elettive e la manipolazione totale di elezioni ormai ridotte a mera farsa.
Si sono spartiti tutto ciò che c'era da spartire, hanno lottizzato tutto ciò che c'era da lottizzare, diventando artefici di un continuo e pericoloso gioco delle tre carte con cui raggirare e ingannare un popolo che cerca, ormai, solo di sopravvivere. Le tre carte sono: fisco iniquo e vessatorio, burocrazia invincibile e folle, giustizia dai tempi biblici e mai stata così ingiusta. Tali tre carte, metafora di un gioco d'azzardo di cui i partitocrati sono diventati abilissimi e senza avversari, si sono trasformate rapidamente in tre armi di distruzione di massa attraverso cui mortificare e avvilire gente che ha sempre lavorato e che oggi cerca di scappare dalle vessazioni perchè non ne può più; gente che ha sempre pagato tasse in eccesso e che è condannata a risanare un debito pubblico in parte inesistente e pertanto diventato favola e leggenda, in parte frutto di errori di classi dirigenti che mai, in questo Paese, hanno pagato per le loro negligenze, per i loro abusi ingiustificati e per i loro crimini commessi a piene mani distruggendo un Paese operoso e creativo.  Gli organi intermedi del potere, a qualunque livello, sono stati contaminati dalle logiche partitocratiche. Presso tutte le amministrazioni l'inettitudine è ormai diventata regola, l'abuso di potere è ormai diventato metodo, la corruzione è stata implementata in maniera inestirpabile nonostante la sorveglianza di una magistratura lottizzata anch'essa, l'arroganza è ormai diventata sistema e il cittadino-suddito è obbligato a vivere dimenticando quale sia la vita in un Paese veramente libero e non occupato dai partiti che tutto muovono. 

Corruzione politica Immagine tratta da www.imolaoggi.it



Non ci siamo dilungati troppo su un argomento che indispone gli italiani e su cui già sono stati scritti interi volumi tuttavia ci piace ricordare una frase del grande Leonardo da Vinci che parlando degli accademici ovvero di coloro che non sono da considerarsi "discepoli dell'esperienza" nel settore delle scienze e delle arti ebbe a dire: "Le parole che escono dalle loro bocche sono sagge come l'aria che mollano dai loro culi". Francamente troviamo tali parole molto significative e appropriate in riferimento ai nostri politici del passato, del presente e (purtroppo) del futuro e intendiamo ricordarle, come monito e riflessione, a tutti coloro che ancora guardano i talk show, ancora leggono le interviste e ancora si deliziano e vanno in estasi quando i loro politici preferiti tronfi di retorica a buon mercato, usando il solito astruso e incomprensibile politichese, continuano a prenderci tutti in giro.