martedì 12 maggio 2020

CARO PRESIDENTE, COLLEGA, SIAMO UN GRUPPO DI PROFESSIONISTI DEL DIRITTO, CIOE' DI QUELLE "SAGGE RESTRIZIONI CHE RENDONO LIBERI"...........CON QUESTE PAROLE INIZIA LA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO CONTE INOLTRATA DA PIU' DI 200 PROFESSIONISTI DEL DIRITTO. E' PATROCINATA DAL GIURISTA, PROFESSORE DI DIRITTO INTERNAZIONALE E COMPARATO DELLA CALIFORNIA E DI DIRITTO CIVILE DI TORINO UGO MATTEI E DA FABRIZIO AROSSA DELLO STUDIO LEGALE FRESHFIELDS BRUCKHAUS DERINGER LLPL.
Gli uomini di Diritto sono tenuti a schierarsi sempre dalla parte della Giustizia alla stessa maniera in cui i medici sono tenuti a osservare il giuramento di Ippocrate. Molti pensano che alcune parole, tra cui libertà di espressione, di movimento e di iniziativa economica; principio di proporzionalità, trasparenza e contraddittorio siano solo eleganti lemmi. In realtà esse rappresentano Principi fondamentali dell'habeas corpus e cioè quelle norme costituzionali che garantiscono la libertà personale del cittadino. A chi ha dimenticato il Diritto è necessario ricordare che nessuno sconto potrà essere accordato nè all'attuale governo Conte/bis nè a quelli che verranno.

di Antonio Tortora

Tratto da: https://www.salentometropoli.it

Nella lettera dei giuristi si insiste sulle eccessive e non proporzionali "restrizioni delle libertà fondamentali messe in campo dal Governo centrale e da enti locali per fronteggiare l'emergenza Covid-19 e che generano gravi dubbi di costituzionalità e rappresentano un pericoloso precedente per lo Stato di diritto". Si sottolineano alcuni punti fondamentali: in primis la necessità di un ritorno alla normalità costituzionale. I provvedimenti gravemente restrittivi sono stati accettati dalla popolazione in virtù di un patto sociale mantenuto dai cittadini solidali ma violato dallo Stato che non ha fatto pienamente la sua parte nel predisporre le risorse necessarie per fronteggiare l'emergenza. I provvedimenti restrittivi delle libertà costituzionali e i meccanismi di sorveglianza sono stati attuati in maniera assolutamente aggressiva senza alcun rispetto della persona e del principio di proporzionalità. Inaccettabilmente la giurisdizione è stata sospesa mentre la Giustizia, in uno Stato di diritto, è un'attività essenziale (Non c'è Stato senza giurisdizione). Gli organi di informazione e la pubblica opinione sono stati esclusi, de facto, da giusti e doverosi contraddittori e l'assenza assoluta di trasparenza hanno fatto venire meno la fiducia nello Stato. L'informazione infatti è stata lasciata alle indiscrezioni mediatiche, a conferenze stampa in cui i giornalisti non hanno ricevuto risposte soddisfacenti o, peggio, sono tacitati dai burocrati della Protezione civile e dai rappresentanti delle istituzioni o ancora non vengono presi in considerazione  nonostante le pertinenti domande. Un'arroganza che non si era mai vista fino ad ora che si è perpetuata nelle irrituali dirette notturne su Facebook senza contraddittorio e senza possibilità di approfondimento circa le varie questioni di cui si parla e di quelle omesse. Centinaia di provvedimenti normativi emanati dal Governo centrale e degli enti locali, fumosi, incomprensibili e contraddittori non hanno mai espresso nulla di nuovo tranne che ribadire le sterili e paternalistiche formule contiane: "noi consentiamo......noi permettiamo......noi concepiamo........" tipiche dei nuovi conducator che nascondono la loro ferocia dietro una maschera paternalistica e a una ostentata quanto ipocrita e paesana eleganza. Il problema dell'informazione si riverbera, ovviamente, anche sul comportamento di quelle Think Tank che sarebbero i comitati tecnico-scientifici, le commissioni e le task force che operano nell'ombra e che non sono state elette da nessuno per cui non hanno alcuna validità costituzionale; sono composte da tecnocrati non politicamente responsabili sebbene caratterizzati da pericolosissimi conflitti di interesse e spesso in disaccordo fra loro. Il Presidente del Consiglio Conte ha conferito a questi gruppi occulti poteri illimitati e pertanto si avvalgono della diritto di secretare documenti e studi, di non fornire documentazioni e spiegazioni nemmeno ai membri dell'esecutivo, di richiedere insistentemente uno scudo penale che gli consenta di non pagare, in un secondo momento, il prezzo delle loro folli sperimentazioni sociali sacrificando ampie fasce di popolazione.
Questo lo stato dell'arte e, chiosa la lettera indirizzata dai giuristi al Presidente Conte, "nell'ora più buia, ci paiono necessari dialogo e umiltà".

LO STATO DEVE RENDERE CONTO (THE STATE MUST BE HELD ACCOUNTABLE)

Tratto da: httpwww.lavocedelserchio.it
TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA: https://generazionifuture.org/docs/Lettera_aperta.pdf#page=1&zoom=auto,-107,842


Fonti:
https://generazionifuture.org/bacheca/lettera_aperta.php. (Comitato Rodotà: Qualsiasi professionista del diritto, accadamico, magistrato, avvocato giurista d'impresa, voglia aderire:
Può inviare una mail a giuristiperfase2@gmail.com indicando il Nome, Cognome e numero di Telefono).
https://generazionifuture.org/docs/Lettera_aperta.pdf  (Testo integrale della lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri.
https://generazionifuture.org/index.php (Homepage Comitato Rodotà; per aderirre).

 


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