mercoledì 1 aprile 2020

MENTRE IL GOVERNO ADOTTA GRAVISSIME RESTRIZIONI AI DANNI DI TUTTI GLI ITALIANI CI CHEDIAMO PERCHE' NON FA NULLA PER ANDARE INCONTRO ALLA POPOLAZIONE CHE, TERRORIZZATA DALLA EPIDEMIA VIRALE, AFFAMATA, SENZA RISORSE E SEGREGATA IN CASA VIENE TRATTATA ALLA STREGUA DEI CRIMINALI?

di Antonio Tortora

 
Tratto da:www.welfarenetwork.it
Il grave interrogativo che poniamo nel titolo nasce dal fatto che, tra decreti, ordinanze, controlli polizieschi e minacce militariste, gli italiani si sentono oppressi da un apparato statale che è lontano mille miglia dalla vita delle persone normali e che viene visto come un nemico temibile vista la guerra psicologica che, quotidianamente, viene portata avanti indiscriminatamente. Tra restrizioni forse anticostituzionali, sanzioni amministrative, denunce penali, quarantene, trattamenti sanitari obbligatori e un odioso e costante abuso autocertificativo, nessuno può fare più nulla ormai da troppo tempo. Certo c'è una emergenza sanitaria serissima ma giustifica tutto questo? La grancassa mediatica allarmistica unica, il potere decretizio unico, il potere medicocratico unico, confluiscono tutti in un imbuto strettissimo che terrorizza, deprime, e occulta le respnsabilità di quanti hanno distrutto, in maniera criminale, la sanità pubblica. Qualcuno scrisse: "il futuro è nella guerra psicologica" e i potenti di turno ne hanno fatto tesoro divenendo i torturatori di un popolo che sta entrando velocemente nel mattatoio sociale, econonomico e antropologico da cui potrebbe non uscire più. La Psyops è servita e nei reparti operazioni e valutazioni psicologiche governativi stanno già studiando i comportamenti di oltre 6o milioni di persone; stanno già perfezionando piani strategici per spingersi oltre il limite; stanno cominciando a contare i decessi dovuti non alla terribile polmonite interstiziale acuta ma allo stato di continua angoscia che annebbia il pensiero, la ragione e la vita stessa. Come dire una lobotomia di massa quasi sicuramente ben riuscita visto che gli hashtag filogovernativi "io resto a casa", "andrà tutto bene", "lavatevi le mani", "state lontani anche da chi amate", "restiamo uniti" (solo virtualmente è ovvio), "donate con senso di solidarietà" (e tutti i miliardi che la classe politica ha fatto scomparire?) e un'infinità di altre arguzie psicologiche hanno fiaccato la volontà della gente. Altri hashtag ben più drammatici si fanno avanti nella mente delle persone: "morirò comunque", "schiatterò in ambulanza" oppure "quando uscirò di prigione?" Giunge dunque a compimento una sporca operazione di stigmatizzazione facendo diventare chi esce, a qualsiasi titolo, un delinquente; chi cammina più a lungo del previsto un malvagio; chi non mette la mascherina, perchè da oltre due mesi non se ne trovano, un untore; chi è semplicemente raffreddato o allergico un vero e proprio creatore di clusters infettivi. Insomma siamo tutti agli arresti domicilari e quando, per giustificato motivo (cosa ridicola se non fosse troppo seria), usciamo ci ritroviamo nel bel mezzo di una pletora di sceriffi di contea che ti guardano torvi e sono pronti a redarguirti arrogantemente. Bene, così facendo ce la prendiamo uno con l'altro sprecando energie e avvelenandoci la vita; altro che distanziamento sociale. Già accadono numerose liti per motivi di precedenza o per altre futilissime ragioni fuori dalle banche, dai suprmercati, dgli uffici postali, dai pochi negozi ancora aperti. E' ovvio che per il combinato disposto (usiamo anche noi una terminologia giuridica) di paura, stress, soprusi e controlli polizieschi può succedere qualunque cosa a chiunque in ogni momento. Follia collettiva. Oltretutto pare che un ingente spiegamento di forze militari sia pronto a intervenire; ma dov'è il nemico? Forse il popolo che i militari hanno giurato solennemente di proteggere e difendere?

Tratto da: disinformazione.it
LE NOSTRE PROPOSTE CONCRETE E FACILMENTE REALIZZABILI DA UN GOVERNO CHE SI SENTA ITALIANO E NON ANTI-ITALIANO, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.

Come il Presidente americano Donald Trump ha imposto alla General Motors e alla Ford di riconvertire, ad horas, alcuni reparti e di riaprire il vecchio stabilimento di Lordstown in Ohio per produrre ventilatori polmonari, avvalendosi del Defence Production Act del 1950, così il nostro Governo, che peraltro è molto fantasioso, dotrebbe darsi da fare anzichè decretare compulsivamente, promettere soltanto e promulgare proclami propagandistici. 
Potrebbe, ad esempio, obbligare le compagnie assicurative a non riscuotere il pagamento della polizza per tutto il periodo epidemico e di arresti domiciliari. A tal proposito, è vero, il decreto "Cura Italia" ha previsto l'allungamento della copertura assicurativa di 15 giorni oltre quelli che il Codice Civile già prevede oltre la scadenza, ma ci pare misera cosa. Sarà utile ricordare che è dal  24 dicembre 1969 che le compagnie beneficiano della obbligatorietà assicurativa incassando cifre stratosferiche abusando di posizione dominante; è arrivato il momento di restituire il favore per uno scopo pandemico-sociale. In tal caso l'Italia che è stato l'ultimo paese della Comunità Economica Europea e degli Stati occidentali ad avanzata industrializzazione ad adottare l'assicurazione obbligatoria diventerebbe il pimo paese al mondo a non far riscuotere il "premio" alle straricche compagnie assicurative.
Potrebbe, ad esempio, obbligare la grande distribuzione organizzata a donare scorte alimentari, necessarie alla sopravvivenza, alle fasce sociali più bisognose tanto per ricambiare gli innumerevoli favori ottenuti da amministrazioni irresponsabili e per controbilanciare i guadagni spropositati, in totale assenza di concorrenza commerciale, visto che solo i supermercati sono autorizzati a rimanere aperti all'epoca del coronavirus. Chiariamo di quali favori stiamo parlando. All'epoca del primo governo Prodi (sinistra ultraliberista) alle Regioni fu accordato il potere di favorire la grande distribuzione con mega attività commerciali collegandosi all'art.41 della Costituzione che prevede la libertà di iniziativa economica privata. Purtroppo però fu dimenticato l'art.9 della Costituzione che prevedeva la tutela del paesaggio e per questa ragione si ebbe la cementificazione di centinaia e centinaia di ettari di superficie agricola e la conseguente devastazione del paesaggio naturale. Un vero scempio aggravato dalla più recente realizzazione di borghi artificiali, quasi cinematografici, che l'antropologo francese Marc Augè ha definito "non luoghi". Inoltre fu dimenticato l'rt.42 della Costituzione che chiarisce bene la funzione sociale della proprietà privata. Per non tacere delle tangenti molto diffuse tra cui il "listing fee" che il fornitore paga per poter essere esposto sullo scaffale e dell'una tantum che lo stesso fornitore paga quando viene aperto un nuovo punto vendita; quasi una partecipazione al rischio d'impresa. Con tali lauti guadagni da parte della grande distribuzione organizzata, composta da un conglomerato di cooperative rosso-bianche, prima rivali oggi alleate, e da potenti gruppi stranieri dovrebbe essere pure arrivato il momento di restituire il favore per uno scopo pandemico-sociale.
Potrebbe, ad esempio, obbligare la Rai a rinunciare alla rata del canone (odiosa tassa caricata sulla bolletta della luce) corrispondente al periodo epidemico e di arresti domiciliari in cui tutti, per forza di cose, rimangono inchiodati di fronte allo schermo televisivo, quasi ipnotizzati, in attesa della conta dei morti e dei contagiati. 
Potrebbe, ad esempio, obbligare gli enti, ormai tutti privati, fornitori ed erogatori di pubblici servizi come acqua, luce e gas a dimezzare  oppure a non far proprio pagare le bollette visto che tra voci incomprensibili aggiunte e Iva calcolata sull'Iva (quindi al doppio) tali enti hanno lucrato in maniera esponenziale in un mercato "tutelato" per loro e di certo non per gli utenti finali che sono a dir poco spremuti come limoni. E' arrivato il momento di restituire il favore per uno scopo pandemico-sociale.
Potrebbe, ad esempio, obbligare le banche a erogare finanziamenti veloci e a fondo perduto ovvero senza vincolo di restituzione o interessi visto che i recenti governi, non occupandosi minimamente della crisi economica che già molto prima del coronavirus affliggeva gli italiani, hanno salvato importanti banche dal fallimento con soldi dei contribuenti. E poi non vanno dimenticati i facili guadagni percepiti illegalmente dalla pratica dell'anatocismo (interessi prodotti da altri interessi scaduti e non pagati); per noi ma non per la legge una forma di usura camuffata. E' arrivato il momento di restituire il favore per uno scopo pandemico-sociale.
Potrebbe, per esempio, obbligare le grandi aziende che hanno foraggiato e ancora foraggiano le campagne elettorali a costruire mascherine in un Paese incivile dove non si trovano dispositivi di protezione individuale neanche a pagarli a peso d'oro; e a tal proprosito ci teniamo a dire che se le mascherine diventeranno obbligatorie il provvedimento sarà illegittimo visto che non si trovano per colpa dei quarantennali tagli alla sanità e alla maledetta burocrazia chepietrifica e paralizza anche chi, da privato, vorrebbe produrle; forse perchè non è amico degli amici.
Basta suggerimenti ora. Solo poche considerazioni finali. Come mai, nonostante lo tsunami di decreti, non è stato finanziato nemmeno con un centesimo alcun istituto di ricerca al fine di studiare il coronavirus? E come mai tutti gli italiani, di fronte alla immane tragedia, si sentono soli quando il Presidente del Consiglio dei Ministri giorni fa, in qualche sua diretta Fb, ha detto: "lo Stato non lascia nessuno solo"? Ma lui, ci chiediamo, è mai stato in un ospedale e  ha mai visto gli stanzoni dei reparti strapieni di gente accasciata, sola e abbandonata anche dallo stesso personale sanitario che non ce la fa più?
 

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