lunedì 30 marzo 2020

POTREBBE ESSERCI UN NESSO DI CAUSA EFFETTO TRA 5G E CORONAVIRUS (Covid-19) VISTO CHE LE RADIAZIONI AD ALTA FREQUENZA  INDEBOLISCONO IL SISTEMA IMMUNITARIO E TALVOLTA, IN PRESENZA DI ALTRE PATOLOGIE, LO AZZERANO DEL TUTTO? IPOTESI SULL'ANOMALO CASO "LOMBARDIA".
 di Antonio Tortora




"La causa fa intuire un effetto, come ogni effetto consente di risalire a una causa"
                                                                                                          (Honorè de Balzac)
Tratto da: www.gsmarena.com

Nel dicembre del 2019 la Sindrome respiratoria acuta grave (Covid-19 o coronavirus di Wuhan) colpì la provincia cinese di Hubei e da lì si propagò molto velocemente alla Corea del Sud e all'Italia per poi diffondersi nel mondo diventando, verso la metà di marzo, pandemia. Notiamo a tal proposito che, almeno nei primi mesi e fino al momento attuale, l'alta mortalità della provincia cinese si è replicata nel nostro Paese e in Corea del Sud seguendo uno schema geometricamente preciso. Alludiamo alla progressiva implementazione tecnologica del 5G ovvero a una tecnologia di telefonia mobile di quinta generazione in grado di offrire prestazioni più elevate delle precedenti generazioni (4G/IMT-Advanced) che, guarda caso, ha interessato proprio i tre Paesi sunnominati. Ma andiamo con ordine concentrandoci su Cina e Italia.
Già dall'aprile del 2018 i gestori telefonici cinesi, China Unicom, China Mobile e China Telecom, individuarono le 16 grandi città dove effettuare la sperimentazione installando, durante il 2019, una selva di 130mila antenne 5G nell'intero paese di cui 10mila nella sola Wuhan e molte altre a Beijing, Hangzhou e Shenzen cioè proprio le città più colpite dall'epidemia virale. Ebbene, dal maggio 2019 l'installazione semiclandestina delle antenne 5G, tenuta nascosta alla popolazione e finanche a diverse amministrazioni locali che altrimenti avrebbero potuto opporsi come è accaduto per le Marche e in qualche caso avrebbero potuto opporre resistenza popolare come è successo a Quarto, nel napoletano, poco più di due mesi fa, la sperimentazione avanzata è stata condotta anche in Italia. La lista delle città è lunghissima e consta di 120 città fra cui moltissimi centri lombardi, drammaticamente coinvolti nell'espansione pandemica e con il più alto numero di deceduti. Quasi tutte le regioni sono coinvolte con grandi città, tranne Roma e Trento che, in origine, si opposero al progetto, e con piccoli paesi e frazioni. I centri lombardi ufficialmente coinvolti sono: Cergnago, Oltressenda, Tartano, Val di Nizza, Rosasco, Tornata, Canevino, Bianzano, Crotta d'Adda, Brallo di Pregola, Santa Margherita di Staffora, Mezzana Rabattone, Rognano, Comazzo, Lanzada. Quasi tutti comuni rientranti o comunque geograficamente limotrofi, nella iniziale e cinturata zona rossa suddivisa tra le province di Lodi, Bergamo, Pavia, Cremona e Sondrio. Coincidenza? Può darsi ma non siamo di questa opinione; contano i fatti e la sequenza causa-effetto. In Corea nel 2019 furono installate 75mila antenne 5G e negli Stati Uniti circa 10mila e la massima concentrazione di antenne si trova proprio nelle aree in cui l'epidemia virale ha contagiato massivamente provocando molti morti. Entro il 2020 circa 600mila antenne e ripetitori 5G, di cui la metà in Cina, saranno installati in tutto il mondo e lo stesso Celeste Impero ha provveduto a potenziare il sistema di ripetitori approfittando della costruzione dei nuovi e necessari ospedali d'emergenza con il pretesto di ampliare le possibilità nella delicata materia della telemedicina e della sicurezza sanitaria. In realtà tutti questi sistemi, altamente tecnologici, sono stati subito utilizzati per il controllo ossessivo e il tracciamento continuo dei cittadini cinesi; con relativo riconoscimento facciale, controllo remoto a mezzo di droni cyber-poliziotti e Intelligenza Artificiale che tutto memorizza e impara attraverso un mind uploading davvero imponente e pericoloso perchè confliggente con i diritti e le libertà individuali. Tutto ciò sta per essere realizzato dal Governo italiano che, entusiasticamente e acriticamente, apprezza e intende copiare il modello cinese, nonostante in quel paese sia in vigore una dittatura comunista con caratteristiche spiccatamente militari. Dal giugno del 2019 è Vodafone a coprire con il 5G anche Milano, Torino, Bologna, Roma e Napoli unitamente ad altre 28 città italiane. 
Ma veniamo al dunque e illustriamo in sintesi gli estremi della tesi. Si legge in un appello internazionale firmato nel 2015 da 215 scienziati provenienti da 41 paesi e indirizzato a organismi internazionali e a tutti i governi: "il 5G aumenterà in modo massiccio l’esposizione alle radiazioni a radiofrequenza (RF) sulle reti 2G, 3G e 4G per le telecomunicazioni già installate. E’ dimostrato che le radiazioni RF sono dannose per l’uomo e l’ambiente. Lo spiegamento del 5G costituisce un esperimento sull’umanità e sull’ambiente, definito come un crimine secondo il diritto internazionale”. Inoltre viene opportunamente ricordato che “numerose pubblicazioni scientifiche recenti hanno dimostrato che i campi elettromagnetici [EMF] colpiscono organismi viventi a livelli ben al di sotto dei livelli limite indicati dalla maggior parte delle linee guida internazionali e nazionali “. A dire il vero già negli anni '70 un dossier della CIA desecretato nel 2012 in circa 30 pagine affrontava il delicato tema degli "Effects of non-ionizing electromagnetic radiation" rifacendosi a fonti scientifiche russe molto avanzate per l'epoca, sebbene pionieristiche, negli studi biologici, radiobiologici e nelle radiazioni elettromagnetiche. La Dott.ssa Fiorella Belpoggi, Direttrice dell’Area Ricerca dell’Istituto Ramazzini di Bologna già nel 2018 pubblicò un “Resoconto dei risultati finali riguardanti i tumori del cervello e del cuore in ratti Sprague-Dawley esposti dalla vita prenatale alla morte spontanea a campi elettromagnetici a radiofrequenza, equivalenti alle emissioni ambientali di un ripetitore da 1.8 GHz”. Lo studio, il più grande mai realizzato su radiazioni a radiofrequenza, supportato dal Centro di ricerca sul cancro “Cesare Maltoni” è stato cofinanziato dai soci dell’Istituto Ramazzini, da Arpa, Regione Emilia-Romagna, Fondazione Carisbo, Inail, Protezione Elaborazioni Industriali (P.E.I.), Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Children With Cancer (UK), Environmental Health Trust (USA). Dallo studio si evince, come conclusione, che “sebbene l’evidenza sia quella di un agente cancerogeno di bassa potenza, il numero di esposti è di miliardi di persone, e quindi si tratta di un enorme problema di salute pubblica, dato che molte migliaia potrebbero essere le persone suscettibili a danni biologici da radiofrequenze”. Dai dati emerge un esplicito invito a rafforzare la richiesta di adottare precauzioni di base a livello globale. (Il paper è disponibile online dal 22 marzo 2018 sulla rivista internazionale peer-reviewed Environmental Research, edita da Elsevier). La materia elettromagnetica in generale sembra essere segreta o quantomeno riservata visto che, pr quanto ne sappiamo, non è disponibile al pubblico un registro cittadino delle antenne nè un report di dati costantemente aggiornati sull'inquinamento elettromagnetico; così come pare che non esistano centraline per il controllo e il monitoraggio dei campi elettromagnetici nè elettrici, nè magnetici. Una materia, come dire fluttuante e apparentemente lasciata al caso e all'improvvisazione; eppure, visti i numerosi casi di elettrosensibilità, al di fuori di specifiche malattie cui dopo facciamo riferimento, anche l'Istituto Superiore di Sanità se ne occupa non troppo diffusamente e specifiche associazioni sono sorte sul territorio nazionale ed estero per cercare di tutelare coloro che soffrono per questa fragilità.

Tratto da: www.galileonet.it
Alla domanda se esiste una specifica e precisa connessione tra il 5G e la esponenziale diffusione del coronavirus dovrebbero rispondere i ricercatori e gli studiosi; ma ci rendiamo conto che la materia è particolarmente spinosa. Per questa ragione gran parte di coloro che dovrebbero studiare e valutare i rischi di un progresso entropico e irragionevole, spinto a tal punto da far perdere di vista anche la salute umana, tendono ad adagiarsi su posizioni acritiche e superficiali. Nella contemporaneità l'ideale di evoluzione tecnologica, ab limitum e per sempre, è diventato un vero e proprio dogma di fede scientista che il fedele à la page è obbligato ad accettare; altrimenti si ritrova in uno stato di isolamento perchè non adeguato ai tempi nonchè in uno stato di colpa grave per non aver mostrato entusiastica fiducia nei confronti della tecnologia. Una cosa è sicura: sono ormai innumerevoli gli studi scientifici che provano l'indebolimento del sistema immunitario e troppo spesso, la sua completa disattivazione soprattutto laddove l'età e le condizioni di salute sono già compromesse da altre patologie o da particolari fragilità. Ovviamente non va trascurato l'inquinamento atmosferico e l'uso massiccio di pesticidi per cui il quadro, unitamente allo tsunami elettromagnetico (5G) in cui già da tempo ci troviamo a vivere, diventa devastante. E ciò potrebbe essere accaduto in Lombardia visto che gli scienziati, alla luce della sola esperienza medica, non riescono a spiegare la recente morìa di persone all'interno di quel ristretto cluster epidemico. 
A tal proposito, a conferma di quanto molto empiricamente ipotizzato, ci piace citare una ponderosa ricerca di quasi 1.100 pagine realizzata da uno dei massimi ricercatori nel campo dei pericoli e dei rischi causati dall'elettromagnetismo, Ronald N. Kostoff della Scuola di Politica Pubblica del Georgia Institute of Technology. Parliamo di THE LARGEST UNETHICAL MEDICAL EXPERIMENT IN HUMAN HISTORY laddove in un quadro generale di denuncia scientifica il prof. Kostoff approfondisce, nella quinta appendice del monumentale studio, proprio i rapporti tra il sistema wireless, 5G e l'aggravamento esponenziale dell'epidemia cinese di Coronavirus. Kustoff doverosamente considera che nessuno ha chiesto il consenso informato a miliardi di persone per fare da cavia planetaria per quello che ha, appunto, definito come il "più grande esperimento medico non etico della storia umana". E non è isolato in questa ardua e rivelatrice ricerca infatti cita e riporta studi, testi, e papers di innumerevoli studiosi, medici e scienziati che hanno contribuito, con le loro ricerche, a fare luce su questo tema che, ormai, è diventato cruciale di fronte a un futuro che è già diventato presente e che riserva sorprese non sempre gradevoli. L'elettrosmog irradiato, in maniera multifrequenziale costantemente e in tutte le direzioni avvolge e colpisce gran parte del pianeta, con il pretestuoso scopo di supportare efficacemente tutte le attività umane, danneggiando però la stessa specie umana, oltrechè animale, che ne pagherebbe un caro prezzo biologico, in termini di vite umane e malattie permanenti. E' da oltre sessant'anni che tutti gli studi ci mettono in guardia dai possibili e, ormai quasi certi rischi del wireless e del G5, che andrebbe ad aggiungersi al G2, al G3, al G4 e al G4+ con una irrimediabile e insostenibile saturazione dell'atmosfera in cui viviamo. Se tali studi corrispondono al vero, e non c'è ragione di sostenere il contrario visto che non ci sono in ballo interessi economici di alcuna natura, il 5G potrebbe essere la causa della veloce e drammatica diffusione del coronavirus, attraverso l'indebolimento del sistema immunitario, anche nel caso Lombardia. Dunque in Corea, negli Stati Uniti e in tutte le zone dove le frequenze wireless sono presenti e stanno cominciando ad autoreplicarsi e a intrecciarsi fra di loro a causa della realizzazione di un maggior numero di ripetitori e installazioni di antenne, più o meno camuffate dappertutto, assistiamo a una vera e propria super tela di ragno che, in maniera asfittica, avvolge il pianeta e che oggi obbliga a porci quesiti ineludibili. Forse non è un caso che mentre tutti si trovano tappati in casa e agli arresti domiciliari le grandi potenze come la Cina, gli Stati Uniti e alcuni colossi europei, si stanno portando avanti con la guerra del 5G dopo quella dei dazi e visti i possibili ricavi miliardari e la possibilità di controllare tutto e tutti la crisi, ancora una volta, si trasformerà o si sta già trasformando, in opportunità per le Corporation e per i Governi che vinceranno la più importante battaglia economica, elettromagnetica e globale del XXI° secolo.

Tratto da www.ariannaeditrice.it
 

Appello internazionale: stop al 5G sulla terra e nello spazio: 
Il danno agli esseri umani e all'ambiente è già stato provato.
Ancor prima che venisse proposta la rete 5G, decine di petizioni e appelli da parte di scienziati internazionali, tra cui l'Appello di Friburgo firmato da oltre 3.000 medici, hanno provocato una sospensione dell'espansione della tecnologia wireless e una moratoria sulle nuove stazioni base. Nel 2015, 215 scienziati di 41 paesi hanno comunicato il loro allarme alle Nazioni Unite (ONU) e all'Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Hanno affermato che "numerose pubblicazioni scientifiche recenti hanno dimostrato che i campi elettromagnetici [EMF]colpiscono organismi viventi a livelli ben al di sotto dei livelli limite indicati dalla maggior parte delle linee guida internazionali e nazionali ". Più di 10.000 studi scientifici sottoposti a peer review dimostrano danni alla salute umana derivanti dalle radiazioni RF.  

Gli effetti includono:

- Alterazione del ritmo cardiaco
- Modificazione dell’espressione genica
- Alterazione del metabolismo
- Sviluppo alterato delle cellule staminali
- Cancro
- Patologie cardiovascolari
- Compromissione cognitiva
- Danno del DNA
- Impatti sul benessere generale
- Aumento dei radicali liberi
- Deficit di apprendimento e memoria
- Alterazione della funzionalità e della qualità degli spermatozoi
- Aborto spontaneo
- Danno neurologico
- Obesità e diabete
- Stress ossidativo
(tratto da www.5gspaceppeal.org - documento di 19 pagine)



 



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